48

1.3K 81 6
                                    

-Comumque, cambiando argomento, come mai hai vestito il bianco?- chiese facendomi corrugare la fonte, -mi è arrivato il ciclo ieri, a te doveva venire oggi- spiegò facendomi gelare il sangue nelle vene, -cos'è quella faccia?- domandò spaventata, come me del resto, -non dirmi che tu e papà lo fate ancora- sussurrò facendomi sorridere leggermente, -bleh, che schifo- aggiunse facendomi ridere definitivamente, -mica siamo vecchi decrepiti che non possono muoversi, poi è ancora in ottima forma- ammisi ricevendo un calcio da parte sua, -che schifo non voglio sapere nulla, sono fatti vostri di cui io voglio essere all'oscuro- mi avvisò facendomi annuire.
Rimasi in silenzio per qualche minuto; -se il ciclo non mi è arrivato c'è una buona probabilità che io sia incinta- parlai mangiando un pezzo di pane, vedendo la faccia di Karine diventare sempre più bianca, -sei sicura?- parlò quasi senza voce facendomi annuire, -farò il test domani- continuai ma mia figlia mi guardò terrorizzata, -non dormo se non so se è vero o no, lo fai oggi, sta sera- ordinò facendomi scuotere la testa, -e dove lo trovo un test di gravidanza qui?- continuai facendola pensare, -chiama la zia e vedi se te lo porta- propose facendomi sorridere. Presi il telefono e poi chiamai Hannah, che però era già uscita di casa, così provai con Sophie, che per fortuna mi rispose di sì.

-A papà non glielo dici?- chiese nervosa appena lo vide entrare, -quando è sicuro- la avvertii facendola annuire, -tranquillizzati, non è una cosa poi così brutta- parlai accarezzandole la guancia, -si invece, poi dovrò essere al parto, le cambierò i pannolini, la porterò fuori, e se la faccio cadere? E se per sbaglio mangia qualcosa che non può mangiare- iniziò a parlare ma venendo interrotta da me che la zittì, -rispetto alle vostre gravidanze questa sarà una passeggiata, poi perché continui a parlare come se fossi incinta e fosse  femmina? Prima vediamo se è vero, poi magari ti fai venire un attacco di panico- ci scherzai su abbracciandola poi, -che succede?- domandò Stephen guardando sua figlia, -niente- rispose lei sorridendogli, -sei agitata hai le guancie rosse, cos'è successo?- insistette gaurdando poi me, -sono arrabbiata perché ogni ragazzo vuole solo quella cosa- inventò facendomi l'occhiolino di nascosto, -è quello di prima?- chiese dopo guardando me, -ci ha già pensato lei tranquillo, siediti- lo tranquillizzai ma continuò a parlare con Karine, che dopo qualche secondo lo calmò.

Aspettommo altri cinque minuti finché non arrivarono tutti e il tavolo non si riempii; come sempre c'erano i tre ragazzi più grandi, cioè Diego Karine e il figlio di Hannah, Victor, poi la figlia di Sophie che aveva dieci anni, e le assomigliava molto, e infine, dopo anni all'estero, Yuri e Svesa con il loro bambino di tre anni. Dorian e Malcom provavano ad addottare ma per ora nulla, anche se David aveva proposto di riprovare con la forza.
Cenando e chiacchierando vidi a d'un certo punto Sophie guardami, così quando mi alzai, lei mi seguii; -che ansia mamma mia- imprecò appena entrammo in bagno, -non farmela venire anche a me, per ora sono calma- parlai, ma troppo presto visto che dall'ansia non riuscii a fare pipì, -Stephen è fuori che bussa- mi avvertì appena lo sentii bussare, -digli che erano occupati e che sono entrata ora- inventai facendola subito annuire, -secondo me non ci ha creduto- mi avvisò ma non la ascoltai nemmeno che la guardai impaurita, -quattro minuti- parlai sorridendo, -sono troppi quattro minuti- continuai agitandomi ancora, -che succede?- urlò Sveva spalancando la porta, ma appena vide il test appoggiato sul lavandino il sorriso svanii dal suo viso.
Rimase a guardarci perplessa finché l'aggeggio non suonò, facendomi perdere un battito, -scusate, per chi sto perdendo anni di vita?- chiese facendomi scuotere la testa divertita, -per me- alzai la mano facendola sorridere nervosa, -è il terzo- disse facendomi annuire, -il terzo cazzo- ripeté fermandomi nel controllare il risultato, -se sei incinta, è una cosa che ti dispiace?- domandò facendomi scuotere la testa, -oh, ok, menomale- si tranquillizzò, fermandomi poco tempo dopo, -ti voglio bene, ma fammi vedere il cazzo di risultato- la sgridai facendola annuire ancora. Tremante e agitata presi il test di gravidanza, sorridendo appena vidi che era positivo, -oh, siii- urlò Sveva, costringendomi a tapparle la bocca, -non voglio dirlo a tutti prima che lo sappia il padre ok? Quindi bocca chiusa, e, porca puttana non posso più bere- mi lamentai guardandole tristemente, -mi dispiace- sussurò Sophie, -ma almeno mangerai senza sentirti in colpa, tu non sai quanto mi manca quella sensazione- ribatté facendomi annuire in accordo. Uscite dal bagno vidi Stephen e Karine guardarmi ma appena sorrisi ad entrambi, vidi Karine guardarmi spaventata e Stephen che continuava a chiacchierare. Appena mi sedetti strinsi la mano di mia figlia, che mi abbracciò subito, -non ti preoccupare ok? Non sarà ne tanto doloroso e ne orribile- la tranquillizzia facendola annuire, -e quando lo dici a papà?- sussurrò ancora, -lo capirà quando berrò acqua invece dell'alcool- spiegai facendola ridacchiare, e, infatti poco dopo aver cambiato bicchiere, mi guardò stranito per poi girarsi a parlarmi, -o mi stai prendendo per il culo o sei incinta- parlò sicuro vicino al mio orecchio, -non posso bere un pó di acqua ogni tanto?- chiesi guardandolo, -tu no- rispose sicuro guardandomi negli occhi, -sei incinta- annunciò guardandomi con gli occhi lucidi, -stavate parlando di questo- continuò indicando poi Karine con la testa; lo guardai per qualche altro secondo e poi annuì facendogli sbattere entrambe le mani sopra il tavolo. Richiamò l'attenzione dei nostri amici e di qualche persona che era nei tavoli accanto a noi; -un altro figlio- parlò poi gaurdando David che aveva la bocca piena, -cosa ci facciamo ancora qui?- chiese quest'ultimo guardando poi gli altri,  infatti dopo pochi minuti uscimmo da  quel posto, dirigendoci in un locale di Stephen. Entrammo dalla porta posteriore, per poi sistemarci in una sala al piano superiore, che aveva tutto il necessario per una festa, -tutto quello che c'è da bere, portalo qui, anche una torta però, e qualcosa da bere per i bambini, Karine tu oggi bevi- parlò velocemente rivolgendosi prima al cameriere e poi alla figlia, che lo guardò contenta, -grazie eh- risposi arrabbiata ricevendo però un bacio da mio marito, -dobbiamo festeggiare- parlò sistemandomi i capelli, -non hai mai festeggiato così- ribattei facendogli scuotere la testa, -si festeggia quando si sa se è maschio o femmina, questa volta però sono troppo felice- spiegò urlando poi qualcosa a qualcuno, -vuoi qualcosa?- domandò dopo fermandomi prima che andassi a sedermi, -la torta andrà bene- risposi appoggiandomi alla sua spalla.

Because I don't let you go 3 || Where stories live. Discover now