TRENTANOVE.

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DA: Soonyoung
"Hey! Scusa il
disturbo. Quando saresti
libero per uscire a
mangiare qualcosa?"

Soonyoung e Hansol si incontrarono una sera, davanti ad un localetto vicino ad un negozio di frutta. Si diedero appuntamento per cena, avendo intenzione di bere e di mangiare poco.

Dopo il compleanno di Soonyoung, i due ragazzi si erano scambiati il numero di telefono e il più giovane restò a lungo a rimuginare su cosa scrivergli, e soprattutto quando.

Hansol aveva affrontato una situazione simile alla propria. Aveva abbandonato gli studi, e ora viveva da solo e lavorava, facendo ciò che più aveva desiderato per molti lunghi anni. Aveva avuto il coraggio di sradicarsi da quelle redini che lo tenevano stretto alle radici di casa sua. Un fervore e un orgoglio che a Soonyoung mancava, ma che desiderava possedere. Si sentiva in colpa a disturbare il ragazzo per doversi sfogare sulla sua situazione privata ma, quando lo vide entrare dalla porta di vetro, il sorriso sul volto di Hansol si fece ancora più ampio, trasmettendogli un calore che non percepiva da tanto, dentro le mura di casa propria.

Avevano passato i primi minuti nel silenzio, aspettando le bottiglie di soju sul loro tavolino rotondo.

Dopodiché, Soonyoung era partito.

- Come sei riuscito ad andartene di casa? - Hansol lo aveva fissato intensamente, cogliendo il suo panico. Quel solo, misero pensiero, lo spaventava più dell'atto stesso della fuga.
- Prima di tutto... tu sei disposto a dirlo in faccia ai tuoi, che vuoi mollare tutto e poi andartene? -

Soonyoung non ne aveva ancora il coraggio.

- Non... non sono ancora pronto. - Bevve un lungo sorso, godendosi il retrogusto amaro dell'alcol. Stava bene, in quel momento. Aveva bisogno di stare bene. - Ma... ho bisogno di farlo. Devo farlo. -
- Devi? -
- Voglio. - Soonyoung abbassò la testa e strinse le dita tra i capelli, oramai più lunghi del dovuto, che coprivano sempre i suoi occhi scuri. Era stanco fisicamente. - Non posso più continuare così. Non voglio... fare ciò che vogliono loro. -

Hansol, in un mezzo sorrisetto, prese il proprio bicchierino e lo alzò, lasciandolo a mezz'aria, in attesa di essere ricambiato dal ragazzo. Soonyoung alzò a sua volta il bicchiere e i due si lasciarono andare ad un brindisi silenzioso, bevendo di getto il contenuto che si erano versati poco prima.

- Se vuoi così tanto mollare, allora vuol dire che c'è qualcos'altro che vorresti davvero fare, no? - Hansol aveva intuito bene.
- Sì. - Soonyoung, mentre raggiungeva il luogo del loro incontro prestabilito, era passato per una piazzetta affollata. Alcuni studenti liceali si stavano esibendo in vecchie cover canore. Erano bravi, per essere così giovani e inesperti.

Nemmeno Soonyoung aveva preso troppe lezioni di canto. Aveva seguito per un po' dei corsi, di nascosto, dopo le lezioni pomeridiane al liceo. Tornava a casa tardi e ogni volta sua madre lo biasimava per aver passato la serata ad uscire con gli amici a bere, invece che ritornare a casa a studiare. Era per questo che prendeva dei voti così immeritevoli, secondo lei. Soonyoung saliva in camera e si rannicchiava a letto, rileggendo gli appunti che aveva preso alla lezione di canto e ripassando a sotto voce il testo del brano su cui si doveva esercitare per la volta dopo.

- Sai che sarà dura, no? Non è facile intraprendere certe strade. E ti tratteranno di merda. - Hansol, per sviscerare un po' quel discorso così serio, diede una pausa ad entrambi. Ordinó del manzo. - Ma se ti piace davvero così tanto, e sai di essere bravo, o di avere perlomeno del potenziale, sarà molto divertente. Non rinnegherai nulla. -
- Per ora sto rinnegando tutto. -
- Perché odi quello che stai facendo, e non ti piace. Ma, se posso darti un consiglio... non buttare via ciò che stai studiando ora. Pur facendolo controvoglia, potrebbe servirti davvero. -

Aware.Where stories live. Discover now