Capitolo 41 - Josiane's pov

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- Io esco - dico, entrando nella stanza di Chloé.
La trovo sdraiata sul letto a mangiare patatine con gli auricolari dell'iPod nelle orecchie.
- Ma perché sei in pigiama?! - chiedo, sorpresa.
Nessuna risposta. Continua a fissare il cellulare senza degnarmi di uno sguardo. Dopo ferragosto ha smesso di parlarmi. È arrabbiata perché Daniel ha scelto me, perché non ha potuto baciarlo, perché io mi fido di lui e non più di lei e anche perché con Bastien non ha funzionato come voleva lei. Mi avvicino e le tiro via le cuffiette dalle orecchie.
- Ridammele subito!
- Perché sei in pigiama? Non dovevi uscire con le tue amiche?
- Fatti i cazzi tuoi.
- Senti, io esco con Daniel. Ti lascio cinque euro se vuoi prenderti una pizza... Il numero della pizzeria lo trovi sull'elenco del telefono...
- E chi se ne frega, no? Esci con chi ti pare!
- La pianti di rispondermi male?
- Io parlo come cazzo mi pare.
- Si può sapere che ti prende stasera?
- Non mi prende niente...
- Non ci stai mai in pigiama in casa...
- Mi sono venute, ok? Non ho voglia di uscire, ho mal di pancia e voglio stare in casa...
- Allora se hai mal di pancia queste non ti fanno bene - dico, prendendole via il sacchetto di patatine.
- Ma ho fame!
- Hai mangiato solo patatine?
- Sì...
- Ti fa molto male la pancia?
- Un po'...
- Dai, vieni in cucina, ti preparo qualcosa da mangiare...
- Ma non dovevi uscire?
- Sì, ma se non stai bene sto a casa.
- Ma va beh, fra un po' mi passa..
- Fammi sentire se scotti - dico, appoggiandole una mano sulla fronte.
- Ti ho solo detto che mi sono venute.. Non che ho la febbre...
- Va beh. Vado a prepararti qualcosa..
- Aspetta... Perché ti preoccupi tanto per me? Sono stata una stronza ultimamente e mi sono innamorata del tuo ragazzo! Chi te lo fa fare di stare a casa stasera perché sto male?
- Mi preoccupo per te perché sono una cogliona. Dovrei mandarti a cagare, fregarmene e andare lo stesso fuori con Daniel invece sto qui perché non sono quel tipo di sorella. Hai fatto la stronza ultimamente? Ok. Hai 15 anni, sei un'adolescente che pensa per fortuna, non una bambolina che dove la metti sta. Ti comporti come ti comporti perché sei alla ricerca della tua identità e se al momento la tua identità è quella della stronza non ho il diritto di dirti chi devi essere. Ti sei innamorata del mio ragazzo? Amen. Non posso avercela con te a vita. Sono cresciuta credendo di essere tua sorella maggiore e, idealmente, non smetterò mai di esserlo. Ho nove anni in più di te, la parte dell'adulta la devo fare io. Tu fai la parte che vuoi, il palcoscenico della vita è tuo. La mia parte me l'hanno data quindici anni fa, quando sei nata.

Chloé rimane in silenzio. Non dovevo vomitarle addosso tutte queste cose insieme o forse è stato meglio così. Le ho detto come la penso una volta per tutte. Improvvisamente si alza e viene ad abbracciarmi.
- Ti voglio bene - mi sussurra, sottovoce - io... Ho bisogno di te...
Le sorrido.
- Ti perdono.
Due parole che sanno come far star bene l'anima.
- Non me lo merito.
- Arriverà il momento in cui sentirai di meritartelo.

DIECIMILA VOLTE TI AMOWhere stories live. Discover now