Capitolo 5 - Daniel's pov

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La sensazione che provi quando sai di aver rovinato tutto è seconda solo al rimorso di non aver mantenuto una promessa fatta a un amico in punto di morte. Da piccolo mi dicevano che si rimedia a tutto eccetto la morte e io che la morte l'ho vista in faccia dovrei essere il testimonial perfetto di questo famoso detto popolare. Sopravvivere a un incidente che è stato fatale per i tuoi migliori amici sembra un controsenso, un incredibile paradosso della vita. Nicolas, Christophe e Édouard mi mancano, eravamo un quartetto di playboy che sapeva come fare divertire le ragazze. Tutti invidiavano la nostra amicizia. Qualche mese prima dell'incidente avevamo preso in gestione una discoteca, la "Lunar Eclypse". Ci divertivamo come pazzi a fare gli onori di casa nel weekend e approfittavamo del nostro lavoro per rimorchiare tutte quelle che ci stavano. Poi quella notte ha cambiato tutto. Avevamo organizzato un mega party per i 25 anni di Christophe e c'era un bordello di gente, ragazze comprese. Nicolas aveva rimorchiato una del secondo anno di medicina e l'aveva portata nel privé per farsi fare una radiografia accurata, Christophe si era scolato una bottiglia di vodka insieme a una che aveva appena conosciuto, Édouard aveva ritrovato una sua ex del primo anno delle superiori e si era appartato con lei nei bagni. Io, inebriato dalla musica e dall'alcool, giravo a destra e a manca per il locale, senza una meta precisa, dispensando baci e carezze a qualsiasi ragazza mi capitasse a tiro. Finita la festa, arrivò a prenderci Félix, il fratello maggiore di Christophe. Lo faceva sempre. Sapeva che bevevamo parecchio e non voleva che ci succedesse qualcosa di brutto se uno di noi si fosse messo alla guida. Quella sera, però, venne con l'auto del padre, perché la sua l'aveva lasciato a piedi due giorni prima ed era ancora dal meccanico. Ricordo che era visibilmente agitato. Ci disse che aveva litigato con la fidanzata e che era stata una delle più brutte liti che avessero mai avuto. Il suo nervosismo si avvertiva a pelle. Saremo stati anche tutti ubriachi, ma in quelle condizioni Félix non avrebbe dovuto mettersi al volante. Christophe si sedette di fianco al fratello, io e gli altri dietro. Dopo neanche venti minuti, forammo una gomma. Félix, incavolato nero, scese dall'auto per cambiarla. Quello che è successo dopo l'ho letto sui giornali. Non mi ricordo niente. Mi hanno estratto i pompieri dalle lamiere accartocciate dell'auto. Un pazzo che viaggiava a folle velocità ci ha tamponati mentre Félix cambiava la ruota e ha ucciso tutti. Tutti tranne me. Félix e Christophe sono morti sul colpo. Io, Nicolas e Édouard siamo finiti in ospedale. Io ero quello messo meglio, non so perché, sinceramente, visto che eravamo seduti nella stessa fila di posti. Sono stato dimesso dopo un giorno, ma sono praticamente uscito solo dopo la morte di Édouard. Nicolas non si è mai risvegliato dal coma, Édouard invece era cosciente, parlava a fatica, ma era messo troppo male per salvarsi. Prima di morire ha scritto il nome di una ragazza su un foglietto dicendomi di diventare a tutti i costi il suo migliore amico, quello che non aveva fatto in tempo a essere lui. L'aveva conosciuta in palestra e io avrei dovuto dirle che lei era stata l'ultimo pensiero di Édouard prima di morire. Non sapevo esattamente quanto sarebbero contate per lei queste parole. L'unica cosa che sapevo prima di conoscerla era il suo nome: Josiane.

Sei mesi dopo l'incidente mi sono iscritto alla palestra che Édouard frequentava e ho incontrato Josiane. Le dissi che ero il migliore amico di quel ragazzo che aveva conosciuto molto tempo prima e che era morto in un incidente stradale. Aveva letto tutto dai giornali, ma quando le raccontai che ero stato l'unico sopravvissuto mi abbracciò. Le donne con cui ero abituato a stare non mi avevano mai abbracciato, passavano da uno sguardo a un bacio come se non ci fossero altre emozioni abbastanza intense da provare prima di puntare a quello che volevano. Sentii le sue lacrime cadere sulle mie spalle, la strinsi forte come se in quel momento ad abbracciarla ci fosse Édouard. Quando si staccò, le raccontai che era stata l'ultimo pensiero del mio amico prima di morire. Si appoggiò al muro, singhiozzando. Credo di aver capito in quel momento quanto contasse Édouard per lei, ma solo per lei perché nonostante tutto, lui aveva continuato a uscire e a baciare altre ragazze, anche la sera stessa dell'incidente in bagno con lui non c'era lei, ma una sua ex. Non so che impressione le avesse fatto, ma non credo che sarebbe stato capace di esserle fedele anche solo per qualche mese. La nostra indole era quella e dopo l'incidente è come se le anime dei miei amici siano confluite nella mia, provocandomi un irrefrenabile desiderio di godermi ogni singolo attimo che mi resta da vivere. Dicono che i morti veglino sui vivi e fanno in modo che continuino a vivere e a divertirsi anche se loro non ci sono più. Così è stato per me e Josiane. Abbiamo iniziato a uscire insieme, come amici. L'ho sempre invitata alle serate che organizzo alla "Lunar Eclypse", la discoteca che da tre anni gestisco da solo. Ho conosciuto nuove persone, ma nessuna di queste si è conquistata la stessa fiducia che avevo dato a Nicolas, Édouard e Christophe. Ho continuato a rimorchiare ragazze di sabato sera mentre lei sedeva al bancone a guardarmi, in disparte. Non ha mai capito la mia vita, ma c'è sempre stata, non mi ha mai giudicato, anzi mi ha sempre rispettato. Josiane è l'amica che non mi sarei mai meritato di avere prima dell'incidente e che forse non mi merito neppure adesso perché quando uno è bastardo dentro non lo cambi. Ha ragione lei, è una balla, non la amo. Avevo solo voglia di baciarla. Non lo so fare il migliore amico di una donna, non ci ho mai creduto a queste stronzate. Ma neanche lei mi ama. Non si può essere capaci di amare una persona per così tanto tempo senza dirglielo. L'amore va vissuto, non tenuto nascosto. Édouard mi aveva chiesto di farle da amico, non di portarmela a letto e diciamo che in parte ho rispettato la promessa. Però l'amico non lo so fare. Cazzo, passi tanto tempo con una donna e non ci puoi fare niente. Non esiste. Édouard mi ha chiesto una cosa più grande di me. Era scontato che non riuscissi a mantenerla. Avrei voluto vedere lui al mio posto. Lui che una migliore amica non l'ha mai avuta.

Et voilà il quinto capitolo!! Sono curiosa di sapere cosa ne pensate di Daniel ❤️

DIECIMILA VOLTE TI AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora