Capitolo 21 - Chloé's pov

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- Josiane mi aveva detto che avrebbe incontrato papà stamattina poi sei arrivato tu e mi sono distratta - esclamo non appena Bastien riattacca e mi racconta perché Daniel l'ha chiamato.

- Stanno aspettando solo te. Josiane ha insistito che raccontino tutto anche in tua presenza.

- Secondo te cosa dovranno dirci di tanto grave? - chiedo, mordendomi un labbro.

- Non ne ho idea - risponde Bastien - vuoi che rimanga come supporto morale?

- Devi - gli dico - ho bisogno di te.

Bastien mi sorride. In dieci minuti raggiungiamo il caffè della piazza. Vedo subito Josiane seduta vicino a papà e a una signora che sarà sicuramente la compagna che ci deve presentare. Daniel è in piedi, alle spalle di Josiane, e sta fumando una sigaretta. Non appena mi vede arrivare, Josiane si alza e solo a quel punto vedo che c'è anche un'altra donna seduta al tavolo. Ma è mia madre!

- Chloé, vieni - dice Josiane, facendomi sedere vicino a lei.

- Papà - mi avvicino per abbracciarlo, ma freddamente mi fa cenno di sedermi. Delusa, mi siedo.

Josiane mi prende la mano e me la stringe forte. Le sorrido. Bastien si avvicina a Daniel.

- Se lei rimane - dice la donna di papà indicandomi - chiamo anche mia figlia Alexie.

- Falla venire però dopo iniziate - brontola Daniel.

- Se viene Alexie allora chiamo anche il mio compagno - dice mia madre, prendendo il telefono.

- Siamo tutti qui per un motivo - interviene di nuovo Daniel - sapere la verità. Chiamate chi volete, ma non ce ne andremo di qui finché non ci avrete raccontato tutta la verità.

- Voi due non c'entrate - dice la donna di mio padre, rivolgendosi a Daniel e a Bastien - perciò aria.

- Col cazzo che se ne vanno - interviene Josiane, scocciata.

La guardo sorpresa. Di solito non dice mai le parolacce davanti ai nostri genitori.

- Josiane, ma come ti permetti..? - commenta mamma.

- Daniel e Bastien non si muovono da qui.

- Non parlare male davanti a tua sorella - si limita a dire mio padre senza sapere che in realtà a scuola parlo ben più male di un semplice "cazzo".

Per fortuna Alexie arriva presto, il compagno di mamma ci mette un po' di più. Mentre aspettiamo di esserci tutti, i grandi si prendono un caffè, io un tè freddo al limone, Josiane un drink analcolico, Daniel fuma un'altra sigaretta e Bastien sempre più imbarazzato rimane in piedi dietro di me senza prendere niente. Quando arriva il compagno di mamma, Daniel lo guarda sorpreso.

- Louis? - esclama.

- Daniel? Sei tu? - dice, abbracciandolo.

- Ma sei tu il suo compagno? - gli chiede, indicando mia madre.

- Sì, e tu che ci fai qui?

- Sono il ragazzo di sua figlia.

- Quale figlia?

- Josiane.

- Ah, Josiane - dice lui.

Saluta mia madre con un bacio sulla bocca che mi fa venire schifo e poi si siede di fianco a lei.

- Ci siamo tutti - dice la donna di mio padre - in teoria doveva esserci solo Josiane ma forse è meglio così. La verità, ha ragione Daniel, è rimasta nascosta troppo a lungo. Non è una storia facile. Non vi farà piacere sentirla. Non vi chiediamo di perdonarci, quello no, però di ascoltare fino alla fine e poi decidere. Quando vi alzerete da qui non sarete più voi stessi, forse vi chiederete chi siete veramente o forse no, sappiate solo che le menzogne che vi abbiamo detto ci erano sembrate preferibili alla verità nuda e cruda.

DIECIMILA VOLTE TI AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora