Capitolo trentuno.

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Il giorno dopo sono arrivati anche gli altri ragazzi, mi sono mancati molto.
«Beh, noi abbiamo saputo e volevamo farti gli auguri Ali, sarai una madre fantastica! Poi avere un figo così come zio non capita tutti i giorni», interviene Taylor parlando ovviamente di se stesso.
«Sei lo zio peggiore in realtà», confessa Aaron facendoci ridere.
«Grazie ragazzi, davvero. La vostra presenza mi fa sentire molto meglio», rispondo e i ragazzi sorridono. Perché è così, averli qui tutti insieme mi riempie il cuore di gioia. Per il resto della giornata siamo andati tutti a fare un giro mentre parliamo dei loro affari e del loro ultimo tour.
«Sta andando tutto alla grande ragazze, ancora non ci posso credere che siamo arrivati fino a questo punto. Abbiamo fatto un sacco di set fotografici, interviste e partecipato a molte sfilate di moda», ammette JackJ ed è vero, è successo tutto così in fretta che nessuno di noi si è reso conto che siamo arrivati a questo punto, sempre tutti insieme.
La sera i ragazzi vanno a dormire in albergo, in quanto domani ripartiranno tranne Cam e Nash, che rimangono qui con noi ancora per qualche giorno.
«Dovrai dirlo ai tuoi genitori prima o poi», prende parola Cam che sta giocando con una ciocca dei miei capelli.
«Già, non voglio pensarci. Come minimo gli prenderà un colpo», rispondo «forse è troppo presto?» chiedo e Cam alza la testa, guardandomi.
«No che non lo è, abbiamo la possibilità e non vedo quale sia il problema. Siamo cresciuti Ali e ormai quanti anni sono che stiamo insieme?»
«Già, che palle», rispondo e ricevo un cuscino in faccia da parte di Cam.
«Che palle? Allora lasciami», mi sfida.
«No, sai che non potrei farlo», rispondo e Cam ride.
«Ruffiana», ribatte e mi lascia un lieve bacio sulle labbra.

-

La mattina dopo mentre gli altri tre si divertono, io sono chiusa in camera a studiare. Domani avrò un esame importante al college e devo concentrarmi al massimo, non posso permettermi distrazioni e Jade, Cam e mio fratello sanno benissimo che non mi devono disturbare. Inoltre ho dovuto anche avvertire il locale che non sarei andata a lavoro.
Prima di iniziare la mia giornata infernale però, invio un messaggio a Madison per sapere come le va lo studio. "Non male", mi risponde subito dopo.
Madison frequenta i miei stessi corsi e abbiamo stretto amicizia fin da subito. Le ho fatto conoscere le mie amiche, come lei mi ha fatto conoscere le sue.
Dopo circa un paio d'ore non riesco più a concentrarmi, ho talmente tante cose per la testa che mi fa male. Dovrò chiamare i miei e Zayn per dargli la notizia, vorrei già pensare ai nomi, non so ancora chi sia il padre e questa cosa mi fa andare fuori di testa. Sono già in ansia, ancora stento a crederci e tra l'altro non so nemmeno da dove si comincia. Sbuffo, mettendomi le mani tra i capelli, rimanendo in questa posizione per non so quanto tempo.
«Posso entrare o mi ammazzerai per averti interrotto?» sento chiedere.
«Ma no, entra», rispondo sorridendo ed entra Cameron.
«Come va?»
«Male, non ce la faccio più Cam, non ho concentrazione. Domani andrò uno schifo», mi lamento sdraiandomi sul letto.
«Non puoi rimandarlo?» chiede, sedendosi accanto a me.
«No, ormai no»
«Lascia allora»
«Sei impazzito? Ho quasi finito, non posso mandare tutto a puttane adesso», rispondo frustrata. Cam non sa più cosa dire, penso sia a corto di idee, che tra l'altro sono assurde.
«Fai una pausa, usciamo un po'. Ti va?» mi domanda e accetto subito. Involontariamente sorrido.
«Perché sorridi così?» mi chiede.
«Perché la prima volta che siamo usciti eravamo nella stessa situazione: mi stavi aiutando con matematica e alla fine mi hai costretto ad uscire, te lo ricordi?» confesso.
«Come potrei dimenticarlo?» risponde e mi stampa un bacio sulle labbra prima di uscire.
Salutiamo Nash e Jade e iniziamo a camminare senza meta.
«Se il bambino fosse maschio come lo chiameresti?» gli chiedo, mentre mangio la mia seconda barretta di cioccolato Hershey's.
«Ovviamente Cameron», risponde vantandosi e lo guardo con aria interrogativa.
«Va bene, va bene. Se fosse maschio lo chiamerei... Mh... Justin oppure Travis, sono quelli che mi piacciono di più», risponde «ma quanto mangi? Diventerai un kebab», continua ricevendo un pugno da me.
«Ho fame, lasciami ingrassare in pace. Comunque mi piacciono i nomi, se fosse femmina?» rispondo incuriosita. Mi piace fantasticare su quale sarà il sesso del bambino, anche se preferisco sia una femmina.
«Femmina... vediamo... Grace, che era anche il nome di mia nonna oppure Violet, o Jasmine», risponde e rido in risposta.
«Che c'è? Mi piacciono», si difende.
«Sono belli in realtà. Se in futuro avremo tre femmine e due maschi li chiameremo tutti con i nomi che hai scelto», rispondo e Cam sorride.

