Capitolo 8
L'idillio era durato ben poco. Maggio fu un mese ricco di impegni per il Volo. Il giorno in cui Ignazio e Irene dovevano vedersi, lei doveva sostenere un esame e chiese a Ignazio di incontrarsi fuori dalla facoltà anziché al Donatello poiché in breve l'avrebbero chiamata e inoltre il Dipartimento di Lettere distava solo 700 metri dal ristorante. Fu un incontro veloce,ma intenso, un abbraccio, un bacio e la promessa di vedersi due giorni dopo a casa di lui.
I: È tutta colpa tua! Tu hai voluto che ci vedessimo lí! Tu hai chiamato i giornalisti!
Queste cose urlò al telefono IGnazio a Irene due giorni dopo.
Igna: Non voglio vederti più!
Li avevano fotografati ed erano finiti sui giornali, su internet, dappertutto. Irene era sconvolta, non ebbe neanche la forza di difendersi, di controbattere, le mancava il respiro, IGnazio non aveva alcuna fiducia in lei e lei non meritava tutto questo: il giocare a nascondino, le accuse.Fece i bagagli in fretta e andò alla stazione.Scappava da Bologna,dal cancro e da una relazione impossibile.Mente procedeva lungo Via dell'Indipendenza in direzione stazione, non poteva fare a meno di pensare alle parole di Kahil Gibran:Come l'amore vi incorona così vi crocifigge.
Anno 2020
Ignazio entrò in casa,nella foga di raggiungere la stanza dei bambini urtò la poltrona del soggiorno,un piccolo tonfo,qualcosa era caduto,si chinò, era un libro.Tra le pagine un biglietto:
"Per Ignazio,che ti sia di conforto come lo è stato per me negli anni!PS vedi pag. 29.C
Con tutto l'amore che posso donarti. Irene"
Al capitolo "Matrimonio" due frasi evidenziate:
"Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Voi sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Si,insieme anche nella tacita memoria di Dio."
Le lacrime rigavano il volto di Ignazio,chiuse il libro,sulla copertina il titolo "Il profeta" e il nome dell'autore...Kahil Gibran.
