Capitolo quarantacinque.

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Finalmente è sabato, sono le dieci del mattino e tra poco ci recheremo tutti a casa dei Dallas. Devo ammettere di avere un po' d'ansia, non so come la prenderanno i miei. Negli ultimi tre giorni i ragazzi si sono dati da fare con il lavoro, dovevano recuperare tutto il tempo perduto.
«Jade, ti serve una mano per mettere i jeans?» le chiedo, affacciandomi in camera.
«Nah, penso metterò un vestito, è più comodo», risponde. La sua gamba è ricoperta dal gesso, ma dovrà tenerlo per poche settimane.
«Ma si gela!» l'avverto, mettendomi il giubbotto.
«Ho capito, ma i jeans non mi entreranno mai in queste condizioni», ribatte e mi arrendo. In fondo non ha tutti i torti. Una volta essermi messa le scarpe scendo di sotto, raggiungendo mio fratello e Cameron, al quale lascio un bacio.
«Sei sempre più lenta a scendere le scale, stai invecchiando?» mi prende in giro Nash.
«Non sei simpatico. Ringrazia il cielo che non passerai mai il periodo della gravidanza», lo liquido e Nash alza le mani in segno di resa, andando di sopra ad aiutare Jade.
«Sei pronta?» mi chiede Cameron, prendendomi le mani.
«No, tu?»
«Nemmeno io», confessa.
«Sei sicuro che stiamo facendo la cosa giusta?» gli chiedo.
«No, tu?» risponde, confuso.
«Nemmeno io», continuo e scoppiamo a ridere.
«Beh, ora si che sono convinto!»
«Andrà tutto bene, vedrai. Saranno felicissimi», lo consolo e lui annuisce, dandomi un bacio sulla tempia.

Verso le undici usciamo di casa e ci avviamo verso quella di Cameron. Una volta arrivati, vedo i miei e i Dallas che ci aspettano fuori in cortile. Ormai chi li separa a quei quattro.
«Ciao, tesoro! Aspetta, ti aiuto», mi saluta mio padre, aiutandomi a scendere dell'auto.
«Diventa sempre più difficile muoversi in queste condizioni», rispondo abbracciando i miei. Dopo aver salutato anche i genitori di Cameron, entriamo in casa, aspettando che arrivino tutti gli altri. Titubante, mi siedo su uno dei divanetti che si trovano all'ingresso.
I nostri genitori iniziano a fare mille domande a Cameron, a causa delle ferite che ha in faccia e lui risponde che non si devono preoccupare e che sta bene.
«Ali, che hai? Hai una faccia», chiede Jade sedendosi accanto a me.
«Beh, l'ultima volta che sono stata qui ho rischiato un aborto per colpa di quei due malati mentali, quindi sono un po' scossa», rispondo facendo un respiro profondo.
«Cazzo, è vero, erano loro. Ora non sono qui, perché uno è morto e l'altro è in un ospedale psichiatrico, almeno spero. Perciò non devi preocc... e quello cos'è?» continua, guardando la mia mano sinistra, che ritraggo subito. Jade mi fissa a bocca aperta. «Ti sposi?! Quando pensavi di dirmelo!» grida.
«Shh! Non lo sa nessuno, abbassa la voce! Comunque volevamo annunciarlo oggi a tutti quanti»
«Io sono la tua migliore amica, nonché cognata. Hai ferito i miei sentimenti»
«Non prenderla sul personale, non lo sa neanche mio fratello. Quindi tu dovrai tenere la bocca chiusa, capito?» le spiego, sperando che non lo dica a nessuno.
«Non posso crederci! Sarò muta come una tomba, lo giuro. Uh! Sono arrivati i ragazzi», risponde Jade e con fatica si alza in piedi per salutare gli altri, così la seguo e subito dopo andiamo a mangiare. Mi riempio il piatto di cibo, che finisco nel giro di pochi minuti.

