Capitolo 20 - Josiane's pov

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- Voglio che ci sia anche Chloé.
- No, cara, ha 15 anni, è troppo piccola per sapere la verità. È in piena adolescenza, questa storia le sconvolgerà la vita - interviene la compagna di mio padre. 
- Ho detto che voglio che ci sia anche Chloé - le dico, impuntandomi - Daniel, chiamala - gli allungo il mio cellulare.
- Tranquilla, chiamo Bastien.
- Chi è Bastien? - chiede mio padre.
- Un amico di Chloé - rispondo.
- Un amico di quanti anni? - brontola mia madre.
- Ne ha 19 - interviene Daniel, guardando mia madre - ma stia tranquilla signora, non se la porterà a letto prima dei 18 anni - aggiunge, ridendo.
- Per l'amor del cielo - commenta mia madre - mia figlia che fa l'amore a 15 anni! Non ci posso pensare! Mi vengono i brividi!
- Mamma, stai tranquilla, Daniel scherza sempre. Anche troppo.
- Ma va là, io non scherzo, io sono realista - interviene di nuovo, beccandosi le occhiatacce di mia madre, mentre cerca di rintracciare Bastien.
- Ma è lo stesso Bastien che lavora alla Lunar Eclypse? - chiede la compagna di mio padre.
- Sì è lui - rispondo.
- Rilassati, Julie, è davvero un bravo ragazzo. Alexie ne parla bene.
- Perché, adesso tu ci parli con tua figlia? - interviene mio padre.
- Due parole, al mattino, a colazione, ma non sempre. Qualche volta, ma in quelle volte ne ha sempre parlato bene - risponde, piccata, la compagna di mio padre. Alexie ha fatto la spia dicendo che aveva raccontato tutto a Daniel e forse è stata l'unica vera volta che ha parlato con sua madre, ma ovviamente di questi dettagli non ci rendono partecipi.
- Ho chiamato Bastien. Saranno qui a momenti. Erano in giro in piazza dopo aver fatto colazione in un bar - dice Daniel.
- Va bene - acconsente alla fine mia madre - lui deve per forza rimanere?
- Sì, è il mio ragazzo, mamma.
- Piacere, signora - dice, ridendo, quel cretino, allungando la mano - sono il migliore che sua figlia potesse mai trovare sulla piazza. Il migliore a letto ovviamente.
Mia madre gli stringe la mano e lo incenerisce con lo sguardo, poi qualcosa sul suo viso si rilassa. Sembra quasi riconoscerlo o averlo già visto da qualche parte.
- Mi accontentavo anche di un ragazzo qualunque - risponde.
- Daniel ne ha passate tante - interviene la compagna di mio padre.
- E le ho superate tutte - dice, allungando la mano a mio padre.
- Édouard è morto nell'incidente in cui Daniel si è salvato - spiega la compagna di mio padre.
- Ecco dove l'ho già vista! - esclama improvvisamente Daniel - lei è la dottoressa che mi ha visitato la notte dell'incidente! La stessa che mi ha detto che ero l'unico che probabilmente sarebbe uscito vivo dall'ospedale.
- Tu eri quel ragazzo! - commenta mia madre - non avrei mai pensato quella notte che saresti diventato il ragazzo di mia figlia - dice mia madre.
- Quella notte non avrei potuto desiderare di meglio come futuro dopo aver perso tutto - le risponde Daniel.
La compagna di mio padre afferra la mano di mia madre e la stringe forte.
- Édouard e Daniel erano inseparabili... Lui è quel bambino che veniva sempre a casa mia, ti ricordi? Il figlio di Isabelle...
- Tu sei il figlio di Isabelle? - chiede mio padre, stupito.
- Sì, perché? - chiede Daniel.
- Eravamo tutti in classe insieme alle superiori. Io, il padre di Josiane, tua madre Isabelle, i genitori di Christophe e quelli di Nicolas. Tutti. Non avremmo mai immaginato che ci sarebbe capitata una tragedia del genere.


DIECIMILA VOLTE TI AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora