-Non mi avevi detto che avresti dormito da lui.-
La gelosia sembrava consumarlo. 

-Credevo fosse scontato, dopotutto sono già le 18:00.-
Con arroganza ignorò la mia risposta. 

Il suo sguardo niveo balzò nuovamente su di me, ma non disse nulla.


Quando arrivò l'autista, qualche minuto più tardi, si diresse subito con scioltezza e tranquillità verso il salotto.

Porse a Jake un libro dalla copertina azzurra.
-Questo è il libro di cui le ho parlato, sono riuscito a trovarlo per lei su internet.- 

Sorrise fiero sotto i folti baffi bianchi.
Il minore lo prese con cura ringraziandolo con voce fievole. 

Osservai le ciocche scure ricadergli sulle guance magre e davanti agli occhi socchiusi.
L'anello con la mezza luna sembrò bruciare attorno al mio dito, ma non lo tolsi.

-Beh, io vado.- Annunciai aprendo la grande porta d'ingresso.
Jake voltò di poco il viso ascoltando i miei passi allontanarsi. 

-Chiama per qualsiasi cosa.-
Mi sembrò di sentirgli dire.

Qualche ora dopo ero stesa sul letto di Axel, i pigiami caldi avvolgevano i nostri corpi. 

In quel grande appartamento si respirava ancora l'aria natalizia visto tutti gli addobbi che ancora non aveva avuto tempo di rimettere in soffitta.

La luce soffusa mi fece rilassare tanto da rischiare di addormentarmi.
Il ragazzo mi strinse a se.

Un flash e vidi Jake, la mattina di natale.
Il suo corpo stretto al mio.

Svanì ogni possibile traccia di sonno, ebbi un brivido mentre mi chiedevo cosa fosse appena successo. 

-Quello che volevo dire è che mi dispiace.-
Continuò Axel ignaro.

-Ti ho rovinato il capodanno, mi sento una merda.-
Non dissi nulla. 

-Prometto che non capiterà più.-
Si poggiò una mano sul cuore, alzai lo sguardo per osservare i suoi due sinceri occhi verdi. 

-Immagino di doverti concedere un'altra opportunità.-
Vidi i suoi lineamenti tirarsi in un sorriso, le sue labbra mi baciarono la fronte.

-Prometto che non ti deluderò più.-
Non so perché, ma un senso di colpevolezza cominciò a crescermi nel cuore.

 E se, fra i due, fossi stata io a deluderlo? A illuderlo?

Mi prese la mano e la mia mente fu travolta da un'altra, rapida, memoria.

I miei polpastrelli scorrevano sul foglio di carta ruvida, guidati dalla sua mano.
Ritraendo il braccio gli dissi che era impossibile, che avrei perso la scommessa.
Lui non chiuse il libro, mi porse la sua mano tranquillo.
Facendomi segno con la testa mi spronò a continuare.
Come due calamite le nostre mani si unirono nuovamente.
Indovinai qualche lettera, a occhi chiusi sembrava quasi più semplice.
Chinato al mio fianco era concentrato sulla lettura del libro e ogni qualvolta che le ciocche dei suoi capelli mi sfioravano la guancia mi sembrava di non sentire più il freddo di quella fredda giornata d'autunno in quel parco dai sassolini colorati.

-Bello l'anello.-
Notò Axel alzando il mio indice per osservare meglio il gioiello alparco, strinsi le labbra tornando al presente. 

-Un regalo di Natale.- Notai un sorriso bambinesco comparirgli in volto. 

-A proposito di regali.- Esordì allungandosi verso il comodino e aprendo un cassetto. 

-Non ho fatto in tempo a dartela il 25.- Aggiunse porgendomi una collana d'argento, il pendente a formadi un piccolo cuore. 

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