-Chapter 34-

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La settimana si rivelò più stressante del previsto. I coach della SV e le mie compagne erano venuti a sapere del mio litigio con i miei genitori, probabilmente da loro stessi, e continuavano a trattarmi come se fossi un vaso di ceramica crepato che sta per rompersi. Gli unici che mi trattavano normalmente erano Will e Sophia. Quest'ultima anche non conoscendomi da molto tempo, aveva capito che per farmi sentire meglio non serviva la pietà.

I miei genitori erano migrati altrove, non volendomi più vedere e parlare. La cosa non mi sorprendeva né mi dispiaceva, per me potevano anche andarsene in un altro continente e non mi sarebbe cambiato niente.

In quella settimana imparai ad evitare qualsiasi persona che non fosse Sophia o le mie compagne, diventando quasi un'ombra di me stessa.

Non vidi più né Logan né Noah, ma la cosa non faceva altro che sollevarmi. Non volevo parlare con loro dopo tutto quello che era successo e loro probabilmente mi avevano già dimenticata come un calzino sotto il letto.

La mia fuga dal mondo reale purtroppo durò poco.

<<Ashley, devi assolutamente venire con me alla festa del dopo partita>> Sophia arrivò da me correndo e urlando per il corridoio scolastico facendo voltare tutti nella sua direzione.

<<Io non vengo alla partita>> le dissi fermamente.

<<Non devi venire alla partita infatti, quella è fuori città. Devi solo venire alla festa che ci sarà dopo>> cercai di trattenere un sorriso. Adoravo la sua determinazione.

<<Non ne ho molta voglia>> le dissi cercando di capire dalla sua espressione che cosa stava pensando.

<<No, tu ci devi venire.>> sbuffai. <<Non fare storie signorina, altrimenti ti vengo a prendere a casa e ti trascino alla festa, che ti piaccia o no>> sorrisi alzando gli occhi la cielo.

<<Poi sabato dobbiamo andare al centro commerciale a prendere gli abiti per il ballo>> Sophia aveva ricevuto il più bel invito che avessi mai visto.

 Matt aveva organizzato con dei suoi amici di bendare Sophia e portarla in un luogo in mezzo al nulla, a quel punto avevano fatto salire la mia amica su una mongolfiera e quando fu in cielo si vide la scritta "Balliamo?" a terra.

Quando la mongolfiera scese, Matt aspettava Sophia con dei fiori in mano e le fece la proposta vera e propria. Lei di sicuro non rifiutò.

Io invece non avevo ancora ricevuto delle proposte, vedevo tutti che chiedevano la mano delle accompagnatrici ma io ero l'unica a non avere un compagno, la cosa infondo mi faceva un po' sentire in disparte anche se cercavo di non disperarmi per una simile sciocchezza.

Mi ritrovai il venerdì sera a dovermi preparare per la festa a cui ero costretta a partecipare. Non ne fui molto felice, la gente in quei ultimi giorni era soltanto un qualcosa di astratto. Io stavo per i miei pensieri e gli altri mi passavano accanto, tutto qui. Io ero spettatrice delle loro vite e loro della mia.

Ora invece ero nel bel mezzo di una festa piena di adolescenti americani che ballavano e si divertivano bevendo illegalmente.

<<Lasciamoci andare!>> urlò Sophia rivolta a me appena entrate per sovrastare la musica troppo alta.

<<Tu vai a cercare Matt, poi ci rivediamo>> sapevo che voleva andare dal suo fidanzato quindi la lasciai libera. Cercai un posto tranquillo, senza persone ma era una missione impossibile. In ogni dove c'erano ragazzi ubriachi o coppiette.

Dovetti sedermi sotto un albero per riuscire a stare un po' sola. Non mi piaceva niente che non fosse il buio e il silenzio, ma dato che il secondo era impossibile, mi accontentai del primo.

SaudadeTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang