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Scendo dalla macchina, dopo quasi nove ore di viaggio. Soffrendo di mal d'auto, non è stata la cosa migliore. Mi raddrizzo il pantalone e mi allaccio le scarpe. Inizio già ad intravedere alcune ragazze ammassate davanti all'entrata. Dopo soli due secondi mi accorgo di un particolare importante. Non ci sono ragazzi. Sbuffo, e mia mamma lo nota.

-Qualcosa non va Fede?- mi chiede, prendendo la mia valigia dal bagagliaio e mettendomela vicino.

-No no niente, è tutto perfetto- rispondo, iniziando a tirare la valigia verso l'entrata. Subito tutti gli sguardi delle ragazze si indirizzano verso di me. Ne vedo una in particolare che cattura la mia attenzione. Sembra più piccola di me, ha un septum al centro del naso e i capelli completamente rasati. Vado verso di lei sorridendo.

-Piacere, Federica- le dico, stringendole la mano.

-Io sono Maria Teresa, ma chiamami Esa- si presenta, sorridendomi.

-Io sono Sofia-

-Io Luna-

-Io Giulia-

E così si presentano tutte. Iniziamo subito a parlare di noi, di che scuola facciamo, dove viviamo e, cosa più importante, di dove sono i ragazzi.

-Verranno dopo, con questa situazione del Covid non potevamo fare molto assembramento- risponde Sofia, che è già stata etichettata come il genio del gruppo.

Noto che c'è una ragazza che sta un pò in disparte, come se non volesse parlare con nessuno. Mi avvicino a lei, sorridendole. 

-Ehi ciao! Sono Federica, tu?- mi presento.

-Ehi, io sono Usha, piacere- mi risponde, con una vocina veramente molto bassa e timida.

-Usha? E' un nome bellissimo!- le dico, cercando di tirarla su di morale.

Lei sorride, per poi girarsi all'improvviso verso il cancello del collegio. Faccio anch'io lo stesso, notando che i due sorveglianti stanno scendendo le scale. Faccio segno a Usha di seguirmi e ci uniamo al resto delle nostre compagne. 

-Oh mio dio, la sorvegliante sembra un personaggio della famiglia Addams- commento, facendo ridere tutte.

I due spalancano il grande cancello, per poi girarsi e rientrare nella struttura. Noi li seguiamo, chi ridendo, chi un pò preoccupata.

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-Signori collegiali, signori genitori, benvenuti in collegio!- inizia il preside, sorridendoci.

Non so se è solo una mia impressione, ma la sua voce mi somiglia troppo a quella di Venom. 

Siamo seduti in un grande cortile, noi ragazze nelle file davanti e i genitori dietro. Il preside inizia a illustrarci il piano di studi di quest'anno, per poi arrivare alla questione dei test d'ingresso.

-Quest'anno io e il corpo docente abbiamo deciso che non ci sarà un test d'ingresso, ma...-

-Ce ne saranno venti!- commenta Linda, seduta in seconda fila.

Tutte ridiamo, mentre il preside rimprovera la povera Linda. 

Insomma, alla fine ascolto ben poco di quello che dice. Riesco solo a capire che, fin quando si capirà se la meritiamo davvero, non ci verrà data la divisa. 

-Ora salutate i vostri genitori e seguite la signora sorvegliante in camerata- conclude il pelatone.

Io mi alzo e corro verso mia madre e mia sorella. Loro due mi stringono in un abbraccio, e io faccio lo stesso con loro.

-Ci mancherai tanto Fede- dice mia madre, tra un singhiozzo e l'altro.

-Mamma dai, guarda il lato positivo. Dovrai rifare un letto invece che due!- rispondo, facendola ridere.

-Mi raccomanda tesoro, sii sempre te stessa e non cambiare mai, sei perfetta così- conclude, lasciandomi un bacio sulla fronte.

-E tu, piccola principessa?- dico a mia sorella, prendendola in braccio.

-Ohhh, ma quante volte ti devo dire che odio le principesse?- risponde lei, facendo la finta offesa.

-E va bene va bene, piccolo cavaliere Jedi- replico, facendole il solletico.

-Ecco, ora va meglio- dice, scendendo dalle mie braccia.

-Mi raccomando, tieni d'occhio mamma fin quando ritorno- concludo, dando un'ultimo bacio a mia madre.

-Vi voglio bene- le dico, mandandole un bacio.

-Noi ti amiamo 3000- risponde mia sorella, sorridendo e salutandomi con la mano.

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In dormitorio troviamo quelle che dovranno essere le nostre divise provvisorie. Alla fine pensavo di peggio. Consistono in una polo verde e una gonna blu. L'unico problema sono le scarpe. SONO VERAMENTE ORRIBILI. Saluto le mie care Jordan e le ripongo nella valigia, così come tutti i miei vestiti. Ora la priorità è quella di nascondere più oggetti possibili. Io nascondo per di più solo cibo, ma anche un correttore e una piastra tascabile. 

-Sentite, non voglio avere i capelli simili a un cespuglio!- dico, mentre le mie compagne ridono alla vista di quella mini-piastra.

L'unica che decide di tenere il telefono è Mishel, nonostante tutte le avessimo detto di consegnarlo. Io faccio un'ultima chiamata alla mia migliore amica, poi lo chiudo definitivamente. Ci incamminiamo verso la stanza dei sorveglianti, per consegnare tutti i nostri "oggetti proibiti".

-Signorina Ferrara, entri pure- mi chiama la sorvegliante.

Io faccio come mi dice, sorridendo alla donna.

-Allora, cosa mi ha portato di bello?- mi chiede, poggiando la mia scatola sul tavolo davanti a lei.

-Un pò di cibo, il telefono, il caricatore, il mascara, le cuffie...- inizio a dire, indicando uno a uno gli oggetti.

-E quello signorina?- mi interrompe, indicando il bracciale che ho al polso. 

Quello per me, però, non è un semplice bracciale. Mi è stato regalato il giorno del mio quindicesimo compleanno da...una persona. Non l'ho tolto mai da allora.

-Devo proprio toglierlo?- chiedo.

-Eh beh signorina, sono queste le regole- commenta la sorvegliante.

Io sbuffo e sgancio il bracciale, che aveva lasciato persino il segno sul mio polso. Prima di riporlo in un sacchettino blu, gli do un 'ultima occhiata. Vedo la "M" che vi è incisa sopra, proprio accanto alla "F" del mio nome.

-E' tutto signorina?- chiede.

-Si, certo. E' tutto- 

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E' già arrivata la sera in collegio, e già inizio a sentire la mancanza della mia famiglia. Penso alla mia migliore amica, con la quale di solito passavo intere giornate. Cerco di scacciare dalla mente questi pensieri e cercare di dormire, anche perché, in assenza dei ragazzi, abbiamo deciso di non fare nessuna bravata (almeno per adesso). Intanto faccio la conoscenza di tutte le ragazze. Quelle con le quali ho legato di più sono Esa, Sofia, Usha, Giulia Scarano (che mi fa troppo ridere con il suo accento pugliese), Luna e Moska. Certo, anche le altre sono simpatiche, ma per adesso le mie "preferite" sono loro. Domani mattina ci aspetta il primo test d'ingresso. Sono pronta? Non lo so. Anche se devo ammettere che mi interessa più dell'arrivo dei ragazzi che di questo fatidico test. Per adesso decido di dormire, girandomi e rigirandomi nel letto mille volte.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum