TRENTAQUATTRO.

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Wonwoo era una persona puntuale. Anzi, per meglio dire, arrivava sempre in anticipo. E anche a quel pranzo si presentò prima dell'orario prestabilito il giorno prima.

Era stato difficile raggiungere quel quartiere di Seoul, non avendo mai passeggiato per gli edifici aziendali. Era un mondo che, ancora, non gli apparteneva. Aveva tenuto per tutto il tempo la testa bassa sul cellulare, gli occhi fissi su Google Maps che gli segnalavano precisamente ogni via da prendere. Era partito dal dormitorio in largo anticipo, a metà mattinata e aveva preso sia gli autobus urbani che la metro. E, alla fine, ce l'aveva fatta, ed era arrivato pure in anticipo.

Aveva poi trovato senza troppa fatica il locale in cui dovevano pranzare. Si trovava proprio di fronte a degli uffici.

Entrò, salutò i proprietari con un leggero inchino e prese posto in uno dei tavolini rotondi all'entrata, in modo da poter essere visto subito. Era un locale molto più lussuoso e arredato in modo elegante rispetto a dove mangiava lui di solito. I quartieri universitari erano molto più ricchi di ristoranti casalinghi e di proprietà famigliare.

Dopo diversi minuti, poco dopo mezzogiorno, Wonwoo lo vide entrare dalla porta in vetro scorrevole. Wonwoo fu subito trovato.

- Hey. Chissà perché non sono sorpreso. - Il ragazzo si tolse il cappotto, e subito dopo la giacca scura. Li abbandonó entrambi nella sedia accanto a lui e si sistemó comodo con un solo maglione di lana. Si sedette di fronte a Wonwoo e gli tese un sorriso ampissimo. - Hai sempre avuto il vizio di presentarti ore prima agli appuntamenti. Come stai? - Wonwoo, a quel suo appunto, schioccó la lingua. Ma ricambió subito quel sorriso genuino.
- Sto bene, Joon. Ma starò meglio se accetterai di aiutarmi, lo sai. -
- Ma guarda te. - Il ragazzo strinse le mani sui braccioli della sedia. - Non ti vergogni a sfruttarmi così? - Wonwoo sollevó gli angoli delle labbra.
- Per niente, assolutamente. -

Una delle cameriere arrivò al loro tavolo e prese i loro ordini, interrompendoli solo per pochi minuti.

- Okay, allora, spiegami bene la faccenda. - Il giovane si tiró su le maniche e si versó da bere, riempiendo prima il bicchiere di Wonwoo, che lo ringraziò con una semplice occhiata veloce.
- Io e il mio gruppo dobbiamo fare una video-intervista nel campo dell'editoria. Dobbiamo mostrare come sia importante tutta la parte artistica e grafica nel vostro settore. E ogni gruppo deve cercare qualcuno di competente da intervistare e poter poi filmare qualcosa anche di concreto in azienda. -

- Io sarei la vostra persona competente? - Il ragazzo posizionò la mano sinistra all'altezza del cuore, mostrandosi commosso. - Sono onorato. Spero di esservi d'aiuto, allora. -
- Basta che tu sia sicuro di non avere casini al lavoro. Penso che dovremmo lavorare per diversi giorni, prima di terminare tutte le riprese. -
- Parlo io con il mio capo, ma potrete filmare senza alcun problema. Anche altre volte sono venuti a girare qualcosa. -
- Non tirartela, solo perché lavori lì. - Wonwoo gli indicò l'edificio dietro di lui. - Poi passami il tuo orario per la settimana prossima, così poi organizzo tutto. - I primi piatti cominciarono ad arrivare. Wonwoo si fiondó subito sulla zuppa bollente. - Ah, un'altra cosa. Vuoi passare al campus a presentarti o ci vediamo direttamente qui davanti il primo giorno? -
- Meglio fare direttamente qui, non penso di avere molto tempo per venire fin laggiù. - Spiegó il ragazzo, tra un boccone e l'altro di ramyeon. - Mi fido di te. Volete prima intervistarmi o girare tra gli uffici? Così so dirti meglio i giorni. -
- Meglio fare prima i giri in ufficio, così ce lo togliamo subito. -

- Va bene, capo. - Fece l'occhiolino a Wonwoo e bevve il brodetto dal cucchiaio. - Comunque, come stai? -
- Abbastanza bene. Tu? -
- Anche. Stanco morto, come mio solito, lo sai. - Prima che Wonwoo potesse rispondere, ripensó alle sue parole di pochi attimi prima. - Abbastanza bene? È un gran passo in avanti, Jeon. L'università ti sta facendo bene. -
- Ti ringrazio, Lee. - Anche Wonwoo lo chiamó per cognome. - Comunque, sbaglio o sei ingrassato? Intravedo qualcosa. - Gli indicó lo stomaco.
- Sbaglio, o sei rimasto il solito stronzo? - Wonwoo alzò le spalle.
- Sono sempre coerente con me stesso, Seojoon. -
- Sempre schietto e sincero, no? -
- Esattamente. -

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