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Domani andremo in gita, e io non potrei essere più gasata di così. Inoltre, Giulia non ha subito alcuna conseguenza per voler "rifare" il naso alla Barbiero. Per fortuna, rimarrà con noi.

-E io come facevo se tu te ne andavi- dico io, abbracciandola come un koala. 

-Venivi a Manfredonia con me! Abbiamo una stanza libera a casa, eh. Se vuoi pure una matrimoniale per te e il signor Vavalà...-

-Ok ok, direi che possiamo finire qui il discorso- la interrompo io, arrossendo violentemente e controllando che Davide non sia vicino a noi.

Controllo l'orario su un orologio attaccato al muro.

-Abbiamo dieci minuti di ricreazione, poi lezione di musica- annuncio, incamminandomi verso la postazione di Enzo.

-ENZOOO!- lo saluto, dandogli il cinque e prendendo al volo un panino.

-We Fede! Allora, cò Vavalà?- chiede lui.

-Tutto appostissimo. Anzi, è TROPPO perfetto per sembrare vero- rispondo io, liberando la mia merenda dall'involucro di plastica.

-Daje, mi fa piacere. Sapevo che tra voi due avrebbe funzionato. Mi raccomando eh, non vi perdete appena usciti di qui-

Ecco. Enzo ha appena detto ad alta voce la mia più grande paura. 

Perdere Davide una volta tornati alle nostre vite normali.

-Certo, non lo perderò-

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-Cristini, "che palle" a me non lo ha detto mai nessuno-

Ebbene si. Il prof di musica è arrabbiato con Esa. Lei è convinta di non saper cantare, così si è rifiutata di partecipare alla lezione, aggiungendo comunque degli "che palle".

-Esa, ci tieni ad andare in gita? Fai questo sforzo!- le dico io.

-Ecco signorina, stia a sentire Ferrara, le sta dicendo una cosa giusta-

Ma, come ben so, Esa è una vera testa dura. Infatti, nonostante i miei avvertimenti e le mie esortazioni, lei è rimasta comunque piantata al suo posto.

Davide, Leonardo e Andrea, invece, sembrano non fregarsi per niente del fatto di essere stonati come delle campane. 

Infatti, improvvisano una loro interpretazione della canzone, provocando una marea di risate, sia da parte nostra che del prof.

-Devo dire che stai migliorando- dico a Dado, non appena riprende posto accanto a me.

-Tutto grazie al tuo santino- risponde lui, sorridendo.

Io lo tiro fuori dalla tasca della giacca.

-Prometto che te ne regalerò uno uguale-

-Lo hai promesso eh, me lo ricorderò-

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La lezione di musica è appena finita. Ora siamo di nuovo in classe, aspettando l'arrivo della nostra amata Petolicchio.

-Lo affido a te, Magnesio- commento io, concedendo a Davide di rimanere seduto accanto a lui.

Io riprendo posto vicino a Giulia Scarano, che sta già preparando i bigliettini per un'eventuale interrogazione.

-Signori e signore, vi presento uno dei motivi per cui Giulia Scarano è la migliore compagna di banco del mondo- dico io, indicando tutti i pezzi di carta che sta infilando nell'astuccio.

-Ti ho sentito eh!- urla Davide, mentre io gli mando un bacio volante.

All'improvviso, la prof fa il suo ingresso in classe.

-BUONGIORNO PROFESSORESSA MARIA ROSA PETOLICCHIO- la saluto io, alzandomi in piedi.

-Buongiorno a lei, signorina Ferrara. Ha lasciato il suo posto accanto a Vavalà?- risponde lei.

-Ho deciso di affidarlo al signor Andreini, almeno per un giorno- replico io, mentre Davide si fa sfuggire una risatina.

La lezione inizia, e come al solito ho la testa completamente in un altro mondo.

L'unica cosa che cattura la mia attenzione, è un aeroplanino di carta, che viene lanciato da qualcuno ai primi banchi.

Non ho neanche il tempo di capire chi fosse stato a compiere quel gesto, che l'aeroplanino va a planare esattamente nei capelli della Petolicchio.

Lei scuote subito la testa, liberandosi dal pezzo di carta, che va a posarsi proprio sul mio banco. Ora che posso studiarlo da vicino, noto che sul lato destro c'è scritto "Bonny".

Ma dai, neanche un minimo di furbizia

Con uno scatto velocissimo, prendo il mio bianchetto, e mi affretto a cancellare il nome del mio compagno.

Lui nota quello che sto facendo, e alza gli occhi al cielo, con un'espressione sollevata.

-CHI E' STATO?!- tuona la prof lanciando uno sguardo di fuoco alla prima fila.

Tutti rimaniamo zitti.

-E' stato Bonny-

Ci giriamo tutti verso la voce che ha parlato. 

E' quella di Rahul. 

-Signor Teoli, lei ha visto il signor Dago lanciare questo aeroplanino?- chiede la prof, riprendendo in mano l'oggetto. 

-Si, l'ho visto. E, come avete visto, lui non ha neanche il coraggio di prendersi la responsabilità delle sue azioni-

In classe cala un silenzio tombale. Non so con quale decisione Rahul ha rivelato il nome di Bonard. Ora che ci penso, forse io non avrei agito come ha fatto lui.

-Molto bene. Signor Dago, conferma che è stato lui a lanciare questo aeroplanino?-

Bonny annuisce, abbassando lo sguardo.

-Molto bene. Questo sarà fatto presente al preside-

Con questa frase, in classe non fiata più nessuno. Persino io decido di prestare attenzione alla lezione, prendendo appunti e seguendo alla lavagna.

Lo sguardo mi cade su Davide.

Ma cosa sta facendo?

Ho visto male io o...è un aeroplanino.

-No no no- sussurro io, cercando di attirare l'attenzione del ragazzo.

-Davide!- dico io, sporgendomi il più possibile.

Ma è troppo tardi.

Anche il suo aeroplanino plana, anche se con minor precisione. Va a posarsi proprio vicino alla mia sedia.

-L'HO VISTA, SIGNOR VAVALA'!- urla la professoressa, correndo verso l'oggetto a terra e strappandolo in mille pezzi.

-Ma è un aeroplanino, mica na bomba, ceh!- risponde Davide, alzando gli occhi al cielo, esasperato.

-Oh no- sussurro io, coprendomi il viso con le mani.

Non solo Esa e Giordano, ora dovrò stare in ansia anche per Davide.

E' chiaro che il preside ce l'ha con me, altrimenti non si spiega.

❝ 𝐓𝐇𝐀𝐓 𝐃𝐀𝐌𝐍 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄 ❞ || 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑽𝒂𝒗𝒂𝒍𝒂̀Where stories live. Discover now