Marchio di fabbrica

By e_skyler_b

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Un'insolita serie di reati informatici attira l'attenzione di Jacen, Sentinella seraniana. Ad affiancarlo nel... More

Benvenuto!
PROLOGO
1
2
3 - prima parte
3 - seconda parte
4
5
6 - prima parte
6 - seconda parte
7 - prima parte
7 - seconda parte
8 - prima parte
8 - seconda parte
9
10 - prima parte
10 - seconda parte
11 - prima parte
11 - seconda parte
12 - prima parte
12 - seconda parte
13
14
15 - prima parte
15 - seconda parte
16 - prima parte
16 - seconda parte
17
18 - seconda parte
18 - terza parte
19
20
21
22
23
24
25 - prima parte
25 - seconda parte
26 - prima parte
26 - seconda parte
27 - prima parte
27 - seconda parte
28
EPILOGO
GLOSSARIO
*Curiosità*

18 - prima parte

19 6 17
By e_skyler_b

Il wallview, settato in modalità specchio, le restituì l'immagine del proprio aspetto e Skyler lo osservò con attenzione dalla testa ai piedi: i capelli raccolti con più eleganza del solito, il trucco che le rendeva gli occhi più luminosi, il moderno e raffinato vestito nero e ottanio che le scendeva fino al ginocchio rendendola più slanciata, fino alle scarpe perfettamente abbinate, ma confortevoli.

Tutto sommato poteva andare.

Mancavano una ventina di minuti all'orario stabilito e lei era già pronta; non doveva far altro che attendere il suo arrivo.

Avevano programmato l'uscita ormai da diversi giorni e già avevano dovuto posticiparla di una settimana per quanto avvenuto con i sintetici. Anche stavolta c'era stata la possibilità che saltasse, a causa dell'arrivo di Jade ed Emerald. I gemelli avevano ipotizzato di restare ad Ambrian per tutto il weekend, ospiti di Jacen, salvo poi anticipare il ritorno in Mendelia.

Quando aveva provato un pizzico di sollievo alla notizia che i due fratelli non sarebbero usciti con loro non ne era rimasta troppo sorpresa, anche se le aveva procurato un senso di colpa: si era ormai resa conto che ciò che provava per Jacen andava oltre la semplice amicizia. Ne aveva avuto la certezza la notte in cui era apparso dal nulla per toglierla dai guai, e ora l'idea di uscire con lui la preoccupava.

Lanciò un'occhiata al commento positivo che il programma Styladvice aveva elaborato per il suo outfit, definito "perfetto per un'uscita serale" e, soddisfatta, spense il wallview.

In quel momento il sistema l'avvisò della presenza di qualcuno oltre la porta d'ingresso e Skyler attivò il visore esterno. Ryben.

Ci mise qualche istante a riprendersi, poi si rese conto che il fatto che il giovane monitorasse i suoi spostamenti spiegava come potesse conoscerne l'indirizzo. Presentarsi lì in quel modo era praticamente un'ammissione.

Aprì la porta tentando di fare un passo oltre, ma il giovane fu più veloce e fu costretta a indietreggiare, lasciandolo entrare.

Aveva un largo sorriso e i bellissimi occhi verde acqua erano più luminosi che mai. «Ciao Sky!»

«Ciao Ryben. Come mai da queste parti?»

«Sono venuto a trovarti, spero non ti dispiaccia»

«C'è qualche problema?»

«Certo che no, volevo solo vederti. E stasera sei bellissima»

«Sto per uscire» spiegò lei, sperando di convincerlo ad andarsene.

«Non con quel tipo, la Sentinella, spero»

«Non ti piace Jacen?»

«Non amo le Sentinelle»

Skyler cominciava a sentirsi a disagio. Fece qualche passo indietro.

«A cosa è dovuta questa antipatia?»

