Capitolo 25 - Louis' pov

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Daniel si dirige verso la sua macchina. Mi fa cenno di entrare. Mi siedo davanti. Bastien sale dietro e prende in braccio Chloé. Julie e Josiane si siedono nei sedili rimasti vuoti.

- Vi porto in un posto - dice.

Ci allacciamo le cinture. Parte. Mi sono sempre chiesto come possa tornare a guidare una persona che è sopravvissuta a un incidente d'auto mortale. Quando ferma la macchina davanti al cimitero dove è sepolto Nicolas, mi vengono i brividi.

- Andiamo, vi presento un amico - dice, invitandoci a scendere dall'auto.

- Entriamo. Daniel si dirige verso la tomba di mio figlio. Si stupisce dei fiori secchi che la adornano.

- Non sono più venuto qui dal giorno del funerale - dice, sedendosi sull'erba.

- Neanch'io - confesso - non ce la faccio, venire qui mi fa troppo male. Laggiù in fondo c'è la tomba di Gabrielle, prima ci venivo con Nicolas, ora non ce la faccio.

- Louis, perché non me l'hai detto prima? - mi chiede Julie, abbracciandomi.

- Non volevo rattristarti... ne hai già passate tante anche tu.

Josiane si siede vicino a Daniel. Chloé vicino a Josiane. Bastien rimane in piedi. Julie mi sorride, prende i fiori secchi e li butta. Esce e ritorna con un mazzo di fiori freschi presi dal vecchio fiorista del cimitero. Sono dei gladioli bianchi. I miei fiori preferiti.

- Tieni - mi dice, porgendomeli.

Li prendo e li metto a bagno nel vaso di fronte alla tomba di mio figlio. Allungo una mano e tocco il marmo freddo, poi la ritraggo velocemente. Non ho il coraggio di accarezzare la sua foto. Vederlo sorridere mi fa star male. Julie prende la mia mano, la intreccia alla sua e la appoggia sul nome di mio figlio. Poi mi guarda e mi sorride. Il suo sorriso riempie quel vuoto che ha lasciato Nicolas. Si china e bacia la foto, la accarezza con la sua mano di mamma, poi riprende la mia e ritorniamo dai ragazzi. Ci sediamo sull'erba, formiamo quasi un piccolo cerchio intorno alla tomba di Nicolas.

- Nicolas ti avrebbe voluto bene - dico, rivolgendomi a Julie.

- Nicolas sapeva dell'esistenza di Julie - dice, a sorpresa, Daniel.

- Cosa? - chiedo, stupito.

- Tua mamma gli aveva detto che vedevi di nascosto una donna e che l'avevi messa incinta. Gli aveva detto che si chiamava Julie. Oggi ho ricollegato tutto.

- Mia madre! - esclamo, rassegnato - non si è mai fatta i fatti suoi! E Nicolas cosa aveva detto?

- Che non sorridevi più così tanto dalla morte di Gabrielle - mi dice Daniel.

Immagino mio figlio, allora tredicenne, dire quelle cose al suo migliore amico.

- Quindi è come ha detto papà? - interviene Chloé - sono davvero tua figlia?

- Sì, lo sei - risponde Julie - tu sei quella bambina, la bambina che ho tanto sognato di partorire. Tu hai coronato tutti i miei sogni, Chloé - dice Julie.

- Voglio sapere tutta la storia - dice Chloé, guardandomi e stringendo la mano di Josiane.

- Te la racconto come avrei voluto raccontartela da sempre - le dico, sorridendo.

Respiro profondamente.

- Quando è nata Josiane, Richard e Julie si sono sposati. Julie era ancora una sorella per me, eravamo cresciuti giocando insieme nello stesso cortile e alla fine aveva sposato uno di quelli che erano sempre stati i miei migliori amici. Era giovanissima, aveva 20 anni e aveva attraversato il trauma di due gravidanze precoci finite male. Josiane le aveva restituito il sorriso. Quando tornavo nei weekend, sua mamma mi diceva che Julie era finalmente felice, Richard era premuroso con la bambina ed Estelle la veniva a trovare ogni tanto. Non dico che fossero diventate amiche. Si sopportavano. Poi però il periodo di felicità è finito. Estelle ha iniziato a voler vedere sempre di più la bambina e sono iniziate le liti con Richard. Julie voleva riprovarci, voleva partorire personalmente, voleva avere un figlio da lui, ma lui non voleva. Diceva che aveva già due figli e che lei si sarebbe dovuta accontentare perché Estelle aveva fatto un bel gesto e lei non doveva dimenticarselo. Richard diceva che loro erano felici perché c'era Josiane. Ma Julie non era felice, hanno ricominciato a litigare e a quel punto Richard ha capito che la donna della sua vita era Estelle, però non voleva lasciare Julie perché si erano sposati da poco e anche perché è un uomo irrisolto. Richard ha cominciato a vedere di nascosto Estelle finché nel '95 non è nata Alexie. Quei due hanno avuto tre figli, un maschio e due femmine. Estelle ha cresciuto solo Édouard e Alexie, Josiane non l'ha mai cresciuta. Julie però scoprì tutto e minacciò di lasciare Richard. Lui allora tornò con lei, ma continuò a vedere di nascosto Estelle. Julie scoprì tutto di nuovo e a quel punto, per tenere in piedi il matrimonio, gli disse di continuare a fare i suoi porci comodi che lei avrebbe fatto i suoi. Mia moglie Gabrielle è morta nel '96. Due anni dopo ho rivisto Julie. Era venuta a trovare sua madre, io mi ero ritrasferito dalla mia con Nicolas. Rivedendoci dopo tanto tempo abbiamo scoperto di amarci e dopo un anno che uscivamo insieme di nascosto Julie è rimasta incinta. Richard che sapeva benissimo di non essere il padre la voleva mettere alla porta, ma lei gli ha ricordato della sua relazione clandestina con Estelle e a quel punto lui le ha detto che per farle un piacere avrebbe dato al bambino il suo cognome. Alla fine è nata una bambina. Julie ha chiesto che venissero fatti i dovuti esami e abbiamo scoperto che ero davvero io il padre. Ero rimasto vedovo da poco, perciò per me era stata una gioia immensa. Solo che Julie non ha voluto lasciare la famiglia, ha rincorso per anni il sogno di essere felice con Richard senza mai riuscirci. Mi ha lasciato scegliere il nome. Scelsi Chloé. Per un po' di tempo abbiamo continuato a vederci, vedevo di nascosto mia figlia, ma poi quando ha ricominciato a riconoscere le persone, Julie non ha più voluto che la frequentassi, voleva provare a ricostruire una famiglia. Chloé, credo che Richard ti abbia cresciuta nello stesso modo in cui Julie ha cresciuto Josiane. Come se fossi stata davvero figlia sua. Julie era riuscita a dimostrargli di non essere sterile. Entrambi si ritrovavano a crescere figlie che non erano di entrambi. Mentre Richard ha continuato a vedere Estelle, io ho aspettato per anni il momento in cui Julie si rendesse conto di che pasta fosse veramente fatto lui. L'ho rivista al funerale di mio figlio nel 2012. Era in un angolo della chiesa. Da quel momento non ci siamo più lasciati. Chloé, nella mia vita ho sempre fatto aspettare gli altri quando ero un ragazzo, poi la vita ha cambiato le carte in tavola costringendomi a essere quello che aspetta. Per tanto tempo. Forse troppo. Ma se ti accorgi di amare davvero una persona, aspettarla è il minimo che tu possa fare. Perché il massimo rimarrà sempre rispettare i suoi tempi. Questo per me è stato amare tua madre, Chloé. Questo. Nient'altro.

DIECIMILA VOLTE TI AMOWhere stories live. Discover now