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-Signor Leonardo Prezioso, lei andrà per primo- annuncia il sorvegliante, mentre il diretto interessato sbuffa.

-Ja sorveglià, questa è mafia! Solamente perché sono il più bello devo andare prima io, ditelo-

Tutti scoppiamo a ridere, per poi scendere le scale, dare un ultimo abbraccio al prof Raina e assistere al taglio dei capelli dei gemelli.

Leonardo va a sedersi sulla sedia davanti al parrucchiere. Proprio quando le forbici stanno per sfiorargli i capelli, lui lancia un urlo.

-FEDEEEE! VOGLIO CHE MI TIENI LA MANO!- urla, imitando quello che secondo lui dovrebbe somigliare a un bambino piccolo che piange.

-Io non ho più parole- commento, alzandomi dal mio posto, mentre tutti i miei compagni ridono.

Stringo la mano di Leonardo forse un pò più forte del dovuto.

-Ora va bene?-

-Perfetto- commenta lui.

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 Incredibile a dirsi, ma i gemelli sono riusciti a superare il così temuto taglio di capelli. Inoltre, ho appena scoperto che Andrea ha tatuato sul braccio la "faccina" di Louis Tomlinson. Se non fosse per mia madre, anche io lo avrei già da un pezzo.

-Ti dico la verità, all'inizio non conoscevo il significato- mi rivela lui, mentre ci incamminiamo verso la classe.

-No scusa, ti sei fatto un tatuaggio senza neanche saperne il significato? Sei più imbecille di quanto già pensassi- commento io ridendo, mentre Davide ci raggiunge.

-Ma la domanda più importante è: chi è quella?- dice Dado, indicando una donna seduta dietro la cattedra, che in effetti io non avevo notato prima.

-Andiamo a scoprirlo- rispondo io.

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-Io sono la professoressa Roberta Barbiero, e sostituirò il prof Raina fino alla fine di questo corso- si presenta la misteriosa donna, mentre un coro di sonori "nooo" inizia a riempire la classe.

Devo dire la verità, sono molto triste che il prof se ne sia andato. Ormai ero abituata alle sue lezione, persino alla sua erre moscia.

Oggi mi trovo seduta vicino alla mia adorata Giulia Scarano, mentre Magnesio è passato per un giorno vicino al mio Dadone.

-Oh Fede, guarda che naso la prof!- mi sussurra la mia compagna di banco, mentre io devo trattenermi per non scoppiare a ridere.

In effetti, la Barbiero ha un naso che farebbe invidia persino a Dante Alighieri.

-Signorina Scarano, signorina Ferrara, c'è qualche problema?- chiede proprio la prof, notando che noi siamo diventate praticamente rosse a furia delle risate soffocate.

Mimiamo un no con la testa, perché se aprissimo bocca inizieremmo a ridere senza un contegno.

-A me sembra di si, invece. Scarano, vuole spiegarmi?- continua la prof, mentre Davide ha capito ciò che sta succedendo e anche lui cerca di non ridere.

Giulia fa un grande respiro, mentre io poggio la testa sul banco continuando a ridere.

-Vede prof, io da grande...- inizia lei.

-No Giulia, non farlo!- la avverte Esa, anche lei trattenendo le risate.

-Shhh, allora: io da grande vorrei fare il chirurgo estetico- 

Tutta la classe inizia a ridere. La prof è alquanto confusa.

Possibile che non riesca a capire che la stiamo prendendo in giro?

-E...la prima cosa che guardo nelle persone è...-

-No Giulia, ti prego no- cerco di fermarla io, ritrovando un pò di forza per parlare.

-...il naso-

Detto questo, io non posso più contenermi. Nascondo la testa tra le braccia cercando di soffocare le mie risate.

-Certo, immaginavo- commenta la Barbiero, anche se non sembra particolarmente arrabbiata o offesa.

-Quindi, se lei tra un pò di tempo vuole venire per una visitina, mi faccia uno squillo- conclude la Scarano.

-Ci verrò senz'altro, signorina- risponde la prof, per poi ritornare a spiegare.

-Io non ci credo che non ha detto nulla- mi dice Esa, sporgendosi dal suo banco.

-Neanche io! Pensavo che ci lanciasse in testa quel libro da un momento all'altro- rispondo io.

Avendo due ore, una di storia e una di geografia, il tempo sembra essersi fermato.

-Ao però, io me sto ad annoià- sbuffa Giordano, lasciando cadere il suo evidenziatore sul banco.

-Cosa ha detto signor Francati?- chiede la prof.

-Ceh, che sta lezione è noiosa. Mi sto per addormentare-

-Oh no...- sussurro io, coprendomi il viso con le mani.

Questa settimana andremo in gita, e ora inizio veramente ad avere paura che Giordano non verrà.

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-Giordano Francati, giuro che io ti ammazzo- urlo al mio migliore amico non appena la leziose finisce. Continuo a riempirgli la spalla di schiaffi, anche se a lui sembra non fare male.

-Ma dai Fedeee, non dirmi che tu non ti stavi annoiando- risponde lui.

Io gli lancio uno sguardo di fuoco.

-Certo che mi stavo annoiando, ma io ho il buonsenso di NON DIRLO IN FACCIA AI PROF!-

Lui alza gli occhi al cielo.

-Sai come sono fatto. Penso una cosa e la dico. Sono troppo impulsivo-

-Almeno te ne rendi conto-

Detto questo, mi incammino verso Davide, che è troppo impegnato a decorare l'ennesimo astuccio con i suoi disegni per notare che sono vicino a lui.

-Terra chiama Vavalà! Mi ricevi?- dico io, sventolandogli la mano davanti.

Lui fa un salto sulla sedia, mentre io scoppio a ridere.

-Scusa scusa, non volevo spaventarti- aggiungo, mentre lui si porta una mano al petto per lo spavento.

-Stronza- risponde lui, scandendo ogni lettera.

-Daiii, non fare così- dico, rubando per un attimo il posto a Magnesio.

-Dillo che ti manca avermi come compagna di banco- commento dopo un pò, tirandogli un pugnetto sul braccio.

-Certo che mi manca. Non sento più nessuno cantare a caso le canzoni di Harry Styles e tirare fuori il suo santino dalla tasca ogni tre minuti. Dovrei stamparmene uno uguale, mi sta iniziando quasi a piacere- risponde Davide, sorridendo.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Where stories live. Discover now