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Qualche giorno fa la produzione ha assegnato un compito a tutti noi cantanti: scegliere una canzone, tra quelle presenti in una lista da loro preparata, che secondo noi rappresenta l'amore e scrivere su un foglio per noi cosa è l'amore.

Un compito tanto bello quanto complicato, visto il fatto che l'amore ha fin troppo sfaccettature: dall'amore tra amici, a quello familiare, a quello che riguarda una relazione, o ancora un animale, una canzone, un oggetto, un modo di sentirsi.

La canzone che ho scelto è pronta, il foglio con su scritto il mio pensiero sull'amore invece è bianco da giorni e nessun inchiostro o grafite è riuscito a macchiarlo un minimo.

La verità è che vorrei avere una visione a 360° dell'amore, ma non ce l'ho.

Ho presente l'amore familiare e tutto il resto, ma l'amore che volevo descrivere io non l'ho mai provato: l'amore tra 2 persone che vivono l'una per l'altra, 2 persone che quasi tengono più alla felicità dell'altro/a che alla proprio, un tipo di amore che a me è totalmente sconosciuto.

Poso di nuovo il taccuino nel cassetto del comò e me ne vado in gradinata, dove trovo Serena e Carola a parlare.

<<Hei bella, come va?>> è la riccia la prima a rendersi conto della mia presenza. <<Tutto ok, che fate?>>. <<Nulla di che, dai vieni qua>> l'altra ballerina prende parola e allora mi avvicino alle due sedendomi con loro.

<<Sei un po' giù, che hai?>>. <<Ma niente sere, solo un'assegnazione che non mi riesce...sto entrando un po' nel pallone onestamente. Dobbiamo scrivere cosa è per noi l'amore, ma io non lo so. Non vorrei essere banale dicendo che l'amore sta in tutto ció che facciamo o ci piace e bla bla bla. Poi alla fine sono sempre io che mi faccio sti complessi, perché potrei scrivere 2 stronzate e starmene al mio posto, invece no, devo complicarmi la vita>>. <<E questo è perché era tutto ok!>> scherza sere ed effettivamente rido. <<Non vuoi complicarti la vita, vuoi fare le cose per bene ed è da apprezzare, perché come hai detto tu avresti potuto scrivere 2 stronzate, invece ci tieni a fare bella figura>> conclude Carola. <<Grazie raga, ora vado in studio, ho chiesto a maria di lasciarmi la palestra libera per provare un po' i pezzi prima della puntata di domani>> mi salutano e vado in cucina.

Prendo il giubbotto dall'attaccapanni e corro in camera a recuperare lo zaino che stavo, ovviamente, dimenticando.

Arrivata agli studi vado dritta in palestra. Prima di iniziare a provare poso tutte le mie cose sulla sedia dietro il plexiglas e me ne vado al centro della stanza. Mi siedo per terra a gambe incrociate e prendo un bel respiro. Mi serve un secondo di calma.

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Capitolo cortissimo e solo di passaggio.

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