TRENTASEI.

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- Questa sarebbe la tua colazione? - Soonyoung allungó il proprio panino verso la bocca di Mingyu, seduto negli scalini sotto di lui.

I due amici si erano rifugiati, come loro solito, nelle scale antincendio dell'edificio di economia. Mingyu stava fumando e non aveva mangiato nulla, quella mattinata.

Era ricominciata la settimana e novembre stava per terminare. A Seoul avrebbe nevicato, da lì a pochissime settimane, e l'atmosfera era già natalizia. Si stavano tutti preparando per le festività, ignorando gli esami imminenti.

- Eh? - Soonyoung scoppió in una copiosa tosse, ricevendo tutto il fumo in faccia a causa di Mingyu, che sembrava non volersi separare da quella sigaretta oramai quasi consumata.
- Mangia qualcosa. Non ti vedo in forma. -
- Sto da Dio. - Mingyu si appoggió alla ringhiera della scalinata.
- Sei sicuro? - Soonyoung scese di due scalini, mettendosi al suo fianco. - Vuoi parlarne? È successo qualcosa in questi ultimi giorni? -
- Cosa dovrebbe essere successo? - Mingyu si stiracchió, finendo la sigaretta.
- Oh, Gesù, mi ricordi Jeonghan. Che palo in culo che siete. - Soonyoung si alzò e scese subito le scale, non volendo continuare quella conversazione. - Quando lo capisci, vienimi a parlare. -

E lo lasciò, lì, da solo.

- Amico mio! - Soonyoung trovó Wonwoo prima dell'inizio delle lezioni. Si stava dirigendo in aula ed era quasi arrivato all'entrata. Corse per le scale, saltando gli scalini due a due, e tiró Wonwoo per lo zaino.
- Ma che cazzo? - Wonwoo era già pronto a tirare un pugno a chiunque avesse osato sfiorarlo. Ma, nel momento in cui vide il volto rilassato di Soonyoung, abbassó la mano senza pensarci un altro secondo. - Ah, sei tu. Sei scemo? Stavo per menarti. -
- Avrei avuto una scusa per saltare lezione. - Soonyoung strinse le mani intorno al suo braccio. - Senti, amico mio, ti ricordi cosa ti avevo promesso? -
- Uhm, no. -
- Ti devo una cena. - Wonwoo strinse le palpebre, concentrandosi. Non ricordava più.

- Davvero? - Ma la proposta lo allettava. - Okay, facciamo finta che ricordo. Quindi mi vuoi portare fuori a cena? -
- Esattamente! - Alzò il braccio, esultando. - Ma, stavo pensando... Perché non usciamo tutti assieme? -
- Tutti assieme chi? - Soonyoung inzió a contare sulle dita.
- Io, te, Jeonghan, Minghao, Hansol, Mingyu... Una cena assieme. Non usciamo tutti assieme da troppo tempo. - Non ricevendo risposta, osó continuare la frase. - E poi... Voglio conoscerlo. -
- Vuoi conoscerlo? -
- Sì. Il tuo ex. - Soonyoung gonfió le guance, sperando in un responso positivo. - È un problema? Da quel che so, conosce bene anche Minghao e Hansol. Mi piacerebbe conoscerlo, visto che siete amiconi. -
- Ma come hai saputo tutte queste cose? - Wonwoo era esterefatto. Anche se spesso Soonyoung non era presente, riusciva a sapere tutto, di tutti. Chiunque era sotto il suo mirino. Quel ragazzo era incredibile.

- Ho i miei informatori fidati. - Gli diede alcune pacche sul petto. - Se ti va, invitalo. Io ho già avvertito gli altri. Dimmi poi quando siete liberi. -
- Va bene. - Ma Wonwoo era poco convinto.
- Allora ci si becca dopo! Non arrivare in ritardo, mi raccomando! - Soonyoung urló anche mentre scendeva quelle scale, facendosi notare da chiunque stesse passando in quella zona. Era impossibile non notare la sua presenza.

Wonwoo, mentre entrava in aula, scrisse a Seojoon e lo avvertì di quella proposta. E il giovane fu lieto di accettare, senza riserve, quell'invito così gentile.

- Quindi, hai saputo qualcosa? -

Soonyoung e Jeonghan stavano aspettando di poter entrare in aula, attendendo che la lezione dell'altro professore terminasse e potesse incominciare la loro. Erano entrambi appoggiati al muro freddo del corridoio, affollato dei loro colleghi di corso, che non permettevano loro di parlare adeguatamente. Dovevano urlarsi all'orecchio per capirsi del tutto.

Aware.Where stories live. Discover now