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-So che non meriterei neanche di stare qui, ma...- cerca di dire Mattia.

-Ecco, una cosa giusta l'hai detta- commenta Davide.

-Ma...- continua lui, ignorandolo.

-Volevo solo chiederti scusa. So che non le accetterai, perché sono stato veramente un'imbecille. E a me va bene così. Sono felice che tu abbia trovato un ragazzo come Davide. E sono sicuro che lui ti darà tutto quello che io non sono riuscito a darti-

Sentendo queste parole, persino Davide non capisce come replicare.

Non mi aspettavo che dicesse una cosa del genere.

Sarà che sono chiusa qui dentro da più di un mese, ma non me lo ricordavo affatto così.

Ma c'è qualcosa in me che è cambiato.

Prima, ogni volta che lo vedevo, era come se uno stormo di farfalle mi esplodesse nello stomaco.

Ora niente. 

Vuoto più totale.

-Matti, io posso anche accettare le tue scuse, non che mi dispiaccia. Intanto apprezzo il coraggio che hai avuto, che non è da tutti. Capirai, ovviamente, che i miei sentimenti verso di te non sono più quelli di una volta- dico io, guardandolo per la prima volta, dopo tanto tempo, dritto negli occhi.

Lui annuisce.

-Lo capisco benissimo- risponde.

Intanto, Davide osserva attentamente la scena, senza però parlare.

-Ti piacerà sapere che ho buttato il bracciale che mi avevi regalato fuori dalla finestra, qualche settimana fa- aggiungo, sorridendo.

Lui scoppia a ridere.

-Me lo sono meritato, non posso darti nessuna colpa- risponde.

Proprio in quel momento sento dei passi alle mie spalle.

Mia mamma sta tornando, con un grande sorriso stampato in faccia.

Sarà sicuramente felice che io non abbia ucciso Mattia.

-Fede, avete chiarito tutto quanto?- chiede, mettendomi una mano sulla spalla.

Io annuisco, sorridendo.

-Perfetto allora, possiamo andare...- dice, per poi bloccarsi.

Ha notato solo in quel momento la presenza di Davide, che intanto è arrossito.

-Oh! Tu dovresti essere....aspetta me lo ricordo...DAVIDE! Giusto?-

Lui annuisce, per poi stringerle la mano.

-Oh, Fede mi ha parlato tanto di te! Non vedevo l'ora di conoscerti!-

-Le ha parlato di me?- chiede, girandosi verso di me e facendomi arrossire.

-Certo! Ogni volta che ci sentiamo per telefono...-

-Ok mamma, direi che può bastare così- l'interrompo io.

-Oh, ma certo! E' stato un piacere, Davide. Sicuramente ci rivedremo-

-Senz'altro signora. Piacere di averla conosciuta-

Detto questo, do un ultimo bacio a mia mamma e un piccolo abbraccio a Mattia.

Poi entrambi escono dalla porta d'ingresso, ritornando alla vita normale.

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-O MIO DIO, MI AVEVATE FATTO PRENDERE UNA PAURA- urla Esa, mentre io e Davide entriamo in camerata.

Si precipita ad abbracciarmi, facendomi quasi cadere.

-Anche mia madre è stata convocata, ma io non ci sono stata così tanto tempo. Pensavo che fosse successo qualcosa...-

Vedendo la faccia di Davide, che cerca di non scoppiare a ridere, si ferma.

-Cosa mi state nascondendo?- chiede, mentre anche Sofia e Ylenia si avvicinano per sentire.

Noi ci scambiamo uno sguardo complice.

Poi io gli do un silenzioso segno di assenso.

-Mattia è venuto a "chiarire alcune cose"- spiega, mentre Esa sbianca all'improvviso.

-QUELLO STRONZO ERA QUI? E IO NON NE SAPEVO NIENTE?? DOVEVO SPACCARGLI LA FACCIA, PORCA...-

-Si si, Esa, respira- la fermo io, ridendo.

-Ok ok, cosa ti ha detto?-

Così, io e Davide le raccontiamo tutta la storia.

-Allora, tutto bene?- dice Valentina, avvicinandosi a noi sorridendo.

Noi annuiamo, sorridendo a nostra volta.

-Dovevate vedere Giulia e i gemelli che pulivano i bagni. Credo sia una delle cose più belle che abbia mai visto in vita mia- continua, scoppiando a ridere.

-Ridi ridi, intanto non sei stata tu a sturare tutti i water- dice proprio Giulia Scarano, entrando nel dormitorio.

Si butta sul suo letto, e sembra sfinita.

Io mi siedo accanto a lei, soffocando le mie risate.

-Ehi, Fede. Tutto bene?- mi chiede, con gli occhi semichiusi.

-Potrebbe andare peggio- rispondo io, sorridendole. 

-Puoi dirlo forte- replica lei, per poi chiudere del tutto gli occhi per sprofondare in un sonno profondo.

Io mi alzo dal letto, notando che intanto Leonardo è entrato nella stanza, andando subito da Valentina.

-Potrei vomitare- commenta Luca, distogliendo lo sguardo dai due.

Tutti scoppiamo a ridere, per poi iniziare a sistemarci.

Tra meno di mezz'ora, i sorveglianti verranno a prenderci.

Perché si, le lezioni, ovviamente, devono continuare.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Where stories live. Discover now