Continuo a guardarmi intorno, non faccio altro che pensare a Brian. Vederlo lì, a terra e senza vita mi ha scosso. In fondo è stato un ottimo amico quando mi trovavo a San Diego e sembrava davvero un bravo ragazzo, ma a quanto pare non si finisce mai di conoscere una persona.

«Wow, stai mangiando più di me! Devo considerarti una minaccia», mi dice Matt. Scuoto la testa per scacciare tutti i miei pensieri e mi volto verso di lui. «Non infierire, grazie. So che ingrasserò come una balena», rispondo e Matt scoppia a ridere.
«Nah, sei bellissima con il pancione. Sarò lo zio più bravo di tutti», continua e mi da un bacio sulla guancia, gesto che mi fa sorridere e lo ringrazio.
Vedo Cameron avvicinarsi a me, con un sorriso stampato sulle labbra. È bellissimo. Ha la camicia bianca sbottonata all'inizio, che lascia intravedere parte del suo petto e i capelli scompigliati, che io adoro.
«Piccola, è ora. Sei pronta?» mi chiede, prendendomi la mano. Annuisco e dopo aver fatto un respiro profondo, ci avviciniamo al tavolo. Cam prende un bicchiere e una forchetta, facendola urtare contro di esso. «Un attimo di attenzione, grazie. Matt! Lascia il piatto per qualche secondo, non scappa», annuncia sgridando il nostro amico, che indeciso posa il piatto sul tavolo, ma continua a fissarlo. In sala quindi si fa spazio un silenzio quasi assordante.
«Bene, grazie. Allora, ho organizzato questo brunch sia per stare tutti insieme, ma anche perché io e Alison dobbiamo dirvi una cosa importante. Alison...?»
Guardo tutti i presenti, agitata e sposto lo sguardo verso Cam, che automaticamente mi tranquillizza. «Io... io e Cameron ci sposiamo», annuncio e in pochi secondi iniziano tutti ad urlare. I ragazzi si avvicinano e prendono Cam in braccio, facendolo saltare in aria.
«Alison! Cameron Alexander Dallas, non posso crederci! Sono contentissima!» grida la mamma di Cam, che mi abbraccia. «Elizabeth! Dobbiamo assolutamente iniziare ad organizzare tutto», continua chiamando mia madre.
«Certo! Oh, la mia piccola... sono così felice. Tu e Cameron siete fatti l'uno per l'altra»
«Congratulazioni tesoro», interviene mio padre, abbracciandomi.
«Ovviamente vi daremo una mano anche noi nell'organizzazione», dice Hayley seguita da Beth e Jade.
«Senz'altro! Non posso ancora crederci», continua mia madre che non smette di abbracciarmi.
«Va bene, grazie mamma. Abbiamo tutto il tempo per organizzare», rispondo e mia madre annuisce. Abbraccio le mie amiche e mi accorgo che qualcuno mi prende in braccio.
«Taylor!» esclamo, ridendo.
«Fatti spupazzare un po'! Sono contentissimo per voi, chi l'avrebbe mai detto», dice Taylor che continua a tenermi in sospeso. Si aggiungono anche Aaron, Carter e Nash, fino a formare un grande abbraccio di gruppo.
«Ragazzi, dobbiamo organizzare un addio al celibato come si deve», dice JackJ e i ragazzi gridano, in segno di conferma.
«Basta che non lo portate in uno strip club o cose del genere», intervengo, fulminando JackJ con uno sguardo, che fa finta di niente.
«Ma ti pare...», risponde Shawn poco convinto.
«E io ho già in mente l'addio al nubilato perfetto», annuncia Beth.
«Bethany, mi raccomando. Sto parlando anche per Matt», risponde Cameron.
«Sono già preoccupata», dico io. Non sono passati nemmeno dieci minuti dall'annuncio che si è scatenato il putiferio.

