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Era probabilmente scontato che ne avrei fatta una solo per te, infatti eccola qui: la tua lettera.

Se c'è una cosa delle lettere cartacee che ho sempre amato è che sono per sempre: non sono uno di quei messaggi che va perso durante un backup andato male, si conservano e poi dopo anni, mentre magari rimetti a posto quel cassetto sempre a soqquadro, ritrovi lì. La ritrovi nel fondo, sommersa da tantissime altre cose, ma intatta. La apri, la leggi, ricordi e migliaia di Brividi ti attraversano...almeno spero.

Io non so bene cosa dirti, probabilmente perché mi ritrovo a dover raccontare troppe cose e a voler esprimere troppi pensieri in pochissimi minuti, visto che devo lasciare il prima possibile la scuola.

Eppure è strano, perché non mi sono mai mancate le parole, specialmente se con te (nel bene ed anche nel male).

In questi mesi ne abbiamo viste di tutti i colori, quante me ne hai fatte (e te ne ho fatte) passare, ma probabilmente rifarei tutto. A quest'ora non saremmo così come siamo senza tutto ciò che ormai è alle nostre spalle.

Tutto iniziò durante la quarantena pre-programma, quando parlavamo da sopra ai balconi illuminati solo dalla luce di qualche lampione lontano. Poi ci siamo ritrovati, ci siamo conosciuti bene, abbiamo esplorato ogni centimetro del carattere dell'altro/a e da lì è stato tutto così spontaneo e naturale da non farci neanche caso.

Carola, ogni volta che tornavo piangendo in camera dopo una litigata o un piccolo disguido con te, mi diceva sempre "It was meant to be, but you don't have to worry, he will fix you up" ed infatti è ció che hai fatto: mi hai aggiustata, ricomposta, hai unito ogni piccolo pezzo del puzzle fino a farmi ritrovare lati di me che ormai non incontravo da tempo.

Mi hai fatto ridere, ma anche tanto piangere; mi hai fatto sorridere, ma anche riflettere; mi hai spogliata di tutte le mie corazze e di questo te ne sono e te ne sarò infinitamente grata.

Spero di rivederti il più tardi possibile. Voglio che tu realizzi il tuo sogno, che porti a termine ciò che in mesi e anni hai costruito pezzo dopo pezzo, quasi come un Lego. Quando uscirai mi troverai sempre qui, al solito posto, ad aspettarti (magari avrai la coppa in mano, chissà).

Io non so se questa lontananza ci farà bene o male, ma so per certo che gli ultimi mesi sono stati importanti per entrambi e non saranno facilmente dimenticati da nessuno dei due e specialmente da me, che non provavo sentimenti così forti da tempo (o che magari sentimenti del genere non li avevo mai provati).

In bocca al lupo, io faccio il tifo per te.

Tua per sempre, Alice.

Fix me up Where stories live. Discover now