TRENTOTTO.

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Jeonghan continuava a controllare il cellulare senza sosta.

C'era solo un nome, che risaltava sopra ad ogni altra scritta presente sullo schermo. Un nome che lui conosceva molto bene. Un nome che si affacciava spesso tra i suoi pensieri.

Era tentato di scrivergli. Di mandargli un messaggio. Qualsiasi messaggio. Aveva bisogno di parlargli, di dirgli cosa provava e cosa aveva capito in quel periodo, ma aveva bisogno di vederlo di fronte a sé.

- Tanto tornerà a breve. - Soonyoung era seduto di fianco a lui, nel muretto, davanti al loro edificio. A breve sarebbero dovuti entrare a lezione. Aprì il lecca lecca che si era comprato quella mattina. Avvolse il braccio attorno alle spalle dell'amico e gli prese il cellulare, spegnendoglielo. - Non preoccuparti. E basta fissare la sua chat, è inquietante. -
- Lo so. Da un lato vorrei scrivergli, ma sarebbe inutile e imbarazzante. Devo affrontarlo. -
- E sei consapevole che vorrebbe comunque non parlarti più, vero? - Jeonghan lo minacció con lo sguardo.
- Tu sì che sei di grande consolazione, Soon. -
- Lo so. - Soonyoung gli stampó un bacetto rapido sulla guancia, non permettendogli di aggiungere altro. Scese dal muretto e continuò a gustarsi il suo dolcetto, attirato da qualcosa poco lontano da loro. - Io mi avvio. Devo fare una cosa. -
- Chi devi vedere? -
- Quel coglione di Mingyu. - Salutò Jeonghan senza altri preamboli e corse verso l'altro ragazzo, avvistato come una preda. Si fece largo tra gli studenti, sbattendo contro molti di essi, e prese Mingyu per il colletto del cappotto.

- Hey. - Mingyu fu costretto a girarsi. Alzò la mano e abbozzó un sorrisetto poco convinto.
- Hey, Soon. Come va? -
- Io sto alla grande. E tu, invece? -
- Da Dio. -
- Immagino. - Soonyoung ebbe un'idea. Mentre camminavano verso le aule, il giovane fece finta di accorgersi di qualcosa. Finse stupore. - Oh, Wonwoo! -

Mingyu scattó, roteando la testa più volte, alla ricerca di quel volto tanto atteso, mentre cercava anche una via di fuga, così da non vederlo.

- Dov'è? -
- Non c'è, idiota. - Soonyoung gli picchiettó la fronte scoperta. - Gli hai parlato in questi giorni? O lo hai evitato? - Mingyu si vergognava a rispondergli.
- Non abbiamo avuto modo di vederci. -
- Lo hai ignorato, ho capito. - Mingyu, disperato, lo fermò per la manica del giubbino, trattenendolo vicino a sé e non lasciandolo andare.
- E che dovrei fare, Soon? - La sua voce era quasi spezzata, il panico che fuoriusciva da ogni singola sillaba.
- Parlargli? -
- Ma anche no. -
- Ma come no? - Soonyoung era fisicamente stanco di dover star dietro a due persone che non riuscivano ad affrontare le persone per cui avevano una cotta. Non poteva fare da consulente amoroso gratuitamente ancora a lungo.
- Ho bisogno di tempo. Devo capire come dirglielo. Non mi va di ricevere un rifiuto così in fretta. -

Soonyoung scoppiò a ridere in mezzo alle persone.

- Pensi davvero che ti rifiuterá? - Mingyu abbassó la testa, concentrandosi sui lacci delle scarpe che scivolavano sul terreno.
- Non lo so. Non ne ho idea. È già tanto che ti abbia detto cosa provo. -
- Beh, è già un passo. Ora però non puoi nasconderlo per sempre. - Mingyu lo sapeva. Lo sapeva bene.

Si diressero tutti in classe, e fu in aula che Mingyu si ritrovò di nuovo in crisi.

Incontró Wonwoo, seduto in ultimissima fila, da solo, che leggeva qualcosa di divertente sul cellulare, a giudicare dalle sue labbra increspate in un vago sorriso. Era accasciato sul banco e aveva il cappellino che schiacciava la sua frangia fin sopra gli occhi, non permettendo di capire se li avesse chiusi o meno. Poteva anche star dormendo, per quanto ne sapesse.

Le sue gambe si mossero in automatico, come se non fosse lui padrone di se stesso. Ogni giorno compiva le stesse azioni, saliva quelle scale e andava ovunque si trovasse lui. Ma quel giorno non fu così. Non poteva. Non voleva. Aveva bisogno di stargli distante, anche solo per poco, perché la sua testa era piena di pensieri disconnessi e aveva bisogno di mettere ordine al caos che aveva creato, causato dalla sua negazione più totale delle ultime settimane - se non mesi -.

Aware.Where stories live. Discover now