Dopo un'altra ora i ragazzi cominciano ad andare via, mentre io e Cameron siamo rimasti a casa sua per trascorrere la notte qui. Non c'è un vero e proprio motivo, solo che la mamma ci ha chiesto di rimanere e noi abbiamo accettato.
«Sicuri che posso restare? Non vorrei disturbare», dico a mia suocera, che mi sorride dolcemente. In tutti questi anni di relazione ho dormito pochissime volte a casa di Cam, dato che è lui a dormire da me. Si lamenta sempre di stare qui e non capisco proprio il perché.
«Ma quale disturbo! Anzi, ci fa piacere. Anche perché dobbiamo iniziare ad organizzare», continua e la ringrazio.
«Bene, innanzitutto quando vogliamo celebrarlo?» domanda mia madre, sedendosi sul divano con un foglio e una penna.
«Io direi dopo il parto, che avverrà tra quattro mesi, quindi intorno agli inizi di giugno», risponde Cam guardandomi per una conferma ed annuisco, mi sembra l'idea più logica.
«Bene, allora si potrebbe organizzare verso la fine del mese. Dove? Dobbiamo trovare la location», continua mia madre, senza smettere di scrivere.
«Potremmo risparmiare i soldi della location organizzando la cerimonia qui, all'aperto. Abbiamo un giardino enorme e si starà benissimo», interviene la madre di Cam e devo ammettere che non è una cattiva idea. I miei genitori si scambiano uno sguardo e annuiscono, seguiti da Cam.
«In realtà... io preferirei celebrarlo a Los Angeles se... se per voi non è un problema. Se lo è lo faremo qui, non fa differenza, solo che sono nata e cresciuta e anche Cam è nato lì, quindi... potrebbe andar bene?», intervengo.
«Non c'è problema. A Los Angeles abbiamo ancora la casa, anche lì c'è un grande spazio aperto», risponde il padre di Cameron e annuisco. Hanno case sparse per l'America?
«Okay, quindi bisogna chiamare il sacerdote, il catering, allestire il giardino e fare gli inviti. Da domani tutti operativi! Iniziate già a pensare a tutte le persone che dovete invitare», continua mio padre, tutto chiaro. «Damigella d'onore e testimone?» continua. Io e Cameron ci guardiamo per pochi secondi, sorridendo.
«Nash e Jade», rispondiamo all'unisono, è ovvio che avremmo scelto loro.
«Allora domani scrivete tutti gli invitati e avvertite tuo fratello e Jade, così ci danno una mano. Voi non dovete fare niente, pensiamo a tutto noi, d'accordo?» dice mia madre e devo ammettere che mi spaventa, però non volevo rimanere con le mani in mano, quindi avrei aiutato comunque.

Dopo che i miei se ne vanno, io e Cameron ci dirigiamo in camera sua, sdraiandoci sul letto. «Che giornata, eh?» dico, fissando il soffitto.
«Già, quei quattro mi hanno fatto venire il mal di testa e mancano quattro mesi al matrimonio», risponde Cam.
«Ma ci pensi? Stiamo per sposarci, non vedo l'ora», continuo e Cam annuisce, sporgendosi verso di me.
«Dovremmo organizzare la luna di miele», sussurra mentre mi lascia innumerevoli baci sul collo. Sorrido, concentrandomi sui suoi gesti. Inizia col togliermi la maglietta, ma lo blocco.
«Cam... guarda come sono diventata, mi vergogno», confesso titubante e Cam mi guarda incredulo.
«Ti vergogni? Sei ancora più perfetta così Alison, credimi. E poi non ti giudicherei mai», risponde e seguo il suo consiglio, lasciandomi spogliare.
«Oh, quanto mi sei mancata...», sussurra al mio orecchio mentre, impaziente, entra dentro di me. Io e Cameron abbiamo fatto l'amore per l'ennesima volta questa notte, e ancora, e ancora... ed è sempre come la prima volta.




Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Where stories live. Discover now