-Chapter 48-

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<<Ciao bellezza, vieni pure>> sorrisi a Caroline mentre entravo in casa. <<Buongiorno>> le dissi ancora con gli occhi un po' assonnati. Lei mi regalò un abbraccio e rimasi un attimo interdetta. Poi ricambiai la stretta. Lei era sia una mamma, sia un'amica per Sophia e di questo rimanevo sempre sorpresa quanto illuminata. Se mai diventassi madre, prenderei esempio sicuramente da lei. La mia non era mai stata presente, figuriamoci affettuosa.

<<Sophia sta ancora dormendo, ma è meglio che tu la svegli. Potrebbe passare tutto il giorno del suo compleanno a dormire quella pigrona>> salii le scale verso la camera della mia amica, ma prima incrociai suo fratello, ancora assonnato dirigersi verso il bagno. <<Ciao Ashley>> disse senza neppure guardarmi. Ricambiai e sentendo il suono della mia voce si girò verso di me. <<Ashley?!>> rimasi confusa, ma non ebbi il tempo di dire altro poiché Andrew andò dritto verso il bagno e si chiuse dentro.

Aprii le serrande facendo entrare quella poca luce che quel giorno di dicembre dava alla nostra cittadina. <<Svegliati pigrona, è il tempo di festeggiare>> sentii dei lamenti prima che la mia amica rotolasse sul fianco, sempre non aprendo occhio. <<Vuoi alzarti?>> altre lamentele. <<Hai portato qualcosa da bere?>> disse sempre con la faccia stampata sul cuscino.

<<Ho dello spumante di sotto>> Sophia a quelle parole drizzò le orecchie e si alzò a sedere. Scossi la testa e mi sedetti accanto a lei. <<Sei proprio strana, sono le sette di mattina>> lei mi guardò scettica. <<Non è mai presto per bere>> alzai gli occhi al cielo prima di prenderla per le spalle. <<Perchè lei? Perchè? Spirito malvagio di Noah, esci dal suo corpo e fa tornare la mia amica>> la scossi invano. <<Mi spiace, sei arrivata troppo tardi. Ora il suo spirito è dentro di me>> mi misi le mani davanti al viso disperata. Sophia cominciò a ridere e mi aggiunsi anche io.

<<Buon compleanno>> si girò verso di me, con il sorriso in volto. <<Grazie e non solo per gli auguri>> la guardai confusa. <<E per cosa allora?>> <<Per tutto e non sto parlando solo per me>> aspettai che continuasse perché non sapevo neppure cosa dire. Mi coglieva di sorpresa tutta questa gratitudine nei miei confronti, che soprattutto nelle ultime settimane era mancata al resto della popolazione scolastica.

<<Da quando siamo diventate amiche mi hai fatto cambiare prospettiva, per tante cose, ma soprattutto per la mia famiglia>>guardai fuori dalla finestra mentre lei continuava a parlare. Ero felice di averle fatto capire il valore della famiglia, dato che io non ne avevo una.

<<Mi hai fatto capire quanto io sia fortunata ad avere una madre, un padre ed un fratello che mi vogliono bene>> le sorrisi cercando di nascondere la mia amarezza. Essere troppo individualisti in quel momento non era una delle cose migliori. <<Ne sono felice>> le dissi sussurrando.

L'amarezza per le parole di Sophia era rimasta per buona parte della giornata, ma avevo cercata di camuffarla per non rovinarle il compleanno. Non mi ero mai resa conto di far trasparire così tanto il mio disprezzo per la mia famiglia inesistente, ma a quanto pareva non lasciavo nulla al caso. Forse quando ero piccola invidiavo le belle famiglie come quella di Sophia, quando e vedevo volevo soltanto essere adottata da loro e lasciar perdere la mia, ma oramai ci avevo fatto l'abitudine. Ero felice per loro e quando rivedevo mia madre e mio padre provavo un istintivo senso di intolleranza. Ma tutto quello che provavo per loro finiva lì. Non avevo mai voluto davvero far parte della loro famiglia, o almeno non dopo che avevo capito quanti danni mi avevano provocato.

Eravamo seduti intorno al fuoco, nel bel mezzo di un bosco a qualche decina di isolati dal centro della città. Stavo guardando il fuoco che scoppiettava mentre le altre amiche di Sophia e lei giocavano ad un qualche gioco bizzarro e Matt rideva con loro e gli altri amici. Probabilmente Logan, Noah e Cameron erano da qualche parte a divertirsi mentre io ero lì ad una festa in cui sembravo più un'imbucata che un invitato. Le ragazze accanto a me si alzarono tutte in piedi e se ne andarono da qualche parte, lasciandomi sola con i ragazzi.

SaudadeWhere stories live. Discover now