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<<Posso farti una domanda?>> alzo la testa dal petto di Alex e mi poggio sul braccio destro per guardarlo meglio

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<<Posso farti una domanda?>> alzo la testa dal petto di Alex e mi poggio sul braccio destro per guardarlo meglio. Siamo stesi sul divano da dopo la cena, ora credo sia verso l'una e mezza, ma nonostante ciò siamo ancora qui.

<<Quello che vuoi>>. <<Prima della puntata nello spogliatoio mi hai detto di avere paura di uscire e di deludere tua madre, noi, me, tua nonna, I tuoi amici, però non hai nominato una persona di cui in realtà non ti ho mai sentito parlare. Onestamente ho anche un po' paura di toccare un tasto dolente, quindi rispondimi solo se te la senti, ok?>> ci sediamo per bene uno difronte all'altro ed ammetto che un po' d'ansia mi sta salendo. <<Stai tranquillo, davvero, quello che vuoi>>. <<Sicura?>>. <<Dio sei dolcissimo>> mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulle labbra, lui ricambia in modo talmente delicato che le sue labbra sulle mie sono quasi impercettibili. <<Vai, sono pronta a tutto Rina>> cerco di buttarla sullo scherzo. <<Tu non hai nominato tuo padre>> dice quasi mettendosi paura di completare la frase, ed è una cosa che apprezzo, perché ha davvero paura che la sua domanda possa farmi male. Mai nessuno si era mai preoccupato così tanto di come mi sarei potuta sentire a causa anche solo di una singola parola sbagliata. <<Ok, ehm...si>> annuisco e mi sento effettivamente un po' destabilizzata. <<Te la senti?>> mi prende la mano ed io gli sorrido. <<Si ale, me la sento. In realtà fino a qualche tempo fa io e mio padre avevamo un bel rapporto, non di quelli stupendi, ma quantomeno apprezzabili. Certo, come è giusto che sia, era un rapporto con alti e bassi, ma era pur sempre un qualcosa di concreto. Quando ho iniziato ad appassionarmi così tanto alla musica lui è stato tra i primi ad appoggiarmi, un po' perché tra mia madre e mia zia di ballerine in famiglia ne avevamo in sufficienze ed un po' perché era anche una sua passione. Ascoltavamo qualsiasi cantante, qualsiasi band, qualsiasi stile musicale, era davvero bello poter condividere una cosa che ami con una persona che ami altrettanto, come facevo e ancora oggi faccio con mia mamma. Quando però ho avuto il, chiamiamolo, "coraggio" di dire ai miei che cantare era quello che volevo fare nella vita e che non era solo un hobby si sono crepato tutti gli equilibri...o meglio, quel minimo di equilobrio che sembrava esserci, barcollante, ma presente, era ancora più in bilico. I miei sono divorziati e il loro rapporto non è il massimo, ecco. Diciamo che ci sono stati molti scontri tra i due, specialmente quando mamma mi ha appoggiata sulla mia scelta di fare musica per vivere, ovviamente papà per me aveva già progettato tutt'altro. Quando poi è venuta fuori anche la storia di amici, allora c'è stata proprio la rottura definitiva>> parlo con lo sguardo basso, come se stessi parlando più a me stessa che a lui. Non avevo mai esposto a nessuno i trascorsi della mia famiglia, in realtà non avevo mai neanche accettato il tutto e lo negavo persino a me stessa, convinta che prima o poi le cose si sarebbero aggiustate. <<Non ho parlato della paura di deludere mio padre nello spogliatoio perché già l'ho fatto, ma non me ne dispiaccio. Non avrei mai abbandonato un qualcosa che mi fa stare bene perché per lui dovevo andare a studiare legge, non ci sarei andata e tutt'ora non ci andrei neanche sotto tortura. Se ne farà una ragione, ma io so che quella non è la mia strada, so che non è quello che voglio per me>> il moro continua a stringermi la mano con la sinistra, mentre con la destra mi asciuga delicatamente delle lacrime. Lascia la sua mano sulla mia guancia ed io sorrido a questi gesti. <<Mi fa piacere tu ti sia fidata di me e mi abbia raccontato queste cose. Significa che sai che da parte mia avrai sempre sostegno, almeno credo, e penso non ci sia cosa più bella in un rapporto>> annuisco. <<Penso la stessa cosa>>. <<Vieni qui>> mi avvicino di più e mi stringe a sé lasciandomi qualche bacio tra I capelli, cosa che sa che amo. <<Sai, mi ha anche scritto di te>> accenno e lo sento irrigidirsi ed io prendo ad accarezzargli la schiena. <<Ah si?>>. <<Non ce l'ha con te, ma con me. Adesso oltre al voler perder tempo con la musica voglio anche fare "Uomini e Donne". Carina come cosa no? Una bella combo>> continuo a buttare tutto sull'ironia, ma ciò che ha detto su me ed Alex mi ha veramente ferita, mi ha fatto rendere conto che lui ormai a me non ci tiene neanche un po'. <<E come ti ha fatta sentire questa sua affermazione?>>. <<Definire "uomini e donne" il fatto che io abbia trovato un qualcuno che riesce a starmi vicino comprendendomi e facendomi sentire amata è stato...brutto, davvero davvero brutto e denigrante rispetto a ciò che abbiamo costruito. Sembra che adesso anche il mio essere felice sia un problema per lui e non capisco perché, davvero non riesco a capirlo. Vorrei anche sforzarmi, ma non ci riesco>> ormai è inutile cercare di trattenere le lacrime, sono una persona fin troppo sensibile e quando non riesco più a trattenermi scoppio. <<Il fatto che tu sia Felice non è un problema per nessuno, anzi al massimo è motivo di altrettanta felicità per le persone che ti vogliono bene e che ci tengono a vederti sorridere. Neanche a me è piaciuta l'affermazione di tuo padre, ma purtroppo non possiamo tornare indietro, ma se proprio vuoi possiamo far sì che cambi idea. Credo che magari abbia buttato fuori cose che neanche pensava in un momento magari di rabbia, o almeno così mi piace pensare. Ma tu devi essere felice Ali, lo meriti. Rendi felici tantissime persone lì fuori con la tua musica e tantissime persone qui dentro e a casa con la tua persona, specialmente me ed è giusto che anche tu provi le stesse cose che dai e trasmetti. Non devi dar peso a ciò che lui o altri ti scrivono di brutto o addirittura a ciò che potrebbe pensare, finché sei felice tutto il resto passa in secondo piano. Ok?>> annuisco ancora una volta. <<Guardami>> mi alza leggermente con due dita il mento per far sì che lo guardi. <<Ti amo Ali e credo che nessun "Uomini e donne" possa essere paragonato a ciò che si è creato tra di noi. Convieni con me? E non annuire di nuovo, parlami>>. <<Hai ragione, su tutto. Do sempre troppo peso a cose che forse dovrei lasciar correre. Grazie per questa chiacchierata, mi ci voleva>> poggio una mano sul suo viso e gli lascio vari baci a stampo sulle labbra, baci che pian piano diventano un bacio solo. Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed una mano sul fianco, mentre io la mia la poggio sul suo petto, facendola risalire poi sal collo fra i suoi capelli. <<Mh>> lo sento gemere leggermente al mio tocco e sorrido non staccandomi però dalle sue labbra, o almeno non fino a quando ricordo una cosa. <<Ti amo anche io>> anche lui sorride prima di poggiarmi una mano sulla guancia e tirarmi di nuovo verso di sé per posare ancora una volta le sue labbra sulle mie.

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Nuovo capitolo, scusate l'orario. È tempo per Alice di raccontare un qualcosa che si è portata dentro per un po', che ne pensate. In più ho cambiato copertina, spero possa piacervi. Ma questo "Ti amo" di Alex?

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