Lui la seguì. «Non credo sappiano tutelare davvero gli interessi delle persone. Facile pattugliare Ambrian ora, quando tutto è pacifico e non si corrono rischi; ti sembra forse una cosa eroica? Credi che il tuo amico svolga un compito importante? È nei momenti di crisi, nelle emergenze, che si vede davvero l'utilità delle Sentinelle, e in quei momenti dimostrano sempre di non essere all'altezza del compito a loro affidato, fallendo miseramente»

«Ti riferisci a qualche episodio in particolare?»

«Il mio è un discorso generale, ma ti basti pensare a quello che hanno fatto a Croyle. Ci hai mai riflettuto?»

«Intendi con la Biotech, immagino»

«Certo. Hanno permesso a un gruppo di vandali di violare una proprietà privata e commettere il furto che ha causato il fallimento di un'azienda tra le più innovative al mondo»

Skyler non rispose. Sapeva che la fuga dei sintetici era stata un capitolo nero nella storia della sicurezza del Paese, ma la situazione era tanto delicata che molte persone non avevano saputo da che parte schierarsi. In effetti gli attivisti per i diritti dei sintetici erano entrati alla Biotech – probabilmente grazie all'aiuto interno di uno scienziato pentito – facendo fuggire centinaia di synth senza che nessuno li fermasse o riuscisse, in un secondo momento, a venire a capo dell'accaduto.

Quel disastro aveva segnato la fine del corpo dei Sorveglianti, la cui tecnologia ormai superata non era all'altezza delle nuove sfide, dando il via alla creazione, partendo dalla costola più all'avanguardia di questi, delle Sentinelle, tecnologicamente avanzate e più preparate ad affrontare emergenze. Ma Ryben sembrava non fare alcuna distinzione tra i due corpi e Skyler non aveva intenzione di intavolare una discussione sull'argomento.

«Jacen aveva cinque anni all'epoca, non gliene farei una colpa» si limitò a far notare, ridendo.

«La situazione non è cambiata, non saprebbe cavarsela in situazioni d'emergenza»

Skyler ripensò a tutte le volte che la sua prontezza di riflessi aveva svolto un ruolo decisivo in quegli ultimi mesi e sorrise, ma lo sguardo di Ryben che la fissava serio soffocò quel sorriso sul nascere.

«Ma non sono venuto qui per parlare di questo» disse il giovane addolcendo il tono di voce. «Sei bellissima, stasera»

Fece un passo verso di lei, che indietreggiò avvicinandosi al centro del salone con la scusa di farlo accomodare.

«Posso offrirti un Arctic Shake? O preferisci un White Flame

Lui si avvicinò ancora, tendendo un braccio verso di lei. Fu allora che Skyler si accorse della mancanza del Vortex e il cuore saltò un battito; subito allertò Zephyr premendo l'anello.

Ryben le afferrò il polso e l'avvicinò a sé.

«Cosa è successo al tuo bracciale?» chiese lei simulando un tono tranquillo. Era necessario prendere tempo.

Ryben si guardò il polso con aria vacua. «Non lo so e non me ne importa, perché mi parli di quello stupido bracciale?»

«Parliamo di altro, allora»

«Parliamo del tuo Vortex, per esempio: chiama la Sentinella e digli che hai un impegno e che la sua presenza non è più necessaria»

«Non ho mai detto che sto per uscire con lui»

«Quindi tu e la Sentinella non siete...»

«Siamo buoni amici» Skyler liberò con gentile fermezza il proprio polso e si allontanò di un passo. «Come noi due, del resto»

«Spero che presto le cose cambino» disse lui con un sorrisino. «Da quanto tempo conosci la Sentinella?»

«Mi sono trasferita ad Ambrian da pochi mesi e l'ho conosciuto poco dopo, te l'ho già detto»

Ryben incrociò le braccia e sbuffò. «È un'amicizia appena nata, lo conosci da troppo poco tempo per poterti fidare di lui. Non hai mai pensato che potrebbe frequentarti solo per interesse?»

