Marchio di fabbrica

By e_skyler_b

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Un'insolita serie di reati informatici attira l'attenzione di Jacen, Sentinella seraniana. Ad affiancarlo nel... More

Benvenuto!
PROLOGO
1
2
3 - prima parte
3 - seconda parte
4
5
6 - prima parte
6 - seconda parte
7 - prima parte
7 - seconda parte
8 - prima parte
9
10 - prima parte
10 - seconda parte
11 - prima parte
11 - seconda parte
12 - prima parte
12 - seconda parte
13
14
15 - prima parte
15 - seconda parte
16 - prima parte
16 - seconda parte
17
18 - prima parte
18 - seconda parte
18 - terza parte
19
20
21
22
23
24
25 - prima parte
25 - seconda parte
26 - prima parte
26 - seconda parte
27 - prima parte
27 - seconda parte
28
EPILOGO
GLOSSARIO
*Curiosità*

8 - seconda parte

36 7 16
By e_skyler_b

Il cuore le martellava nel petto, impossibile da tenere sotto controllo, mentre le assistenti le davano il benvenuto come d'abitudine.

La hall non le era mai sembrata tanto ampia, nemmeno quando ci aveva messo piede la prima volta. Ogni dettaglio dell'arredo, ogni luce e ogni strumento pareva quel giorno circondato da un alone diverso, un'energia minacciosa: ma Skyler sapeva di esserne la fonte, era consapevole che ogni mutamento era creato dalla propria paura.

Raggiunse la divisione marketing senza nemmeno rendersene conto e più tardi non avrebbe saputo dire cosa le avesse chiesto Ryben, come sempre pronto a fare conversazione; in ogni caso le sue risposte automatiche dovevano essere state soddisfacenti, perché non vi furono reazioni particolari.

Lavorare sul progetto era quasi impossibile, richiedeva ogni grammo di concentrazione e i risultati erano deludenti. I minuti trascorrevano troppo lenti per essere reali e si trovò di nuovo a pensare che ogni cosa, quel giorno, le fosse ostile.

Non doveva lasciar vincere la paranoia. Si alzò e andò nell'angolo relax, dove ordinò un cioccolato aromatico. Ryben la raggiunse quasi subito.

«Tutto bene? Oggi mi sembri un po' fuori fase»

Si sentì più stupida che mai. Non era capace nemmeno di simulare il suo solito modo di fare; come poteva pensare di recuperare delle informazioni segrete quando non era neppure in grado di sembrare disinvolta?

Rischiò di ustionarsi la lingua per la fretta di finire il cioccolato bollente e tornarsene alla propria postazione.

«Già, sono reduce da una nottataccia, sono a corto di sonno» disse, passandosi una mano sulla fronte nella speranza di essere convincente.

Lui sorrise malizioso. «Una serata in compagnia del tuo ragazzo?»

«Nessun ragazzo, solo il mio simulatore e io» rispose, sperando che non continuasse con l'interrogatorio.

Non era mai stata brava a mentire; no, per la precisione, era bravissima a inventare storie credibili e del tutto adeguate, solo che aveva bisogno di tempo e quindi, di solito, nascevano con qualche ora di ritardo, quando non erano più necessarie, ma del tutto inutili.

«Ne sono felice. Sono un grande appassionato di giochi, probabilmente molti mi definirebbero un ludopatico. Non avevo mai incontrato qualcuno che apprezzasse i simulatori, magari una sera di queste potremmo giocare assieme; cerco compagni di squadra per Star Titans»

In quel momento arrivò Vita, uno schema luminoso che si irradiava dall'olosfera che teneva sul palmo della mano; ignorando Skyler cominciò a parlare con Ryben e lei ne approfittò per allontanarsi in fretta e tornare alla scrivania. Doveva cercare di concentrarsi sul lavoro, non poteva permettersi di attirare l'attenzione.

Attese fino a quando tutti abbandonarono la zona marketing per raggiungere le aree destinate al relax.

Ryben fu l'ultimo a uscire; ci mise un sacco di tempo, come se aspettasse qualcosa, il che infastidì non poco Skyler, già tesa per ciò che l'aspettava.

Finalmente riuscì a muoversi senza essere vista, uscì dall'ufficio e prese l'elevatore per raggiungere la torre più alta. Mentre percorreva il tubo di collegamento la colpì la luminosità della giornata; il sole era quasi abbagliante e la mancanza di foschia avrebbe permesso ai colleghi sul tetto di vedere il mare e l'isola di Redan.

Lasciò l'elevatore e si fermò per attivare sul Vortex un programma di Emerald e Jade, in grado di rilevare la presenza di altri bracciali nelle vicinanze. In quel momento il più vicino si trovava all'interno dell'ufficio "risorse umane", probabilmente un dipendente che si era attardato o aveva posticipato la pausa. La via era libera.

S'incamminò tentando di sembrare naturale; non vi era ragione perché la sua presenza insospettisse eventuali osservatori, non le era proibito muoversi quasi ovunque all'interno della Livetech. Eppure si sentiva come una ladra d'altri tempi intenta a forzare una serratura. Dopotutto era ciò che stava facendo: avrebbe infranto le regole, per la prima volta sarebbe andata contro la legge. Non ci aveva ancora pensato, concentrata sulla preoccupazione per le possibili conseguenze pratiche. Se poi considerava che lo stava per fare con la complicità di una Sentinella seraniana, che aveva il compito di tutelare la legge, la faccenda diventava bizzarra.

Il bracciale la avvertì che qualcuno si stava avvicinando e Skyler entrò nell'area servizi più vicina. Voleva solo attendere che la persona si allontanasse, ma presto le fu chiaro che aveva scelto il posto sbagliato e che l'indesiderato era diretto proprio lì. Spaesata, si guardò attorno senza trovare nascondigli, quindi selezionò sul Vortex il programma Camaleonte. Le era stato fornito anche quello dai due gemelli e risaliva ai tempi del colpo di Stato in Terasia, quando Skip Kale, nonno dei due mendeliani, l'aveva creato per aiutare gli attivisti a spostarsi senza essere notati.

Lanciò un'occhiata alla parete a specchio sulla destra, avendo conferma che il programma era entrato in funzione: il Vortex aveva creato attorno a lei una barriera, rendendo molto più difficile individuarla. Nonostante questo si spostò in un angolo della stanza, nei pressi di un grosso vaso contenente una kentia dalle foglie brillanti.

A entrare fu un uomo sulla quarantina, che si diresse con passo atletico verso una colonna per ordinare qualche bevanda. Skyler attese con impazienza che bevesse e si allontanasse, per uscire a sua volta e proseguire verso la meta. Non spense il Camaleonte, che le dava una maggiore sicurezza, nemmeno mentre camminava lungo i corridoi comuni.

Fu con un brivido che entrò nella zona destinata alla Direzione. Le probabilità di incontrare qualcuno dei dirigenti aumentavano, ora, mentre quelle di spiegare in modo convincente la propria presenza lì si annullavano.

Superò le eleganti porte che conducevano ad alcuni uffici e si fermò poco prima di quella che la separava dalle stanze di Croyle.

Lì, sulla destra, vi era la zona ad accesso limitato, che la guida le aveva descritto come "archivio". Si accostò alla porta col cuore in tumulto: era giunto il momento della verità, di scoprire se il rischio corso avrebbe portato a qualche risultato.

Avvicinò il Vortex al lettore e trattenne il respiro. Jade ed Emerald avevano lavorato a lungo su quel codice partendo dal ricordo dell'incontro che Skyler aveva avuto con Croyle, fatto analizzare dal programma di Jacen; non era stato facile nemmeno per i due fratelli, ma quando l'avevano installato sul suo bracciale erano soddisfatti. Emerald in particolare si era detto certo della buona riuscita.

