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Il pomeriggio lo passiamo tutti a conoscerci, veniamo a conoscenze delle varie regole da seguire, come gli orari per prendere il telefono e tutte quelle cose noiose di cui non sto qui a parlare. Alcuni di noi ricevono già delle lettere dai propri insegnanti, fortunatamente io nulla. Nel mio piccolo mi son messa ad ascoltare un po' di canzoni che magari potrei portare in puntata se zerbi mi darà l'opportunità di farlo, mentre ora sono su uno dei divanetti fuori a strimpellare a caso le corde del mio ukulele e buttare giù qualche idea per un nuovo pezzo.

<<"Cos'hai lasciato da me?
Il tuo caricatore
Uno sguardo un po' distorto, morto
Senza rumore

Questo fine settimana, sai non fa per me
Ma questo lo sai già se ascolti
La mia musica
Che tempo di merda, se non ci sei te
Ad accompagnare queste not-" no non va bene, non va affatto bene>> poso l'ukulele accanto a me e cancello ciò che ho scritto sul taccuino. Dopo qualche minuto riprendo da dove mi sono interrotta.

<<"Che tempo di merda, se non ci sei te
Ad accompagnare 4 note

Oggi il cielo è più blu degli occhi tuoi
Ti sei perso piano piano
Oggi il cielo di Milano ti assomiglia un po'
Sai che un libro è meglio di quei film
Storie strappalacrime mentre sfoglio
Mille pagine e ricerco
Le parole su di te

Uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh
Ricerco le parole su di te

Uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh, uh
Ricerco le parole su di te">> sorrido soddisfatta e mentre faccio per alzarmi e rientrare in casetta noto qualcuno sulla soglia della porta.

<<No dai non smettere>> dice Christian accanto ad LDA ed Alex poggiati allo stipite della porta. Tutti e tre subito escono e si siedono: Alex accanto a me e gli altri due sull'altro divanetto.
<<Da quanto siete lì?>> domando leggermente infastidita senza farlo però notare, quando scrivo ho la fissa di dover restare assolutamente da sola, altrimenti perdo l'ispirazione e la concentrazione. <<Da abbastanza per poterti chiedere il bis>> continua LDA.
<<Dai raga, è imbarazzante>> cerco di tagliare corda, ma insistono. <<Scusa, non eri tu quella che di notte si metteva a cantare sul balcone con quell'individuo là?>> mette il dito nella piaga Chri indicando poi il moro al mio fianco. <<Ma sono due cose totalmente diverse dai>> cerco di pararmi il sedere. <<No ma io mica la sapevo sta cosa del balcone oh, raccontatemi>> grazie erede di gigi d'alessio per avermi dato un altro modo di fare una figura di merda e sentirmi in imbarazzo. <<Ma come, pensavo lo sapessero tutti ormai>>. <<No Christian, lo sapevamo solo io, Ali e te>>. <<Ed anche Tommaso, Nunzio, Carola ed Inder a cui l'ho raccontato una mezz'oretta fa>> specifica il ballerino es abbasso la testa ridendo sconsolata. <<Si uagliu, ma io continuo a voler sapere però. Alex spiega ja, Alice non la vedo molto entusiasta>>. <<Ha ha ha, che simpatico, te lo racconterò io con tutto l'entusiasmo che vuoi>> dico sarcasticamente, ormai arrendendomi.

*una settimana prima*

Sono circa le 3:15 di notte ed il sonno ancora non accenna a palesarsi. La quarantena è noiosa, non mi piace stare chiusa da sola in questa stanza h24 senza avere niente da fare. Sono passati solo 4 giorni su 7 ed ho già finito di guardare 4 serie e leggere 3 libri. Sento che a breve inizierò a sbattere la testa al muro, via via sempre più forte.
Proprio mentre sto per alzarmi e rompere qualcosa dalla frustrazione sento qualcuno cantare e suonare quella che mi sembra essere una chitarra. Rifletto un po' sul da farsi, poi mi alzo e guardo fuori dalla finestra. Noto un ragazzo seduto per terra fuori dal balcone difronte al mio, suppongo sia un altro aspirante ad un banco. Senza far rumore recupero il mio telefono ed esco fuori, sedendomi a gambe incrociate come lui ed ascoltandolo.

<<"Qualche volta innamorati
Con gli occhi di quegli angeli
Anche se non conosco il loro volto
Ma la gente si, certa gente
Dice di si

Ho una palma davanti a me, ma non sono al mare, e sai perché?
Qualche volta mi piace portarmi
Dei pezzi via con me
Via con me">> canta una sua canzone, almeno credo, ed è stupenda, tanto quanto la sua voce. Canta anche il ritornello e quando ricomincia a cantarla attivo il registratore vocale sul telefono e lo registro. Quando finisce ed inizia a suonare un'altra canzone mi rialzo e torno dentro, continuando ad ascoltare la registrazione tutta la notte.

La mattina seguente, dopo poche ore scarse di sonno, a svegliarmi è il cameriere che bussa alla porta per darmi la colazione. Mi alzo sbadigliando e dopo aver aperto, preso la roba, ringraziato e tutto ritorno sul letto e mangio davanti all'ennesima puntata già rivista almeno 7 volte (e con questa 8) di Brooklyn-99.

Passo la giornata a ripetere il pezzo da portare in puntata, videochiamo le mie amiche, scrivo a mia madre e poi solo Netflix, Netflix e ancora Netflix. Mi aspettavo una quarantena più interessante.

Alle 3 di notte la stessa storia di ieri si ripete, e quando sento che il moro inizia a cantare la stessa canzone di ieri esco fuori al balcone, mi rimetto nella stessa posizione di ieri e canto con lui quando intona il ritornello.

<<"Passano treni qui difronte a me,
ma non sono quelli che mi portano
Dove sei, dove sono io
dove voglio io

Volano giorni qui davanti a me,
ma non sono stanco di urlare
Sogni al cielo
aspettando che ricadano">> mentre cantavo anche io ha alzato lo sguardo verso di me ed inevitabilmente mi sono resa conto del fatto che dal suo punto di vista potrei sembrare una psicopatica ossessionata da lui, tanto da conoscere una canzone mai rilasciata e conosciuta da nessun altro se non lui...e me.

<<Non so come tu conosca la mia canzone, ma ammetto che mi fa molto piacere>> cerca di farsi sentire senza urlare dal lato opposto.

<<Giuro che non sono una psicopatica, semplicemente ieri sera mi sono messa ad ascoltarti e potrei averti registrato perché ho amato la canzone>> spiego  con suo stesso tono di voce sorridendo inconsciamente.

<<Sono felice ti piaccia, comunque io sono Alex>>. <<Ed io sono Alice. Banco di canto?>>. <<Esattamente, suppongo anche tu vista la voce che ti ritrovi, canti da favola>>. <<Grazie! Comunque si, banco di canto>> ringrazio arrossendo, menomale che non c'è molta luce.

<<Ahia, allora mi sa che siamo rivali>> continua la conversazione scherzando, ed apprezzo senza un vero e proprio motivo questo suo gesto. <<Ma dai, che paroloni. Credo che condividiamo semplicemente lo stesso sogno e lo stesso obiettivo>>. <<Si, detto così suona molto più carino effettivamente>> ride a sua volta e continuiamo a parlare di noi per chissà quanto tempo.

*fine flasback*

<<E poi dopo quella sera è un po' diventato una specie di rito continuare a parlare almeno fino all'alba>> conclude la mia spiegazione Ale. <<Dai che cosa bella, io e Nunzio cantavano le canzoni neomelodiche di prima mattina, sempre dai balconi>> ci racconta LDA e tutti e 4 scoppiamo a ridere. <<Peccato non avervi sentiti, sarebbe stato divertente, probabilmente mi sarei unita>>.

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Ciao a tutti/e, grazie mille del supporto, lo apprezzo un sacco e spero che la storia vi stia piacendo.  I tengo a precisare che il testo della canzone che ad inizio capitolo canta Alice è stato preso da un video di @/gi0ele su tiktok, quindi tutti i crediti vanno a lui, non è opera mia. Love u all <3

Fix me up Where stories live. Discover now