Capitolo ventuno.

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Il volo è stato abbastanza lungo e straziante, ma finalmente siamo arrivati a New York. Non ho chiuso occhio sull'aereo, la mia mente è rimasta a San Diego. Non riesco a guardare in faccia mio fratello e i miei amici, ma soprattutto Cameron. Mi sento una persona orribile.
Una parte di me è convinta di aver fatto la cosa che si sentiva di fare, ripetendomi che Cameron ha fatto la stessa cosa a me. Ma l'altra parte dice che ho fatto un errore madornale proprio perché ci sono passata anche io ed è una sensazione orribile che non auguro a nessuno.
«Stai tranquilla, si sistemerà tutto», mi dice Hayley accorgendosi del mio stato e mi accarezza la spalla. Abbozzo un sorriso come segno di risposta e noto che Cameron mi sta guardando e quando me ne accorgo continua a camminare.
Andiamo a prendere i bagagli e seguendo Bart, ci dirigiamo verso due macchine.
«Già amo New York! Sarà piena di belle ragazze», dice Taylor sfregiando le mani.
«Di sicuro ci sarà anche un sacco di roba buona da mangiare», interviene Matt che riceve un pugno da Carter.
«Avete ragione! Io e Shawn suoneremo in un sacco di posti di alto livello! È fantastico», prende parola Aaron e salta in braccio a Shawn.
«Come al solito siete quattro perdenti che si montano la testa», li prende in giro mio fratello e mi scappa una risata, Nash ha infranto tutti i loro sogni.

Saliamo sulle macchine che stranamente ci portano davanti ad una casa, non molto distante dal centro di New York.
«Grazie al cielo, non staremo in albergo per le prossime quattro settimane! Grazie Bart, sei un amico», dice Taylor dandogli un bacio sulla guancia ed entra subito dentro.
È una casa normale, ma accogliente. Ha due piani e abbastanza spazio per tutti noi.
«Questa situazione mi ricorda molto quando eravamo a Saint Martin», confesso e tutti approvano.
«Già, io ricordo una cosa in particolare», interviene Cameron ma lo ignoro.
«Ovvero?» chiede Jade.
«Lo spargimento di sangue per la stanza migliore!» grida Cam e in meno di un secondo sono tutti a correre di sopra.
Salgo lentamente le scale e controllo all'interno di tutte le stanze, vedendo chi condivide la stanza con chi: Nash con Jade, Beth con Matt, Hayley con JackG, Taylor con Aaron, Shawn con JackJ... ed io con Cameron, fantastico. Non avevo dubbi. Entro nella stanza e Cameron mi guarda sorpreso.

«Parlerò con Jade per fare cambio», dice lui sedendosi sul pavimento e apre la sua valigia.
«Fa' come ti pare, ma non puoi evitarmi per sempre», rispondo e Cam alza lo sguardo verso di me.
«Lo so bene», si limita a dire. Si alza da terra e va a chiudere la porta della stanza.
«Parliamo ora», continua.
«Devi parlare tu. Cosa ti è successo?» domando, incrociando le braccia al petto.
«Non possiamo più stare insieme. Qualcosa si è spezzato nel nostro rapporto Alison, ti ho detto le cose che non mi stanno bene e tu mi hai evitato alla grande. Non voglio stare con te se devo avere l'ansia che tu possa fare qualcosa mentre stai con Zayn, o con Brian o con chiunque sia. Sono troppo geloso, lo so. Puoi dirmi che sono infantile e tutto quello che ti pare, ma così non vivo bene, come non vivi bene tu. Quindi perché continuare?» risponde e non mi sorprende quello che mi ha appena detto.

Ci stiamo lasciando e la cosa si, mi dispiace, ma non tanto come pensavo. Fino a qualche settimana fa ci avrei pianto per chissà quanto tempo, ma adesso no.
«Non potrei mai rinunciare alle mie amicizie per stare con te, Cam. Non sono una bambina e di certo non puoi dettarmi delle regole. Essendo il mio ragazzo dovresti essermi vicino e soprattutto fidarti di me, cosa che non riesci a fare, quindi siamo apposto così. Vado io a parlare con Jade», gli rispondo.
«Tutto qui? Non cerchi di farmi cambiare idea?» mi chiede.
«Ma che diamine ti passa per la testa Cameron? Prima mi lasci e poi mi dici che devo dire qualcosa per farti cambiare idea? Cosa vuoi che faccia, che mi inginocchi per pregarti di restare con me? Hai fatto la tua scelta e io ho fatto la mia», concludo ed esco dalla stanza dirigendomi verso quella di Jade.

Sono stupita di me stessa, non posso credere di aver tenuto testa a Cam. Ma confesso che è anche perché mi sento in colpa per quello che ho fatto alle sue spalle e mi sento una vigliacca.
Decido di chiamare Zayn per raccontargli di Brian, di Cam e del fatto che sono appena arrivata a New York.
«È una bella città, vero?» mi chiede.
«Sì, stupenda ed è enorme. Mi manchi», rispondo camminando avanti e indietro per il vialetto della casa.
«Anche tu dolcezza, ci rivediamo presto lo sai», ribatte e sorrido. Cambio discorso raccontandogli di Brian e per poco non gli prende un colpo.
«Mi raccomando, stai attenta. Non sono molto contento di ciò che hai fatto, sono sincero, però sarò sempre dalla tua parte, penso che ormai tu lo sappia», confessa e ancora ringrazio Dio di aver incontrato Zayn quella sera, durante la festa dell'università.
Gli dico un veloce «ti voglio bene» e attacco, devo sistemare tutti i miei vestiti.
Nel frattempo ho parlato anche con Jade chiedendole di farmi il favore di venire in stanza con me e a malincuore ha accettato, le sono veramente grata, non potrei sopportare di condividere la stanza con Cameron per le prossime quattro settimane.

Appena finito di sistemare tutti i miei vestiti, Bart ci chiama in salotto e ci annuncia velocemente che abbiamo il resto della giornata libera, compreso domani, dato che il viaggio è stato abbastanza pesante. Tra due giorni andremo alla Vogue, che qui è la sede principale e sono sicura che sarà tre volte più grande di quella di San Diego. Gli altri sono usciti, mentre io decido di rimanere a casa per restare sola con i miei pensieri e per schiarirmi le idee, sono talmente tanto confusa che mi gira la testa.
Alla fine finisco per addormentarmi, potrei sempre uscire domani.

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Where stories live. Discover now