QUATTRO.

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Quella mattina Mingyu rischiò di far cadere il telefono a terra. Quando la suoneria della sveglia si introdusse nei suoi sogni poco chiari, la sua mano si mosse in automatico. Le dita incespicarono nel comodino vicino al letto, tastando tra i pochi oggetti che vi si trovavano appoggiati sopra. Quando afferrò il telefono, inizió a portarlo verso di sé, ma perse quasi l'equilibrio e il telefono stava per frantumarsi sul pavimento. Riuscí a salvarlo per pura fortuna e con velocità spense quella musichetta fastidiosa. Aveva sonno. Non si sentiva riposato per nulla. Anche quel giorno avrebbe avuto le occhiaie più scure del dovuto.

Quando i suoi occhi si aprirono in modo definitivo, la luce che trapelava dalle tapparelle lo colpí in pieno viso.
- Dovrei iniziare davvero a dormire con gli occhiali da sole. - Restò ancora a letto, aprì la schermata del telefono e iniziò a controllare tutti i messaggi che ancora non aveva letto. Il gruppo dell'Università lo aveva riempito di notifiche dall'alba e, leggendoli uno ad uno, capì che sarebbe stata un'altra settimana pesante. A quanto pare quel mese avrebbero dovuto fare altri esami ed erano stati avvertiti all'ultimo.

- L'organizzazione dell'Università fa schifo. Che cosa costa avvertire qualche settimana prima? Che palle! - Sollevò le proprie gambe e allontanò le coperte dal proprio corpo, iniziando a scuoterle in aria mentre si lamentava al muro. Era già di cattivo umore e non voleva lasciarsi affossare da quei sentimenti negativi. Non poteva. In più, quella sera sarebbe finalmente uscito con Soonyoung e avrebbero potuto godersi seriamente la serata.

Ogni tanto gli tornava in mente quel venerdì sera, in cui Soonyoung lo aveva trascinato al dormitorio. Lui non ricordava quasi nulla, ma sapere di essersi fatto vedere in quelle condizioni da Jeon Wonwoo continuava a mandarlo in agitazione. La sua mente rifiutava di credere che lo avesse portato a letto, e che avesse pure detto che Soonyoung faceva meglio ad abbandonarlo per i corridoi. Ma lo aveva un cuore, quel ragazzo? Mingyu sospettava di no.

Si alzò dopo venti minuti buoni, il corpo appesantito e le gambe che non volevano muoversi ai suoi comandi. Il suo corpo voleva più di lui restare sdraiato su quel comodo materasso, ma le lezioni sarebbero iniziate a breve e non voleva arrivare in ritardo.
Passava metà della settimana seduto sui banchi fino a tardo pomeriggio, a prendere appunti sulle materie teoriche. Gli unici giorni in cui realmente si divertiva erano l'inizio e il fine settimana, quando poteva studiare fotografia e sfogliare i manuali davvero interessanti. Odiava dover imparare a memoria i concetti e le date, e trovava inutile dover studiare materie che non concernevano l'arte stessa. Lui voleva lavorare ed impegnarsi solo per essa e non aveva voglia di perdere altro tempo.

- Mingyu, ci sei? - Delle nocche iniziarono a sbattere ripetutamente contro la porta. Erano soliti, la mattina, nella loro zona del dormitorio, fare a turno per svegliare tutti quanti. Una organizzazione efficace ma che quella mattina lo infastidí più del dovuto.
- Arrivo tra poco. - Proferí soltanto, spegnendo il cellulare e alzandosi, finalmente, per andare a prepararsi. Anche quel giorno scelse degli abiti scuri.

Quando uscì dalla propria camera si era già creata la solita fila alle macchinette. La maggior parte di loro era troppo pigra per andare fino in mensa e mangiare nel mormorio insistente alle prime ore del mattino, quindi molti di loro preferivano ingozzarsi di cibo calorico e andare in classe più velocemente possibile. Mingyu faceva la stessa cosa, ma si comprava il tutto la sera prima al supermercato: aveva le marche preferite designate per ciascun alimento. Ci aveva messo anni a consolidare il suo palato e sapeva bene quali schifezze meritassero di rovinargli la dieta. Non osava mai cambiare marca di alcun cibo e preferiva saltare la colazione piuttosto che mangiare qualcosa di diverso.

- Allora, anche oggi salti la fila? - Dietro si lui apparve Seungcheol, uno dei sunbae più rispettati del piano. Era all'ultimo anno del corso di arte e spettacolo e sembrava aver vissuto una vita intera lì dentro. Mingyu lo guardava sempre con gli occhi dell'amore, non riusciva a togliersi di dosso quel velo di devozione ogni volta che parlava con lui.
Seungcheol portò il suo braccio attorno alle spalle del più giovane e gli accarezzó la guancia. Mingyu sentì il suo umore migliorare totalmente. Mostrò la propria colazione e iniziò già a togliere la plastica dell'involucro.

Aware.Where stories live. Discover now