I secondi successivi trascorsero lentissimi, ma alla fine il bracciale di Skyler vibrò, il lettore si illuminò e la porta scivolò di lato per lasciarla passare. La superò in fretta, permettendole di chiudersi dietro di lei, quindi si fermò e sospirò di sollievo: la prima parte del piano era andata liscia come un chocodrops bollente nei giorni invernali. Ma era la più semplice.

Si guardò attorno: la stanza aveva uno stile del tutto simile alle altre, curata in ogni dettaglio come se ricevesse ogni giorno visitatori: non vi erano però poltrone o tavolini, solo una scrivania, complementi d'arredo raffinati, postazioni di consultazione e gli immancabili wallview, al momento settati su una semplice galleria di dipinti astratti, che Skyler trovò un po' angoscianti, anche se suppose fosse dovuto alla propria inquietudine.

Non voleva perdere tempo; spense il Camaleonte e cercò il punto d'accesso al terminale, che trovò proprio dove avevano previsto Jade ed Emerald, quindi lo mise in comunicazione con il proprio Vortex. Una piccola vibrazione l'avvertì dell'avvenuto contatto e Skyler avviò il programma che i gemelli avevano preparato appositamente per l'occasione, in grado di eludere il sistema di protezione e copiare ogni informazione possibile.

Il silenzio era pesante, tangibile nel suo avvolgere la stanza come una cappa e il tempo sembrava sospeso. Skyler non riusciva a distogliere lo sguardo dalla porta, nel timore che qualcuno entrasse e la sorprendesse lì.

Finalmente il bracciale le comunicò che l'operazione di copia era conclusa. Si fiondò alla porta e uscì, quindi cominciò a camminare spedita, per mettere più passi possibili tra lei e la zona riservata.

Svoltò, quasi correndo, per raggiungere l'elevatore più vicino, quando andò a sbattere contro una figura che stava giungendo dalla parte opposta.

Sicura che si trattasse di Croyle in persona alzò gli occhi, cercando di pensare a una spiegazione plausibile, ma intercettò lo sguardo un po' sorpreso di Ryben.

«Ciao. Credo di aver sbagliato strada. Ero convinta che da qui si potesse raggiungere la sala pausa più piccola, quella con l'acquario, ma temo di aver fatto confusione con i piani»

«Infatti, sei salita troppo. Ma io speravo di vederti di sopra, oggi è una splendida giornata ed è un peccato non pranzare sul tetto»

«Lo immagino, cercavo solo un posto meno affollato, sai, per via della nottataccia» rispose lei, consapevole della debolezza della scusa.

«Oh, non ti devi preoccupare per questo, hai un aspetto magnifico» rispose Ryben con un sorriso abbagliante. «Più di quelle che hanno riposato otto ore, aggiungerei»

Skyler si sentì arrossire, mentre tutti i tasselli andavano al loro posto e si rendeva conto di ciò che le preoccupazioni le avevano celato: Ryben covava una simpatia per lei.

«Beh, ti ringrazio» disse. «Anche se ciò che mi preoccupa non è l'aspetto estetico, ma la confusione: mi sento un po' stordita»

«Nulla che un buon Ruby Fall non possa sistemare»

Skyler sbuffò. «Non credo che l'alcool sia la soluzione»

«Beh, la quantità è minima; ma se preferisci ti offro un Angry Tea, forse è più indicato»


OLOSFERA: gadget informatico tascabile in grado di immagazzinare moltissimi dati

CHOCKODROPS: bevanda a base di cioccolato, calda e ristoratrice

RUBY FALL: bevanda al gusto di fragola, leggermente alcolica

Skyler c'è riuscita: ha ottenuto una copia delle informazioni, come da programma. Riusciranno i gemelli a cavarne qualche indizio, oppure il rischio corso sarà stato del tutto inutile?

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