Capitolo 38 - Josiane's pov

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- Possiamo parlare? - mi chiede Daniel, non appena Chloé va a fare la doccia.
- Le ho detto che ti poteva baciare ma ho fatto una cavolata.
- Jo, credimi, a me non piace lei, mi piaci tu, solo tu. Io voglio te!

Diciamo che un po' cretina lo sono. Vorrei fidarmi, ma non so più se fidarmi di lui o di Chloé.
- Mi spieghi cosa ci farebbe uno di 28 anni come me me con una di 15 anni come lei?? Dai, è troppo piccola!
- Potevi chiedere a me di venire a fare il bagno con te o di venire a giocare a pallavolo...
- Ma tu non puoi fare il bagno...
- E chi l'ha detto?
- Non hai le tue cose?
- Ma va là! Non ho niente.
- Dai, cazzo, volevo fare il bagno con te! Avevo capito che le avessi...
- Va beh, dai, lo faremo un'altra volta.
- No, cara, lo facciamo adesso - mi prende per un braccio e mi trascina in acqua.
- Ma cosa fai? Mi brucio le spalle con sto sole, lasciami mettere la protezione almeno.
- Non ti bruci - mi dice, baciandomi una spalla.
- Dai, Daniel, per favore, c'è gente.
- E allora? Se non vogliono guardare che si girino dall'altra parte - mi dice, ridendo - io non smetto per qualche guardone rompipalle...
- Dai, Daniel, non sono a mio agio se fai così.
- Non stiamo facendo niente! - brontola.
- Va bene scusa.
- Adesso mi dai la mano che andiamo a fare una nuotata. C'è una spiaggia bellissima dietro quegli scogli.
Gli sorrido. La spiaggia è davvero stupenda poi soprattutto non c'è nessuno.
- Risaliamo a riva? - mi chiede.
Annuisco. Risaliamo.
- Certo che un telo potevamo prenderlo - dico.
- Hai freddo?
- Un pochino, ma è perché l'acqua era davvero fredda...
- Vieni, ti scaldo io - mi abbraccia. Vedo la sua mano appoggiarsi sul mio braccio e mi sento protetta. Ci sediamo vicino agli scogli. Appoggia la sua schiena a uno di questi e mi prende in braccio. Chino la mia testa sulla sua spalla e rimango così per un tempo indefinito. Lui mi abbraccia, mi protegge, rimarrei così per ore. Lo amo da impazzire e l'ho capito solo adesso. Come una rivelazione. Di chi mi posso fidare se non di lui?
- Ti amo - gli sussurro.
- Ti amo anch'io - mi risponde, sorridendo.
Gli accarezzo una guancia, si gira e mi bacia.
- Vorrei essere il tuo respiro per averti sempre dentro di me - mi dice.
- E io vorrei essere tua.
Aspettava che glielo dicessi.
- Sei sicura? - mi guarda.
- Sì ma non adesso.
- Ah beh allora... - ritorna serio.
- Scemo. Certo che intendo adesso. Mi sento pronta.
- E il matrimonio? La prima notte di nozze?
- Lo so, sono un'incoerente...
- Guarda che non mi devi dimostrare niente... Non voglio che tu sacrifichi la cosa più importante che hai per sentirti davvero mia. Per me lo sei già, noi due ci apparteniamo. Siamo già una cosa sola. Voglio aspettare perché tu mi stai facendo capire quanto valga per te l'attesa e se lo facciamo adesso rischiamo di rovinare tutto.
- Mi stai dicendo di no?
- Non mi guardare così. Io muoio dalla voglia di farlo con te, però, fidati, non è questo il momento giusto.
- E come fai a saperlo?
- Perché ti conosco.

DIECIMILA VOLTE TI AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora