Capitolo 14
Anno 2015
Quando Piero aveva preso in consegna la lettera si era ripromesso di tenere allo scuro Ignazio,non voleva che lo turbasse, si conoscevano e lavoravano insieme da anni,avevano a cuore il benessere l'uno dell'altro.Ma Piero era il più razionale,il più preciso e come tale accantonò quest'idea e decise di consegnare la lettera ad Ignazio. Il caso aveva voluto che tra le prove,il concerto,le foto e gli autografi Piero dimenticasse di dargliela.
Finita la cena tornarono frettolosamente a casa di Piero ,la misero sottosopra e riuscirono a trovare finalmente la lettera.
"Mia madre mi ha dato questo nome, Irene,perché è di derivazione greca,significa pace.Tu mi hai dato la pace, mi hai fatto provare ciò che pensavo non avrei mai provato,mi hai fatto capire che mi mancava qualcosa, che in quel puzzle che è la mia vita mancava ancora un tassello,mi hai dato il paradiso, ma mi hai trascinato anche all'Inferno. Io ho cercato di uscirne facendo quello che mi riesce meglio: scappare. Sono tornata al Sud,ma l'inferno mi ha raggiunto anche qui,in quest'isola e oggi persino tu sei arrivato. Ignazio, hai di fronte a te una vita straordinaria, vivila nel migliore dei modi,se lo farai non dubitare mai di meritarla. È stato bello farne parte,mi ha fatto sentire viva come non mai.
Con affetto
Irene"
Il giorno dopo Ignazio tornò al Donatello e riuscì a estorcere delle notizie ad una collega di Irene,era tornata a Catania per iniziare le cure. La ragazza, schiacciata dai sensi di colpa, gli confessò tra l'altro di essere stata lei ad aver dato la soffiata riguardo la loro storia.Irene non aveva colpa.
"Cosa hai intenzione di fare ora?" chiesero Piero e Gianluca ad Ignazio.
I:Parto! Vado in Sicilia!
Anno 2020
Francesco e Ignazio avevano gli occhi fissi l'uno in quelli dell'altro.
F: Io...
Squillò il telefono, era mamma Caterina, Ignazio fu colto dal panico, avvicinò il cellulare all'orecchio: "Irene è sveglia! Corri!"