Capitolo 21 - morirò comunque

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POV Scorpius, so che vi mancava un pochino :)

"Sto solo cercando di essere amichevole, come sempre." Continuo poi, dandogli una pacca sulla spalla.

"Come sempre" risponde lui, ricambiando il sorriso e la pacca, lo sguardo più tranquillo, seppur pensieroso.

"Bene. Felice di esserci chiariti. Andiamo? Faremo tardi!" Mi incita poi, girando il viso e iniziando a percorrere la strada ad ampie falcate.

"Ehi, aspettami almeno!"

"Non se sei così lento!".

***

Pochi minuti prima dell'orario prestabilito, io ed Albus siamo gli unici che si trovano di fronte all'enorme Gargoyle che protegge lo studio della preside McGranitt.

Appoggiato contro un muro, Albus è incantato verso un punto indefinito, perso nei suoi pensieri. In silenzio, mi siedo su un gradino della scalinata, a pochi metri dal mio compagno, per infilare la mano in tasca. Da essa, estraggo un pezzo di garza, un cerotto magico, una bottiglietta di disinfettante e un batuffolo di cotone, cogliendo il momento per cambiare la fasciatura che copre la mia ferita sul braccio, con la quale ormai vivo. Già che ci sono, estraggo anche un tovagliolo contenente tre biscotti al cacao, i miei preferiti.

Pochi secondi dopo, mi raggiunge Albus, guardandomi confuso. "C-come hai fatto?" Chiede, osservando la gran quantità di oggetti che giace accanto a me.

" Cosa?" Chiedo. "Ahh, la tasca, certo. Me l'ha creato la preside McGranitt, incantesimo di estensione irriconoscibile, potresti starci persino tu in questa tasca." Spiego poi.

"Oh. Capito."

Con calma, srotolo con delicatezza la bendatura attorno al braccio, appallottolandola al termine. Colgo il batuffolo di cotone e lo imbevo di disinfettante, per poi passarlo sui bordi del taglio.

"Cazzo, non avrei immaginato fossi messo così male." Commenta Albus, osservando impressionato il taglio profondo.

"Grazie, Al. Sempre di supporto, vedo."

"Si hai ragione, scusa. Ma è tutta viola, come un enorme livido! Non hai provato a guarirla con la magia?" Chiede poi.

"La preside lo ripete sempre: con questo nemico, la magia è completamente inutile, siamo come comunissimi babbani." Rispondo, iniziando poi a legare nuovamente una garza pulita attorno al braccio.

"E come fa a non guarire? Rimani lì immobile?" Continua a chiedere Potter, colto dalla curiosità. Di colpo, il discorso viene interrotto da un rumore di passi, che ci fa zittire. In modo repentino, copro con la manica della felpa il braccio, poi inserisco nuovamente in tasca tutto quel che avevo tirato fuori, aparte un biscotto, che infilo prontamente in bocca.

Alzandomi dal gradino, riconosco un gruppo, probabilmente formato da una dozzina di ragazzi, avvicinarsi, chiacchierando a bassa voce.

Mentre Albus riconosce dei volti e si presenta ai nuovi, io mi appoggio al muro, silenzioso. Osservo i ragazzi conversare allegramente tra loro, mentre io preferisco farmi da parte.

"Ehi! Adesso mi ignori?" Sento squillare pochi minuti dopo da una voce acuta. Girandomi, mi accorgo che Rebecca, la piccola capogruppo di Tassorosso, mi osserva, il volto imbronciato.

Alla vista, un sorriso nasce sul mio volto per la tenerezza che fa: attorno a ragazzi grandi e grossi, ecco lei, bassa di statura, il corpo ancora di una bambina, i codini in testa; in contrasto, tiene stretta nella mano la sua fionda, mentre nello stivale si nota la forma di un pugnale.

"Ciao. Non ti avevo vista, mi aspettavo arrivassi con Trevor. Ha passato le selezioni, giusto?"

"Certo che sì, hai visto come ha mandato a tappetto l'avversario. E' sempre in ritardo, arriverà tra un po', immagino." Spiega lei.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now