-Chapter 16-

6K 169 2
                                    

Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla specchiera, dove riflessa vidi una persona pallida, con delle occhiaie strepitose e quel poco trucco che aveva addosso, tutto sbavato. Mi diedi una sistemata e chiamai un taxi per tornare al QG.

Quando entrai in casa, la situazione era un po' tesa. Le ragazze erano un fascio di nervi e chi non stava facendo fisioterapia, andava di qua e di là a ripassare gli esercizi di gara.

Solitamente la sera prima di una gara, io ero sempre in hotel a guardare la tv e quella situazione così movimentata mi era del tutto sconosciuta. Andai in camera, dopo essermi lavata i denti e mi misi a guardare una serie sul telefono.

Quando guardai l'ora, vidi che era quasi mezzanotte, ma nessuna delle ragazze sembrava intenzionata a dormire, dalle grida che arrivavano dal piano di sotto. Io invece, siccome avevo già provato in diverse situazione che se non avessi dormito non mi sarei concentrata bene e probabilmente sarei caduta da trave o avrei sbagliato la rincorsa del volteggio, decisi di andare a dormire. Spensi la luce della abatjour e sprofondai nel sonno, colmato dagli incubi ricorrenti.

Mi svegliai quasi come mi addormentai, con un caos infernale che veniva dal piano di sotto. Nella notte non sembrava essere calato il chiasso, ma la luna aveva lasciato spazio al sole più luminoso e caldo che riusciva a donare un giorno di fine ottobre in California, ovvero con trenta gradi al sole.

 Dopo essermi stropicciata gli occhi mi alzai dal letto e mi cambiai per raggiungere le mie compagne al piano di sotto. Quando arrivai al piano inferiore, vidi molte facce assonnate, ma tante altre molto sveglie. <<Buongiorno>> le salutai e tutte rimasero stupite della mia faccia fresca da un sonno di bellezza. <<Ma come fai a dormire prima di una gara? Metà di noi non ha chiuso occhio e poi arrivi tu che hai dormito otto ore>> mi disse Alice, una di quelle più assonnate. <<Mi sono dovuta abituare, anche perché sennò farei degli errori molto stupidi causati dalla stanchezza. Vi consiglio dunque per la prossima gara, di dormire, altrimenti potremmo rischiare punti su punti in meno per la vostra scarsa attenzione>> dissi sedendomi al tavolo della colazione e spalmando della marmellata ai lamponi su una fetta biscottata. Mi guardarono tutte incredule.

La gara sarebbe cominciata alle due di pomeriggio, ma noi dovemmo arrivare lì due ore prima. Per tutta la mattina ci preparammo, sia fisicamente sia mentalmente. Ricevetti messaggi di in bocca al lupo da alcuni ragazzi della scuola e li ringraziai rispondendo velocemente a ciascuno, senza farci troppo caso.

Ci accordammo su quale body da allenamento indossare e sistemammo quelli da gara nelle borse, per non rovinarli. Mi feci una coda alta e Sarah, come aveva fatto per la partita di football, mi truccò con i colori abbinati al body, che erano sostanzialmente quelli della scuola. Indossai il body da allenamento: azzurro con delle fasce bianche e degli stras a lato di esse. Dietro aveva le spalline che si intrecciavano e lasciavano scoperto un pezzo di schiena.

Quando furono le undici e quarantacinque, indossammo felpa e pantaloni della Saint Ville e prendendo gli zaini, ci incamminammo tutte insieme verso il palazzetto di basket.

Quando varcammo la soglia degli spogliatoi, notai che in ogni scompartimento c'era un armadietto per ciascuna, con appeso il nostro nome. Trovai il mio e lo aprii, mettendoci all'interno lo zaino, mentre con l'appendino che ci trovai dentro, appesi il body da gara. Mi tolsi le scarpe e la tuta e iniziai a saltellare sul posto, per scaldarmi un po', nell'attesa che arrivasse il coach.

Quando finalmente arrivò, il coach ci disse di seguirlo all'esterno dello spogliatoio e finalmente scendemmo in campo gara. La palestra era immensa, al centro si trovava il corpo libero, alla destra il volteggio. Dietro a questi si trovava la trave e dall'altra parte della pedana del corpo libero le parallele. Rimasi stupita dalla grandezza dell'arena anche se ne avevo viste di molto più grandi. Ancora non c'era pubblico ma mi sembrava già di volare.

 Arrivati al centro del corpo libero ci disponemmo a cerchio. <<Bene ragazze, finalmente il grande giorno è arrivato. La gloria è a poche ore da voi. Cercate di fare del vostro meglio anche se siete sempre magnifiche. Ora cominciate a correre e poi riscaldamento, rapide>> disse il coach incoraggiandoci. Noi urlammo "FORZA SAINT VILLE!" e cominciammo a correre. 

 Poco dopo che cominciammo il riscaldamento arrivò anche l'altra squadra. Sembravano tutte del terzo e quarto anno, ma vedendo anche solo il riscaldamento capii che avevano meno esperienza di noi, ormai riconoscevo ogni tipo di ginnasta dal minimo movimento. 

 Dopo il breve riscaldamento cominciammo subito gli attrezzi, prima andando a parallela, poi trave, volteggio e infine corpo libero. Rotazione che avremmo anche usato in gara. Quando finimmo la rotazione il coach ci disse di andarci subito a cambiare che era tardi e quando passammo davanti alla squadra avversaria, le vidi parlare tra loro e indicarmi, cosa che trovavo sempre molto fastidiosa.  

Spazio autore:

Ciao a tutti, come state? 

Oggi ho deciso, grazie anche ai consigli di alcune di voi, di pubblicare due capitoli. Ditemi se vi potrebbe piacere avere più capitoli in un solo giorno e magari potrei farlo più spesso. Vi ricordo come sempre i miei social instagram: saudade_wattpad_ e tik tok: jade_stories

Vi ringrazio ancora per il supporto, 

Giada

SaudadeWhere stories live. Discover now