Our bodies

Av Ilenyanna

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Sono talmente assorbita da queste sensazione, che quasi mi spavento quando sento qualcuno che mi prende la ma... Mer

Introduzione
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Non è un capitolo
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Epilogo

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Av Ilenyanna

Ansia. Agitazione. Paura. Frustrazione. Invidia.

Sono tutte emozioni negative che proviamo nell'arco della nostra vita. Ma queste sopraggiungono tutte assieme quando sei arrivata ad un punto in cui non puoi tornare indietro. Hai dato tutto, hai studiato, ti sei impegnata, ti sei esercitata. Ma il tuo posto nella società non sarà determinato da tutte queste cose. Perlomeno, non completamente. Dipenderà maggiormente da chi ti si presenterà davanti. Un uomo, una donna, di qualsiasi età e carattere, potrà decidere sul tuo futuro.

In teoria, quando cerchi un lavoro, devi fare semplici colloqui orali che permettono all'agenzia di capire chi sei, come sei fatto e come lavori. Se offri una buona presentazione di te, delle tue capacità e dei tuoi studi, dovresti riuscire a farti assumere senza troppe difficoltà. Ma nella realtà non è così. Quella è solo la prima parte, la più facile; la tua vera prova inizia quando l'ente con cui ti sei confrontato ti chiama dicendoti che sei stata assunta e puoi iniziare lunedì. Ecco, lunedì è il vero e proprio esame. Come ti vesti, come parli, come ti rapporti con la gente intorno a te, le tue conoscenze nell'ambito, il tuo passato ... in una giornata, tutti questi fattori giocano a tuo favore o sfavore. Solo se farai una buona prima impressione, farai carriera. Altrimenti, nonostante i tuoi sforzi, rimarrai la delegata alle fotocopie.

Ecco, in questo momento io sono proprio a quel famoso lunedì. È la mia prima giornata come lavoratrice di una delle migliaia di case editrici della Mondadori. Il colloquio svolto il mese scorso è sembrato piacere ai miei esaminatori, una donna sui cinquant'anni che assomigliava alla mia dietologa di tre anni fa, e un ragazzo con un paio di anni in più di me. Lui era più interessato alle mie competenze in ambito sociale, ma non per questo più semplice da gestire della donna. Un vero mistero, perché non ha mai provato a sorridere o incoraggiarmi, tutt'altro: sembrava quasi ostile alla mia presenza. Grazie al cielo, il mio professore di lettere conosce bene almeno lei, e mi ha fornito vari e utilissimi consigli per brillare i suoi occhi.

" Sincerità prima di tutto", mi ha consigliato il prof. E infatti mi sono lasciata sfuggire che, come qualsiasi banalissima ragazza della mia età, prediligo i romanzi rosa a tutti gli altri tipi. Verità che nessuno dei due ha apprezzato molto, in un primo momento. Poi, con mio grande sollievo, la donna ha riconosciuto il mio coraggio ad ammettere le mie preferenze.

È stata lei a chiamarmi, giovedì della settimana scorsa, e annunciarmi la mia assunzione.

" Si ricordi, offriamo questo posto di lavoro solo alle persone che riteniamo avere grandi potenzialità. E lei è stata una tra le ragazze più giovani che sono state assunte in questi anni" mi ha annunciato, testuali parole. Immagino che un'altra persona con grandi potenzialità sia stato il ragazzo antipatico del colloquio.

Questa mattina mi sono alzata alle sei, per poter scegliere l'outfit adatto al mio primo giorno. Gonna o jeans?

Ammetto di essere stata una buona mezz'ora a guardare l'armadio, parecchio indecisa. La donna indossava una lunga sottana, ma le mie sono tutte corte. Quelle che mi arrivano fino ai piedi mi fanno inciampare.

Alla fine ho optato per una semplice gonna nera, che mi arriva appena sopra le ginocchia, e una camicia bianca, scarpe con tacco basso ma ugualmente eleganti e una borsa da lavoro, con dentro tutti i documenti per confermare l'assunzione. Ho preferito anche truccarmi lievemente, sperando di dare il meglio di me così come sono.

Ora mi ritrovo davanti all'edificio, con il cuore in gola e le labbra secche. Le mie gambe tremano un po' e sono contenta di essere arrivata in anticipo: almeno ho il tempo di avere paura.

Dopo una serie di lunghi e profondi sospiri, apro con fermezza la porta della casa editrice e mi dirigo con falsa sicurezza alla reception. Mostro il miglior sorriso alla ragazza seduta davanti a me assieme ai documenti e lei mi indica l'ufficio del redattore Matt Evans. Prego con tutta me stessa che non sia il ragazzo scorbutico del colloquio, ma le mie preghiere sfumano – dovevo immaginarlo- quando, bussando alla porta dell'ufficio assegnatomi, l'unica risposta che ricevo è un grugnito. Prendendo l'ennesimo grande respiro e interpretando il verso come un " Avanti", mi faccio forza ed entro.

Matt Evans è seduto dietro la sua disordinatissima scrivania e mi osserva con i suoi tempestosi occhi grigi. E io che sono sempre stata una fan sfegata degli occhi chiari...

_ Quella è la tua scrivania, novizia_ borbotta, indicandomi l'unica vuota e - grazie al cielo- pulita, della stanza _ Semplici regole: fai quello che ti dico, fallo bene e non parlare se non è strettamente necessario_

Faccio uno sforzo enorme per trattenere una risata, nonostante la situazione sgradevole: sembra davvero l'inizio di un film. Ma fortunatamente non mi sono mai sentita a disagio nel silenzio: mio padre parla poco e comunque, amo stare da sola. Devo solo convincermi che lui non esista. Facile.

Mentre mi guardo attorno, lui inizia ad elencarmi i miei compiti per i prossimi mesi: fare fotocopie, aiutarlo con i suoi autori, correggere alcune bozze, gestire i suoi impegni e parlare al posto suo al telefono. Praticamente, gli dovrò fare da segretaria. Benedetta sia la mia pazienza. Mi chiedo quanto riuscirò a resistere.

Lui smette di parlare e si mette ad osservarmi; per non mostrarmi debole, lo guardo anche io.

Devo ammetterlo: è un bel ragazzo. Posto che io sono di parte quando si tratta di ragazzi con gli occhi chiari, Matt è oggettivamente uno splendore: i capelli, dotati di un numero variabile di ciocche argentee e per il resto mori, gli arrivano alla base del collo, non propriamente in ordine; la camicia azzurra fa decisamente risplendere i suoi dannati occhi e sotto intravedo un fisico scolpito, non troppo esagerato, ma comunque allettante. Sarà divertente scoprire quante volte mi distrarrò per fissarlo. Il tocco di classe è il piercing all'orecchio e sul labbro inferiore. È dannatamente sexy, quando se lo morde. Maledetto punk.

Lui accenna un ghigno, sposta lo sguardo e annuisce. Poi si alza e si stiracchia. E riesco a vederlo maledettamente meglio. Deve avere delle gambe meravigliose sotto quegli skinny neri.

_ Andiamo, ti presento tutti quelli che lavorano su questo piano. Dovrai vedertela anche con loro_

Confortante.

Passo la mezz'ora successiva a stringere mani e allenare la mia memoria dei nomi. Non è mai stata necessariamente sviluppata per lavori di questo genere.

_ Lui è il responsabile del marketing. Assieme ai manager, fa una media di quante copie debbano essere stampate per ogni autore _ mi riferisce Matt.

L'uomo - sui trent'anni - sembra gentile. Sarebbe il primo che incontro su questo piano. I suoi occhi azzurri sembrano molto più rassicuranti di quelli del mio collega.

_ Riccardo Lombardi. Piacere di conoscerla, signorina...? _

_ Ilenia Ferrari. Il piacere è mio_

Gli mostro un bel sorriso, pregando che il suo sguardo gentile non sia solo una facciata.

_ È davvero molto giovane. Se posso, quanti anni ha? _

_ A gennaio farò ventitré anni_

Recepisco stupore da parte sua. Mi sento parecchio lusingata.

_ Davvero colpito. È sicura di riuscire a studiare e lavorare assieme? _

Non ho proprio voglia di mentirgli. La realtà è che non ne ho idea. Non sono mai stata capace di organizzarmi e soprattutto, la voglia di studiare mi è completamente sparita durante il liceo. Studio sempre all'ultimo minuto, prendendo un voto accettabile ma non alto. Ma la possibilità di lavorare nella società della Mondadori mi elettrizzava troppo, quindi ho accettato la proposta del mio professore. Sarà un gran faticaccia, il primo periodo.

_ Il mio professore di lettere mi darà una mano a gestire i miei impegni, nel primo periodo _ rispondo, cercando di evitare la serie di domande riguardo lo studio.

_ Professore...? _

E va bene, tanto essere assunta grazie ad un aiuto non è più considerato un terribile reato. Spero.

_ Il professor Alberto Venturi. Insegna lettere nell'università di Bologna_

Lo conosce. Lo conoscono tutti qua dentro. Ha scritto grandi libri, tutti pubblicati dalla Mondadori e tutti coloro che lavorano da almeno due anni qui hanno già avuto modo di incontrarlo.

_ E' davvero fortunata ad avere un professore come lui. Nonostante faccia quel lavoro da trent'anni, insegna ancora con passione. Ed è un ottimo scrittore. Immagino che le darà ottime dritte_

Gli sorrido, ma non rispondo. Non voglio addentrarmi in questa conversazione. Lo vedo bene che la mia assunzione grazie al professore non sembra fargli piacere. Mi chiedo se i suoi complimenti siano sinceri.

_ Ora andiamo, stiamo per incontrare un'autrice_

Matt interviene, bloccando il nostro flusso di convenevoli e mi volta le spalle, dirigendosi verso le scale del piano terra. Saluto con un cenno Riccardo e allungo il passo per cercare di raggiungere il mio simpaticissimo collega. Maledette siano le sue gambe lunghe.

Lo vedo seduto con una donna relativamente giovane, mentre le sorride. Carino che con la sua collega non riesca a fare uno sforzo ma gli venga così facile sorridere ad una scrittrice.

_ Lei è Ilenia, mi aiuterà a seguirla durante i suoi primi mesi di lavoro_

Stringo le mani alla donna, che ricambia con una stretta poderosa. Ha uno sguardo intelligente dietro quegli occhiali dalla montatura rosa.

_ Una novellina, eh? Immagino che tu non abbia mai lavorato con degli autori. Sono Rossana_

Mentre mi siedo di fianco a Matt, scuoto la testa.

_ No, questa è la prima esperienza_

_ Esatto, quindi adesso stai zitta e ci ascolti_ borbotta il mio collega, immergendosi poi in un'accesa discussione con la donna. Credo che il problema siano le descrizioni di luoghi piuttosto specifiche della scrittrice, anche se lei afferma che siano essenziali per lo scorrimento dei periodi. Mi concentro su Matt, sul suo tono, sulle sue espressioni, tentando di ritrovare in lui l'approccio giusto per comunicare con i miei futuri autori. Ma probabilmente loro due devono conoscersi da parecchio tempo, perché sono del tutto informali l'una con l'altro e non si preoccupano di trovare parole che non offendano. Immagino che per le prime volte ci voglia un approccio più formale.

_ Va bene, se la metti in questo modo, allora chiediamo alla novellina!_

Balzo sulla sedia, spaventata: non mi aspettavo di avere un ruolo anche durante la mia prima giornata!

_ Non sa neanche di che genere di testo stiamo parlando, si figuri se riesce a darci una dritta!_

Le parole di Matt mi feriscono, ma non glielo lascio vedere. Assumo un'aria formale e rispondo con nonchalance:

_ E' un documentario storico della vita di Cleopatra sui parametri del "gossip", che include, oltre alle vicende storiche, curiosità della vita di tutti i giorni dell'imperatrice, se non ho capito male_

La donna annuisce con soddisfazione e mi basta quel suo gesto per calmare l'irritazione. Non guardo neanche l'espressione di Matt.

_ Avrebbe parte del testo con sé? Mi piacerebbe leggerne qualche riga per farmi un'idea_

Lei mi consegna un pacco di fogli, fitti di lettere. Cerco di leggerne solo qualche frase, ma i vari amplessi di Cleopatra con un numero decisamente alto di uomini attira la mia attenzione forse per troppo tempo.

Nel momento in cui l'imperatrice si sta per svestire per l'ennesima volta, un colpo di tosse mi riporta all'attenzione.

_ Alleluia. Ti piacciono le letture porno?_ commenta Matt con disprezzo tale da farmi sfuggire una smorfia di fastidio.

_ Signorino, porta rispetto. Il mio non è un libro porno, sei tu che sei un prete. Davvero, voi ragazzi dovresti ritornare a scopare invece che passare le vostre giornate al computer_

Il commento della donna mi fa ridacchiare e il mio collega mi lancia un'occhiataccia.

_ Allora, Ilenia, che ne pensi?_

Rossana sembra davvero interessata alla mia opinione.

_ Beh ... è davvero molto interessante. Non mi sembra che le parti descrittive facciano perdere in senso del racconto, anzi, le trovo parecchio stimolanti. Danno un quadro più preciso dell'epoca e del luogo. Certo, chiaramente dipende tutto dalla persone e dal raggio di età che si intende raggiungere, ma non penso ci sia bisogno di cambiare nulla_

Rossana trionfa con un sorriso e io penso di aver perso la mia ultima possibilità di andare d'accordo con il mio collega. Lui non smette di fissarmi – credo infuriato, ma non mi giro a controllare- e la cosa mi mette veramente a disagio.

_ Perfetto, se non ci sono altri problemi, ci vediamo il mese prossimo, Matt. Ilenia, è stato un vero piacere conoscerti_ e se ne va, in una nuvoletta rosa.

Direi che è il momento di affrontare il problema. Mantengo la mia espressione indecifrabile e giro la testa.

Matt rimane zitto e per qualche minuto la nostra è una gara di sguardi.

_ Per i prossimi due mesi, non farai altro se non fotocopie_

Meraviglioso. 

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Eccoci qua, al primo capitolo. Spero che vi sia piaciuto, anche se so che è ancora presto per dare giudizi. Volevo darvi alcune informazioni:

- Innanzitutto, vi ricordo che mi farebbe molto piacere avere una vostra opinione e, se vedete degli errori di qualunque genere, vi prego di avvisarmi;

- Per quanto riguarda l'aggiornamento, vorrei pubblicare un capitolo alla settimana, anche se dubito che sarà possibile. Portate pazienza, l'università è impegnativa ...

Grazie mille per aver letto e ci vediamo al prossimo capitolo!

Dragon ꧁꧂

Fortsätt läs

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