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Lo guardai prima di ridere, -vedi, gli piaci- gli feci notare ma sorrise leggermente, -cosa ha fatto tuo padre se posso chiederlo?- domandai ma si girò a guardarmi, -puoi chiedere quello che vuoi, solo che non mi va di raccontarlo- spiegò facendomi sentire in colpa, -mi dispiace- sussurrai stringendogli la mano, -ti spiegherò tutta la storia- mi avvertì, facendomi annuire.

Lo osservai per un pó di tempo prima che si girasse verso di me, -che c'è?- chiese accendendo il riscaldamento, -sei bello- ammisi facendolo diventare leggermente rosso, -ti imbarazzi?- scherzai fingendo di essere colpita, anche se sinceramente lo ero. Era troppo carino, la sua faccia era l'opposto del suo corpo; aveva quell'espressione da bambino mentre il resto, beh, il resto era tanta roba. Arrivati all'aeroporto, ed entrati in pista, salii sul jet; lo guardai dal finestrino mentre lo vedevo intendo a rollare, durante una conversazione con il signore di fronte.
-Esci- mi chiamò al cellulare facendomi sorridere.

Finito di fumare rientrammo; -tutto bene?- mi chiese facendomi annuire e stringere nella coperta che avevo addosso, -c'è la camera- mi disse e subito lo guardai, -sei una porca- commentò facendomi scoppiare a ridere, -dai vieni che ti scopo per bene oggi- continuò togliendosi la maglietta, -non è meglio se prima parte?- domandai ma scosse la testa. Mi alzai e lo raggiunsi, ma mi strappò i vestiti che indossavo prima di baciarmi. Quello che mi aveva detto lo aveva fatto, anzi, dopo avermi penetrato sia come un animale che molto dolcemente, mi "assaggiò" talmente bene che durai massimo due minuti.

-Sei distrutta- sussurrò accarezzandomi una guancia, -è la mia seconda volta- gli ricordai accoccolandomi al suo petto, -ho esagerato- affermò ma scossi la testa, -devi sempre dare il meglio di te stesso- lo contraddì sentendo la sua mano scendere lungo il mio fianco e fermandosi ad accarezzarmi i glutei. -Promettimi una cosa- parlò lasciandomi un bacio in fronte, -tu sarai sempre e per sempre la mia famiglia- disse e senza neanche pensarci annuii, -due giorni con te e guarda quante cose ho fatto, sei l'unica persona al di fuori della mia famiglia che si comportata bene con me- spiegai lasciandogli un bacio sotto all'orecchio, -poi dove mi capita qualcuno con così tante qualità- aggiunsi con un doppio senso abbastanza logico, ricevendo una forte pacca sul culo, -sei fortunata che sta notte ho dormito poco- mi avvertì ma mi avvicinai di più a lui, se mai fosse possibile. Si era addormentato in pochi minuti visto che non la smettevo di accarezzagli il petto. Mi sembrava di essere come i miei genitori; anche loro sono nati da una storia strana e senza senso, il nostro caso era molto diverso, ma lui mi trasmetteva tutte le emozioni nello stesso tempo. Era un ragazzo anche con una parte sensibile, che non si faceva problemi a mostrare, e da un mafioso questo vuol dire fiducia totale, ma oltre a questo aveva anche dei difetti, difetti che amavo più dei bregi, come la sua impulsività. Adoravo il fatto che senza peli sulla lingua, all'inizio, mi avesse detto chiaro e tondo che gli interessavo, e lo strano sentimento che mi è venuto in questo istante mi ha portato a pensare a una cosa soltanto: mi ero già innamorata. Beh, il contrario sarebbe stato impossibile; glielo dirò appena si sveglierà. È presto? Assolutamente. Lo farò? Certo. Ci resterò male? Non credo proprio.
-Perché ti sei fermata?- chiese assonnato mettendosi alla mia stessa altezza, -ti amo- sussurrai accarezzandogli una guancia, provocandogli un sorriso, -essere impulsivi non è una cosa bella, dammi retta- mi sgridò ma dopo mi baciò, -non so dire ti amo, preferisco mostrarti quello che provo e quello che farei per te, e credimi, se morire al posto tuo vale come un ti amo allora morirei per te all'infinito- sussurrò baciandomi ancora, -non farlo mai- parlai giocando con i suoi capelli, -sei meravigliosa e intelligente, e poco timida, ma non riusciranno neanche a passare sul mio cadere se vogliono arrivare a te- mi zittì mettendosi dietro di me con le gambe avvinghiate tra di loro e le mani che non la smettevano di toccarsi. -Devo sapere qualcosa su di te?- domandai facendolo ridere, -mi incazzo parecchio facilmente- pensò mentre era appoggiato alla mia spalla, -e lavoro spesso- aggiunse facendomi sbuffare, -si può lavorare anche facendo altro- mi tranquillizzò ma ricevette solo un calcio.
-Saremo arrivati no?- chiesi provando ad alzarmi dal letto, ma mi tirò costringendomi a guardarlo, -mezz'ora, è scritto li- mi avvertì, facendomi annuire, -si fanno tante cose in mezz'ora- aggiunse baciandomi, -non se prima sei arrivato a farmi venire quattro volte, che poi ti funziona ancora?- domandai ma mi guardò ovvio, -appena arriviamo in qualsiasi posto dobbiamo arrivare ti prometto che faremo tutto quello che vorrai- lo avvertii accoccolandomi a lui, -doccia?- chiese accarezzandomi una gamba, salendo poi per arrivare al mio seno, -si- accettai guardandolo mentre si alzava. Porca troia, mi era capitato l'uomo perfetto.

Because I don't let you go 3 || حيث تعيش القصص. اكتشف الآن