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E si, giuro che sono vivaaa. Scusate per questa gigantesca assenza, ma ora ci sono, promesso :)

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Non riesco ancora a credere che Ylenia e Magnesio se ne siano andati.

Le aule, i dormitori, la mensa di questo collegio sembrano quasi vuoti senza di loro.

Le settimane sembrano passare alla velocità della luce, tanto che ci troviamo a svegliarci a una settimana dalla fine di questo percorso.

Come ogni mattina, la campana della sorvegliante ci sveglia.

Devo dire la verità, ormai ci sto facendo l'abitudine.

-Buongiorno bell'addormentata- mi saluta Sofia, mentre io le faccio un cenno di saluto, sbadigliando. 

-Io non posso credere che tutto questo, tra una settimana, finirà...- commenta Esa, passandosi una mano tra i pochi capelli che le sono ricresciuti.

-NON DITEMELO PERCHE' MI METTO A PIANGERE- le interrompo io, alzandomi dal letto.

-Va bene va bene, sto zitta- risponde Esa, alzando le mani. 

Dopo esserci vestite, pettinate e aver fatto un discorso motivazionale per non crollare proprio ora, siamo pronte per uscire.

-Ma buongiorno principessa- mi saluta Davide, affiancandomi.

-'giorno- rispondo. Intanto non ho ancora smesso di sbadigliare. 

-Fammi indovinare, nemmeno stanotte hai dormito- commenta lui.

-Risposta esatta-

Lui accenna una risata, prima che arriviamo tutti quanti in cortile.

ED ECCOLO LI'.

L'INCUBO DI TUTTI NOI.

IL PROGRAMMA D'ESAME.

-Ed è in questo momento che le lamette dei temperini sembrano molto interessanti- commento, mentre Davide deve soffocare una risata per non farsi sentire dai sorveglianti. 

Corriamo tutti ad osservare quell'infernale programma, che sembra infinito. 

-MA QUAND'E' CHE ABBIAMO FATTO MANZONI, SCUSATE?- urla Giulia Scarano, con le mani tra i capelli.

-MA QUAND'E' CHE ABBIAMO MAI FATTO ITALIANO, E' LA VERA DOMANDA- risponde Luca, che ha una voce ancora più depressa degli altri giorni. 

-No raga, io vado dal preside e gli chiedo di dimezzare il programma. Non possiamo studiare tutte quelle cose in neanche una settimana!- dice Giulia Matera, cercando di sovrastare tutti gli altri. 

-In realtà quelle cose le avresti dovute imparare già da un mese, ma non credo tu l'abbia fatto- rispondo io.

Ovviamente neanche io ricordo una parola di quegli argomenti, ma non potevo tirarmi indietro nel mettere in imbarazzo Giulia.

Lei diventa completamente rossa in viso, mentre gli altri non possono non scoppiare a ridere.

-E' per questo che ti adoro- commenta Davide, dandomi il cinque.

-Non mi interessa nulla di quello che dici, Ferrara. Io andrò comunque dal preside, che ti piaccia oppure no- risponde la Matera alla fine, anche se le guance non le si sono sfiammate del tutto.

-Io mi chiedo ancora perché non abbiamo scelto Fede come rappresentante...-mormora Giordano, con lo sguardo basso.

Sicuramente Giulia avrà sentito, ma fortunatamente fa finta di nulla.

-Andiamo, Giordà- dice, iniziando a camminare.

-Sopprimetemi- commenta lui, mentre io gli mando un bacio volante.

-Vorrei avere la stessa pazienza che ha Giordano con Giulia- dice Davide, sedendosi con non molta delicatezza su una panchina.

Io mi siedo accanto a lui, sorridendo.

-Fidati, pazienza ne hai fin troppa- commento, facendo sorridere anche lui.

-Certo che si, altrimenti non riuscirei a sopportarti ogni giorno- risponde, arricciando il naso in una maniera adorabile.

Io rido, tirandogli un piccolo schiaffo sul braccio.

-Effettivamente hai ragione. E' veramente difficile sopportarmi- 

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Where stories live. Discover now