Capitolo 47 - Alexie's pov

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Guardo Josiane leggere quel messaggio che non le è mai arrivato. Avrei potuto farglielo vedere prima, ma non avrebbe avuto senso. Prima che Daniel mi dicesse chi fosse Josiane, non pensavo che quel messaggio non inviato fosse così importante, ma adesso lo è. Édouard non è riuscito a mandarglielo perché non c'era campo e alla fine non era destino che le arrivasse. Quando ho capito che Daniel la ama e che io non posso essere nient'altro per lui se non la sorella del suo ex migliore amico ok. Scoprire che la sua ragazza è mia sorella di sangue mi ha forse aiutato a superare questa cotta. Josiane mi stava antipatica, ma poi l'ho rivalutata. È una bella persona e se posso fare qualcosa per aiutarla a rimettersi con Daniel lo farò. Non voglio fare il gioco di Richard che la vuole obbligare a venire a stare da me e mamma, io non vedo l'ora di uscire da quella casa, ho 20 anni e voglio andare a vivere da sola. Credo che Josiane voglia la stessa cosa. La invidio perché andrà a Parigi invece di stare qui a Marsiglia a non fare niente... La capitale... Però vorrei anche ricominciare da capo con lei, sapere di avere una sorella maggiore su cui contare perché la figlia unica non la so fare... Non ci sarà mai lo stesso rapporto che c'era con Édouard, ma non importa, sarà diverso, forse più bello, forse più brutto, non mi interessa. Voglio che ci sia, lo voglio con tutta me stessa, voglio essere di nuovo sorella di qualcuno. Josiane mi ridà il cellulare.
- Fa effetto leggerlo dopo tre anni sapendo quante cose sono cambiate - mi dice, con gli occhi lucidi.
- Tu e Daniel siete fatti per stare insieme - le dico, sorridendo - senza di te lui è perso. E tu ci stai male perché si vede. Corri da lui, è lì alla Lunar che non sta facendo niente.
- Ci siamo detti delle brutte cose...
- Ne ha dette di brutte anche a me quando si è alzato dicendo di non ricordare di avermi portata a letto... Lì per lì ci sono rimasta malissimo e anche dopo in realtà, mi volevo vendicare e in parte l'ho anche fatto, ma dopo? Dopo cosa ci avrei guadagnato? Niente perché con uno innamorato di un'altra non si ragiona... Daniel ti ama sul serio, Josiane, fidati di lui. E se ti va, fidati anche di me.
- Perché questo cambiamento repentino nei miei confronti, Alexie?
- Sei mia sorella. Io la figlia unica non la so fare. Édouard mi manca un casino, senza di lui la mia vita non ha senso, sono tre anni che tiro avanti da sola perché con mia madre non ho mai avuto un buon rapporto, a scuola sono sempre stata quella cretina che non fa un cazzo e capisce meno di zero e nessuno si accorgeva di quanto stessi male e nessuno si fermava per dirmi anche solo una parola buona. Tua sorella si è inventata di essere andata a letto con il tuo ragazzo, tu l'hai sgridata ma poi ti sei fermata a parlare con lei, a chiederle perché avesse reagito così, tu ci sei sempre per lei, lei scrive su Instagram che sei tutta la sua vita, che ci sei sempre, che le dai una forza incredibile anche solo con la tua invisibile presenza. Io lo so che per te non valgo un cazzo, che mi odi perché sono andata a letto con Daniel però ti giuro su quello che vuoi che anche se sono un po' pazza, un po' strana, anche se ascolto trecentomila canzoni poi non me ne piace neanche una, anche se sono una fan sfegatata dei 5sos e muoio davanti alle foto di quel gran figo di Luke Hemmings, anche se mi tingo i capelli di viola per sembrare più figa e ho due tatuaggi fatti a 15 anni, anche se fumo come una ciminiera e parlo come uno scaricatore di porto, dentro sono una bambina che cerca disperatamente qualcuno che la prenda per mano e la porti fuori dal tunnel del dolore perché da sola non ce la fa ad uscire. Potrò fumare tutto quello che voglio, potrò bere tutte le bottiglie di vodka di questo mondo, potrò urlare e dare pugni al cielo, potrò farmi male, ma non potrò cambiare quello che è stato. Édouard non c'è più e non tornerà più a prendermi e a portarmi fuori da quel tunnel. Il destino ha mandato te. Ti prego, non andartene via, io ho bisogno di te - le dico, piangendo.
Josiane si siede di fianco a me. Mi abbraccia e cerca come può di consolarmi. Mi abbandono fra le sue braccia e piango. Mi asciuga le lacrime dicendomi che ci sarà sempre e che non devo piangere altrimenti sembrerò uno spaventapasseri troppo truccato perché ho l'eye-liner che mi cola dagli occhi. Con quell'abbraccio mi sento protetta, come non mi sentivo da un sacco di tempo. E sono sicura che Édouard, ovunque si trovi, vedendoci abbracciate, stia sorridendo.

DIECIMILA VOLTE TI AMOWhere stories live. Discover now