Skyler gli rivolse un'occhiata perplessa, anche se credeva di capire quale fosse il suo obiettivo.

«Tu lavori alle dipendenze di Avix Croyle» disse infatti Ryben. «La Sentinella potrebbe essere interessata a lui, a scoprire qualche segreto della Livetech»

«E perché mai? La Livetech è irreprensibile, così come il signor Croyle» rispose, sperando che l'espressione sconvolta che aveva cercato di assumere fosse convincente.

«Certo, e noi due lo sappiamo bene perché condividiamo questa esperienza quotidianamente» rispose Ryben con voce melliflua. «Ma il tuo amico potrebbe aver ricevuto ordini dai suoi superiori: come ti dicevo le Sentinelle spesso non capiscono quali siano i potenziali criminali e prendono di mira gli onesti imprenditori. Vedi ciò che è accaduto a Bringbey»

Ovviamente Skyler ricordava bene la faccenda Bringbey, anche perché legata al primo incontro con Jacen. Traffico illegale di protesi nanomediche: una personcina squisita, senza dubbio. Non aveva però intenzione di ribattere, perciò non disse nulla.

«Non è mia intenzione rattristarti, ma non voglio che resti delusa; sappi che potrai sempre contare su di me»

«Ti ringrazio, Ryben, ma non credo che sarà necessario»

«Sono certo che la risposta è qui dentro» indicò il Vortex di Skyler e fece un passo verso di lei. «Se riguardassi i ricordi dei vostri incontri lo capiresti anche tu»

Fu in quel momento che Jacen entrò, salutandoli con calore.

Skyler rispose al saluto, sollevata, ma Ryben si bloccò per un istante con la mano vicina al polso della ragazza, per poi lanciarsi verso il nuovo entrato; gli assestò uno spintone che lo mandò contro il muro, facendolo crollare a terra.

Skyler lanciò un grido soffocato, poi fece per correre verso Jacen, ma Ryben le urlò di stare lontana e sferrò un calcio al ragazzo prima che questi potesse rialzarsi.

Jacen non si fece cogliere ancora impreparato ed evitò l'aggressione successiva bloccando la gamba di Ryben e facendolo inciampare a sua volta. Si rialzarono entrambi nello stesso momento e, mentre Skyler gridava loro di smetterla, Ryben estrasse qualcosa dalla tasca e sollevò la mano. Allora, rapidissimo, Jacen sparò.

Skyler, attonita, vide Ryben rovinare a terra, immobile. Tentò di dire qualcosa, ma le parole sembravano bloccate dal nodo che le serrava la gola.

Jacen si inginocchiò accanto a Ryben e gli tolse l'oggetto ancora serrato nel pugno.

«Un rible» disse, mostrandolo a Skyler. «Mi avrebbe ferito in modo serio e ti avrebbe procurato un bel po' di danni, qui in casa. Questi oggetti sono banditi, di certo se l'è procurato al mercato nero, dovrò avvisare Tanav» si avvicinò a Skyler. «Tu stai bene?»

«Io... sì. Non capisco cosa sia accaduto, perché ti abbia aggredito, non ha alcun senso»

«Io penso di saperlo» estrasse l'arma con la quale aveva sparato al giovane e la mostrò a Skyler. «Come vedi non è la solita pistola immobilizzatrice»

Lei spostò lo sguardo su Ryben, ancora inerte sul lucido pavimento.

«Non ti preoccupare, questo è l'aiuto di Leti Lyen che ti avevo preannunciato qualche giorno fa, me l'hanno consegnato ieri Jade ed Emerald» spiegò lui. «Si sveglierà presto, e quando succederà potrò verificare la mia teoria»

«Su Ryben?»

«Sì. Gli ho appena iniettato il siero»

«Tu credi che Ryben sia...»

«Un sintetico, sì»

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