Capitolo 23 - Mormorio

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POV Scorpius

"Sei un Malfoy, meschino e perfido, proprio come quel bastardo di tuo padre. Non meriti di esistere.".

Come un vecchio vinile rotto, le parole della ragazza mi feriscono come un pugno in pieno viso. Le stesse parole per cui ho combattuto una vita, contro i mille pregiudizi che hanno assalito la mia famiglia, mio padre pentito e mia madre tanto innocente quanto debole.

Se una ragazza che a malapena mi conosce pensa tutto ciò, forse è quello che pensano tutti, infondo. Tutti quegli sguardi che mi seguono mentre percorro i corridoi, quel silenzio che percorre le aule quando si discute la battaglia di Hogwarts, non sono un caso.

Non importa cosa io faccia, quanto mi impegni per dimostrare che la famiglia Malfoy non è crudele, che mio padre è stato condotto al suo destino senza possibilità di scelta. Qualunque cosa farò, sarò sempre solo, lo sono sempre stato.

Con un pugno preciso, colpisco per l'ennesima volta il saccone appeso nel poligono di allenamento, allontanandolo dal mio viso e preparandomi a un nuovo colpo.

"Se continui così, ti spezzerai un polso." Sostiene una voce appesantita dalla stanchezza dietro di me, ormai troppo familiare. Subito dopo, il ragazzo dai capelli color del cielo mi ferma con una mano sulla spalla, costringendomi a girarmi.

"Teddy, che hai?" Chiedo con l'aria seccata, senza nemmeno salutarlo.

"Che ho io? Il problema è che hai tu."

"Non ho niente. Sono solo teso."

"Stronzate." Mi riprende lui, attraversandomi con lo sguardo.

"Perché sei qui? Non ti alleni mai qui." Tento di cambiar discorso mentre riposiziono il sacco da pugni.

"Ordini della McGranitt. Hanno scoperto qualcosa sulla creatura che hai catturato. Mi han detto di chiamarti, poi tornerò in biblioteca."

"E cosa avrebbero scoperto?"

"Sembra che ogni tessuto che la compone sia vecchio massimo di due giorni. Sai cosa significa?"

"Significa che quell'essere deve avere una madre, una specie di fonte da cui viene generato." Rifletto io.

"Esatto; oppure, vengono generate dall'esterno. Questo significherebbe che la sfera di magia che ci tiene ancorati in questo castello ha delle vie di fuga." Continua lui.

"E sei stato mandato a dirlo a me perché devo informare i ragazzi dell'èlite di ricerca?"

"Si. Da domani esplorerete sapendo cosa cercate. Penso che seguire la strada di quegli esseri a ritroso possa portare a qualcosa."

"Hai ragione; devo andare a dirlo ad Albus subito. Domani inizieremo subito a seguire la pista.".

Libero da ogni cattivo pensiero, abbandono il poligono di allenamento per percorrere in fretta gli enormi corridoi vuoti del castello, accompagnato solamente da i bisbigli appena udibili provenienti, in tutta probabilità, dai quadri appesi. Ripenso alle parole di Ted: una fonte del male? Forse un oggetto stregato, una reliquia della guerra magica? Improbabile. Dev'essere un oggetto legato indissolubilmente al castello, a un preside che lo ha gestito, forse? Oppure alle sue vittime: quel ragazzo con il capo dilaniato, Lily, io e Teddy.

Perso nei miei pensieri, nemmeno noto il ragazzo dalla carnagione abbronzata, i ricci corvini e smeraldi incastonati nelle pupille, il quale, indubbiamente, viene a grandi passi verso di me. Mi guardo in fretta in giro e riconosco il luogo: poco fuori dalle cucine, ci ritroviamo in un corridoio deserto, illuminato da flebili luci e privo di quadri; i pochi a passare di qui raggiungevano la torre di astronomia: ora, causa le lezioni sospese, nemmeno quei pochi si avventurano qui.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now