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Ovviamente, durante la notte, abbiamo fatto un casino assurdo. Siamo scesi in aula, abbiamo messo lo scheletro a sedere dietro la cattedra e le sedie sopra i banchi. Gli unici che rimangono in camerata sono Andrea, Alessandro Guida e Usha. Anche Giordano voleva unirsi a loro, ma io me lo sono trascinato dietro, costringendolo a seguirci. Sappiamo già cosa ci succederà domani mattina, ma alla fine non ce ne frega più di tanto. Vedo Davide che scrive qualcosa alla lavagna, anche se non riesco a capire cosa. Noto anche qualcos'altro. Giulia Matera non fa altro che stargli appiccicata. Lui non gli da molta importanza, ma io ho fin troppa esperienza con i ragazzi per sapere che sono capaci di cambiare idea in soli due secondi. Alla fine, però, siamo costretti a ritornare nelle camerate. Il sorvegliante ci ha scoperto, e ci continuava a urlare di tornare sopra. E così abbiamo fatto. Non ho avuto neanche il tempo di salutare Davide, che ci ritroviamo tutti sotto le coperte.

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-INFORMATICA?- dico, quando il nostro nuovo prof si presenta.

Stamattina, prima delle lezioni, abbiamo dovuto rimettere apposto l'aula. Anche se ho l'impressione che il preside abbia ben altro in mente. 

-Voglio morì- commenta Marco, stiracchiandosi sulla sedia. 

Accanto a me, Davide è immobile. Non so se sia per la stanchezza, ma mi sembra abbastanza strano.

-Ehi, Vavalà- gli dico, poggiandogli la testa su un braccio.

-Ehi, Ferrara- risponde lui, dandomi un bacio sulla fronte. 

-C'è qualcosa che non va?- continuo, giocherellando con un pennarello che ha poggiato accanto all'astuccio. 

-No niente, sono solo...- e qui fa un grande sbadiglio -...molto stanco. Stanotte ho dormito pochissimo. Non riuscivo proprio a trovare una posizione comoda nel letto- risponde, mentre io rido.

-Signor Vavalà, signorina Ferrara, voi due sarete i capitani delle due squadre- ci interrompe il prof, invitandoci a metterci in piedi.

-Le squadre per cosa?- sussurro a Giordano. Lui mi spiega che dobbiamo dividerci in due squadre, prendere un computer a testa e installare non so quale programma prima dell'altra squadra. 

Poi realizzo una cosa. Io e Davide saremo in squadre separate. Certo, non è lui che mi preoccupa. E' più per Giulia Matera.

-CHI E' CHE HA SCRITTO SULLA LAVAGNA?-urla il professore, indicando la lavagna. 

Io giro la testa di scatto. Scritte a caratteri enormi, che riempiono tutto lo spazio, ci sono una "F" e una "D", chiuse in un cuore. Arrossisco violentemente, lanciando un'occhiata a Davide. Lui mi fa un'occhiolino, sorridendo.

-Chi ha scritto questo lo venga a cancellare, grazie- dice il prof.

Davide si incammina verso la lavagna, mentre un coro di "Uhhhh" percorre la classe. Prende il cancellino e toglie la scritta.

-Ora potete fare le squadre. Ferrara, vuole iniziare lei?- continua lui.

Io annuisco.

-Giordano- rispondo, senza pensarci due volte. Lui mi da il cinque, circondandomi la schiena con un braccio.

Vedo Davide fargli segno dell'ok, come per dirgli "per ora te la lascio".

-Marco- dice poi.

Io scelgo Esa, Luca, Giulia Scarano e Sofia.

-Vavalà, deve scegliere una femmina adesso. Siete tutti maschi- gli dice il prof.

Infatti, nella sua squadra, sono in quattro maschi: lui, Rahul, Marco e Alessandro Andreini. 

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Where stories live. Discover now