❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀

-47-

-Io posso giurarci, ora il preside aggiunge anche qualche altro argomento- dico io sbuffando, seduta sulle gambe di Davide.

-Vallo a dire alla Matera. Quella non ascolta nessuno- risponde Giulia Scarano, mentre Esa annuisce.

Davide nota che sono un pò giù, infatti lo vedo pensare attentamente, probabilmente alla ricerca di qualcosa di rassicurante da dire. 

Io gli sorrido, come per dirgli silenziosamente che va tutto bene.

In realtà, dentro di me, non potrei essere più agitata di così.

Sono consapevole che il mio percorso qui è stato tra i migliori.

Prima di me, forse, c'è solo Sofia.

Ma l'ansia si fa comunque sentire.

Sento per tutto il giorno come un peso sullo stomaco, un'agitazione che non accenna neanche ad andare via.

-Tutto bene?- mi chiede Valentina, che è appena arrivata davanti a me.

Io mi alzo dalla panchina, allontanandomi un pò dagli altri.

-Se non consideriamo l'ansia che ho potrei dire anche che si, va tutto bene- le risponde alla fine, sfilandomi la giacca.

Ha iniziato a fare veramente caldo, e ora più che mai, a mezzogiorno, il sole si fa veramente sentire.

-Quella che dovrebbe avere ansia non sei tu, ma io. Non solo sono arrivata dopo rispetto a tutti voi, ma sai benissimo anche tu che non ho mai studiato così tanto. Sono preoccupata anche per Leonardo. Neanche lui è messo benissimo in fatto di voti...-

Io mi giro per guardarla, poggiandole una mano sulla spalla.

-Io sono disponibile per aiutarvi a studiare. Devo già aiutare Davide. Cosa saranno mai due persone in più?-

Lei sorride e, sorprendentemente, mi abbraccia.

All'inizio rimango un pò spiazzata, poi ricambio anche io il gesto.

-Grazie, Fede. Se supererò questi esami sarà solo merito tuo- mi dice, prima di raggiungere Leonardo dall'altro lato del cortile.

------------------------------------------------------------

Dopo circa mezz'ora, vedo Giulia e Giordano che stanno tornando.

Giordano sembra veramente arrabbiato, e sta praticamente correndo verso di noi.

-Io lo sapevo, lo sapevo, io lo sapevo...- continua a ripetere.

Solo in quel momento noto che ha un foglio bianco, che io gli sfilo di mano.

-"I vulcani"? In che senso i vulcani? Non dirmi che...-

-Si, dobbiamo imparare anche questo- mi precede lui, andandosi a sedere su una panchina.

-Un puntò in più per Ferrara per aver predetto il futuro- mormora Davide al mio orecchio, cosa che mi fa quasi ridere.

Vado a sedermi accanto a Giordano, ridandogli il foglio.

-Cercate di non farmi venire davanti la Matera perché potrei ucciderla- dico io.

-Ci penso io- si offre Usha, correndo verso Giulia.

-Quindi? Dobbiamo studiare anche i vulcani?- chiedo io, mentre Giordano ha ancora lo sguardo fisso a terra.

Alla fine annuisce, lasciando cadere il foglio.

-Non solo tutte quelle cose. Mo pure ste merde di vulcani! Ma dico io guà...-

Ma non ha il tempo neanche di lamentarsi abbastanza, perché i sorveglianti sono già in cortile, pronti ad accompagnarci alla prossima lezione. 

----------------------------------------------------------------

-IN CHE SENSO DOVREMMO BALLARE?- dico io, rimanendo a bocca aperta.

Il prof di ballo, Carmelo Trainito, annuisce, sorridendo.

-Esatto, signorina Ferrara. Dovrete ballare. Ma non preoccupatevi, perché nel 1992 è in voga uno stile di ballo amato dai giovani. L' hip-hop-

-Oh no...- mormoriamo contemporaneamente io ed Esa.

Davide si lascia sfuggire una risatina, cosa che io noto.

-Cos'hai da ridere, Vavalà? Non farmi credere che tu sia un ballerino professionista, perché non ci credo-

-Hai dei dubbi, Ferrara?- risponde lui, aggrottando la fronte.

-Vavalà, Ferrara! Voi due sarete la prima coppia. Andate a sistemarvi da quella parte- lo interrompe il prof, cogliendoci di sorpresa.

Io arrossisco violentemente, ringraziando il sole scottante per camuffare le mie guance rosse.

Mentre passo per il cortile, vedo Giulia Scarano, Sofia ed Esa che formano un cuore con le dita.

Io gli faccio una linguaccia, mentre Davide è già in posizione.