Beatrice intanto scese al piano inferiore, e trovò una tazza di latte fumante ad aspettarla in cucina.

Sorrise senza nemmeno rendersene conto.

***

Più o meno un'oretta dopo, la voce meccanica risuonava per tutto l'aereo attraverso gli altoparlanti. Diceva di allacciare bene le cinture perchè il volo stava per cominciare.

Era la prima volta che Beatrice prendeva l'aereo, e l'idea di dover volare sopra le nuvole le fece venire la nausea.

Si voltò verso Niall e lo vide tranquillo mentre si infilava le cuffie nelle orecchie e poggiava il capo sul poggiatesta del sedile.

Lui ci era abituato ad essere sballottolato da una parte all'altra, e adesso non ci faceva più caso.

Beatrice prese un respiro profondo e cercò di rilassarsi.

Per distrarsi, cominciò a contare le ore di volo.

Il volo da Londra a Orlando durava più o meno nove ore. Contando il fuso orario di cinque ore tra la Gran Bretagna e la Florida, sarebbero arrivati più o meno alle dodici del mattino. Quindi avrebbero avuto tutto il tempo per riposarsi una volta arrivati.

A poco a poco l'aereo cominciò a prendere quota, fino a quando si alzò completamente da terra. Beatrice vide come le case, le strade e le macchine diventavano sempre più piccoli dal finestrino dell'auto.

Più questi si allontanavano e più Beatrice aveva le vertigini.

Dovette più volte respirare a fondo e ignorare il forte rumore che faceva l'aereo.

"Dio santissimo"

Credeva davvero di poter vomitare da un momento all'altro.

Si agitò sul sedile, presa dal panico. Si sentiva soffocare. In un vano tentativo di distrarsi, voltò la testa verso il finestrino. Ma vedere le nuvole bianche al di sotto non fece altro che peggiorare la situazione.

"Cazzo"

Durante tutto questo, Beatrice non si era nemmeno accorta di star stritolando la mano di Niall. Guardò la sua mano a stringere le dita bianche dell'altro e arrossì violentemente.

Sentì come una scossa alla mano sinistra e la ritirò immediatamente. Portò lo sguardo su Niall che intanto la stava guardando confuso.

"Scusa, non..." provò a scusarsi Beatrice, balbettando e con le guance rossissime. Dio, come se non bastasse sentiva la mano andare a fuoco.

"Va tutto bene?" le chiese Niall, interrompendola.

Beatrice non lo capiva. Odiava questo suo lato lunatico e bipolare. Era capace di essere felice per poi l'attimo dopo risponderti male.

Vedendo che non gli rispose, Niall continuò a parlare.

"Non hai mai preso l'aereo?"

Beatrice scosse la testa lentamente. Non aveva il coraggio di parlare.

Niall parve esserne sorpreso. Beatrice lo guardò mentre addolciva lo sguardo e subito dopo lo induriva.

Lo vide scuotere la testa, come a voler scacciare un pensiero dalla sua testa.

"Ora ti abitui"

"No, pensavo che avrei auto la nausea per tutto il viaggio" rispose sarcastica gesticolando con le mani.

Niall la guardò storto, poi si ficcò di nuovo le cuffie nelle orecchie e tolse la mano da sopra il poggiabraccio, come se volesse evitare che Beatrice gliela prendesse di nuovo.
Vaffanculo a te, Niall.

***

Quando scesero dall'aereo, trovarono Mark, il bodyguard di Niall, ad aspettarli. Niall dopo la sfuriata avuta settimane fa, non gli aveva più parlato. Si limitava solo a scambiargli qualche parola, l'essenziale.

Inoltre, quella era la prima volta che Mark li vedeva insieme.

Niall gli fece un cenno del capo, mentre Beatrice gli sorrise e gli strinse la mano per presentarsi. Mark ricambiò la stretta.

"Possiamo andare adesso?"

"Che c'è Niall? Sei già incazzato?"

Niall lo guardò male, e poi sbattè lo sportello dell'auto con cui era venuto a prenderli.

Restarono in silenzio per la maggior parte del viaggio in macchina, anche per la stanchezza dovuta al volo.

Niall tirò un sospiro di sollievo quando Mark entrò nel parcheggio. Tuttavia fece un verso sorpreso quando vide quante persone stavano all'entrata.

"Cazzo, quanta gente"

"Niall modera il linguaggio"

"Ed ecco che ricomincia"

Portò le braccia al petto e sbuffò rumorosamente. Mark girò intorno all'edificio e fermò la macchina dentro un'area riservata, davanti la porta sul retro dell'abergo.

Entrarono proprio da essa, trascinandosi dietro le pesanti valigie. Presero le chiavi delle stanze. Ma poi si accorsero che la chiave era solo una, dato che si, dovevano dormire anche nella stessa stanza. Per fortuna - o sfortuna? - una volta arrivati in camera, trovarono due lettini singoli. Questo voleva dire che non avrebbero dovuto dormire nello stesso letto.
Perfetto, meno imbarazzo per loro.

Niall si chiuse nel bagno della stanza, mentre Beatrice, sfinita, si gettò sul letto ancora con le scarpe messe e si addormentò.

Beatrice sapeva che quella sarebbe stata una giornata lunghissima.

Spazio Autrice:

Okay, parto col dire che si, so che il capitolo è corto (soprattutto in confronto all'ultimo) ma ho avuto parecchi problemi con il cellulare e di conseguenza non ho potuto scrivere. Ho dovuto formattarlo, e aggiornarlo. Poi la batteria va di merda, quindi si scarica in nemmeno due minuti.

Ora penserete: "Esiste il computer"

Bene, praticamente ho il pc pieno di virus e si spegne solo.

La sfiga è con me.

Poi ho pensato che, siccome il capitolo è abbastanza lungo, sarebbe meglio dividerlo in due parti.

Questa è la prima. Come potete leggere non dice molto, parla solo della partenza e dell'arrivo.

Il prossimo, la seconda parte del capitolo dodici, sarà la parte fondamentale.

Ma non preoccupatevi, non vi farò aspettare un'altra settimana.

Detto questo, ringrazio sempre quelli che votano, commentano e seguono la storia.

Vi adoro, ciao ♥

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