Dopo un'oretta torniamo a casa, dove trovo Jade e mio fratello preparare la cena. Mi ha fatto bene quella passeggiata, ne avevo proprio bisogno.
«Bentornati», ci saluta Jade e ricambio dandole un bacio sulla guancia.
«Che preparate? Ho una fame», le chiedo.
«Ma stai scherzando? Ti sei mangiata due tavole intere di cioccolato e hai ancora fame?» si intromette Cameron.
«Donne», dice Nash dando una pacca sulla spalla di Cam.
«Beh capiscimi, vista la condizione in cui mi trovo al momento e per i prossimi nove mesi», rispondo e Cam mi manda un bacio con la mano.
Aiuto Jade a finire di preparare il roast-beef con le patatine fritte e portiamo tutto in tavola.
«Jade sei favolosa», commenta Cam iniziando a prepararsi il piatto.
Do da mangiare al piccolo Joy, dopodiché mi siedo a tavola e inizio a mangiare.
«Comunque volevo dirvi una cosa. Noi ragazzi a breve torneremo a Mooresville per qualche giorno, giusto per prenderci una pausa che Bart ci ha faticosamente aggiudicato. Venite anche voi e le altre, no? Così con la scusa tu parli con mamma e papà e Cam farà lo stesso, che dite?» prende parola Nash.
Sarebbe davvero un'ottima idea, finalmente avrei potuto dare la notizia ai miei genitori e a quelli di Cameron e avrei potuto rivedere Zayn, dicendo anche a lui la novità.
«Per me va benissimo direi, Alison?» risponde Jade, girandosi verso la mia direzione.
«Sì, ci sto. Sempre se non ho esami», rispondo e continuiamo a mangiare.
«Perfetto, penso partiremo tra minimo una settimana, quindi organizzati al meglio», continua Nash ed annuisco.
Noto che Cam continua a guardarmi con un sorriso stampato in faccia, cosa che mi fa arrossire. Assurdo, dopo tutto questo tempo che stiamo insieme ancora provo le emozioni che provavo all'inizio.
Ormai il mio corpo reagirà sempre così alla presenza di Cameron, i miei sentimenti non sono cambiati di una virgola, anzi, lo amo sempre di più.
Una volta finito aiuto Jade a sparecchiare e lavare i piatti, dopodiché mi ritiro nuovamente nella mia stanza per ripassare gli argomenti del mio fatidico esame.
"Andrebbe bene anche una C per quanto sono disperata", penso.
Dopo un altro paio d'ore passate a ripassare, non ce la faccio più. I miei occhi si stanno chiudendo da soli e ho esaurito la concentrazione, così mi sistemo tutti i libri, metto la sveglia e raggiungo Cameron a letto, che già sta dormendo da un bel po'.
Poso il telefono sul comodino e mi ritrovo a fissare il cassetto, quel cassetto.
Il cassetto dove conservo ancora adesso la lettera di Cam, mi accorgo che non la leggo da molto tempo, ma è sempre rimasta lì.
Apro il cassetto e la prendo in mano, ma la poso subito dopo. A cosa serve ora leggere quella lettera quando il ragazzo che l'ha scritta è vicino a me? Non voglio buttarla, non ne avrei mai avuto il coraggio, ma ormai il passato è passato e Cameron è di nuovo qui con me, nonostante tutto quello che abbiamo passato, nonostante le nostre famiglie e tutti gli errori commessi, ne siamo usciti molto più forti e innamorati.
Ora stiamo costruendo la nostra di famiglia e non desidero nient'altro.

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora