Capitolo 32 - Daniel's pov

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Arriviamo in spiaggia. Philippe ha fatto le cose in grande. C'è un sacco di gente. Scendiamo dalla macchina. Josiane con quel vestitino me la mangio con gli occhi. Bastien ha fatto il coglione prima e ora Chloé non lo caga pari. Spero solo che lei non faccia qualche cazzata. Neanche il tempo di entrare nel locale che due stangone mi si affiancano prendendomi a braccetto.
- Tu adesso vieni con noi - dice una di queste - Philippe ci ha detto che sei il migliore in circolazione.
- Philippe si è sbagliato - dico, spostando le loro braccia dalle mie spalle - il migliore lo sono ancora ma solo per lei - aggiungo, intrecciando la mia mano a quella di Josiane - perciò andatevene un po' a fan...
- Daniel! - interviene Josiane.
- Preferivi che andassi con loro?
- No.
- Mi sembrava strano, infatti - le dico, baciandola.
- Dai, che c'è un sacco di gente...
- Allora vieni con me - le dico, prendendola per mano e portandola fuori in spiaggia.
- Sì, ma e Chloé? Non posso lasciarla così...
- Se la caverà benissimo... Ora però non parlare - le dico, baciandola.
Ci appartiamo in un angolo della spiaggia, vicino agli scogli. Ci raggiungono solo i rumori della festa. Josiane è stupenda, come sempre. I suoi baci sanno di buono, di dolce, adoro il suo rossetto alla fragola. Adoro il suo profumo. È tutto perfetto, finché non si stacca.
- Non mi sento bene, Daniel, scusa - dice, massaggiandosi lo stomaco.
- Ehi - le dico, accarezzandole la guancia - che succede?
- Mi sta venendo da vomitare... Ma non è colpa tua... Tu non c'entri... - dice, alzandosi.
- Aspetta, vengo con te...
La accompagno in bagno.
- Vai di là, non preoccuparti.
- Ma che cazzo dici? Se stai male io sto qua con te finché non stai meglio... Non ti lascio sola, Jo...
Entra in uno dei bagni. La sento vomitare. Dopo un po' ritorna fuori. Sta piangendo.
- Ehi... - le dico, abbracciandola.
- Ti ho rovinato la serata, scusami.
- Non mi hai rovinato niente. Io sono felice solo quando sto con te.
- Sono tutte le preoccupazioni e i casini di questo ultimo periodo... Somatizzo sempre... - mi dice, asciugandosi le lacrime - adesso va meglio, possiamo tornare di là.
- E se ritornassimo a casa da Philippe così ti sdrai sul letto e io sto lì con te finché non ti addormenti?
- E la festa? Poi c'è Chloé, non la posso lasciare qui ma neppure obbligarla ad andare via prima...
- Te la senti davvero di rimanere?
- Sì, è stato solo un momento così, ma ora sto già meglio - mi dice, sorridendo.
- Come vuoi.
- Torniamo di là.
La seguo. In sala c'è sempre un sacco di gente. Usciamo di nuovo sulla spiaggia. Ci raggiunge Philippe.
- Oh allora? Vi divertite?
- Da sballo - rispondo, per farlo contento.
- Ma avete preso da bere? - chiede, allungandomi un paio di drink.
- No, non bevo, dopo devo guidare.
- Ma dai, che non ti fa niente!
- No invece mi fa - gli rispondo, rifiutando il bicchiere.
Philippe mi guarda e scoppia a ridere.
- Dai, non fare il prezioso.. La tua amichetta Josiane non può averti cambiato così tanto...!
- Non è la mia amichetta! È la mia ragazza e tu le devi portare rispetto.
- Va bene, stai calmo, era per scherzare - dice, allontanandosi.
- Philippe è un pezzo di merda, quello ti sta mangiando con gli occhi da quando ti ha visto, se ti mette le mani addosso lo strozzo.
- Lo sai che sono solo tua.
- Lo so. Però conosco quelli come Philippe che sono poi com'ero io un mese fa.
- E come sono?
- Stronzi, subdoli e bastardi.
- Hai un'alta opinione di te stesso, vedo - mi dice, ridendo - dai, guerriero, vieni qua.
Mi abbraccia.
- Non ti posso baciare finché non ho lavato i denti - mi dice, ridendo - potrei ancora odorare di vomito.
- Apri la bocca.
- Perché?
- Spruzzino per l'alito.
- Noooo... - dice, ridendo - ecco cos'è quell'odore di mentolo che sento sempre quando ti bacio!
Se ne spruzza un po' in bocca.
- Uhm... Mica male - commenta, ridendo - saprò meno da vomito?
- Lo scopriamo subito - dico, baciandola - quello spruzzino fa miracoli.
- Scemo - mi bacia.
Rimaniamo lì a baciarci per un bel pezzo, poi mi siedo sulla sabbia con la schiena contro uno degli scogli e lei appoggia la sua testa sulle mie gambe. Le accarezzo i capelli mentre lei fa lo stesso con la sabbia.
- Ti amo, Jo, tu mi hai fatto capire cos'è la felicità.
- Frase fatta - risponde lei - guarda che se vai a leggere le frasi Tumblr che posta mia sorella su Instagram giuro che...
- Giuri che...?
- Giuro che te le faccio ripetere finché non mi fai brillare gli occhi facendomi credere che siano tue - mi dice, voltandosi.
- Lo sai che ti amo per quello che sei?
- Frase fatta - commenta, ridendo.
- Però quella delle diecimila volte è mia.
- Com'è che era?
- "Vorrei urlare al mondo diecimila volte ti amo".
- "E io voglio essere la tua eco".
- Quindi te la ricordi? - chiedo, ridendo.
- Secondo te me la dimentico? È la nostra frase. Adesso però devi urlare diecimila volte che mi ami.
- Certo, e tu contale mi raccomando!
- Vai.
- Ma vai cosa? - dico, ridendo.
- Vai, urlalo.
- Così mi prendono per pazzo!
- Ma tanto lo sei già.
- Ah grazie!
- Intendo pazzo di me, scemo.

DIECIMILA VOLTE TI AMOWhere stories live. Discover now