Capitolo 19 - ciliegia

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POV Scorpius

Aprendo lentamente gli occhi, mi accorgo di essermi addormentato sulla punta del letto, senza cambiarmi né tirarmi addosso le coperte. Nel momento in cui mi alzo, un lieve mal di testa mi accompagna.

Di colpo penso a ciò che è successo ieri sera: il veritaserum, la ragazza stupenda che ronzava attorno ad Albus, con quello sguardo di chi è più furba di tutti e lo sa. Ricordo poi lo sguardo di Albus, ferito, nel sapere tutto ciò che gli avevamo nascosto; ma ora sa tutto e, nonostante fosse un pericolo in più, un po' mi consola.

Guardando la sveglia, mi accorgo che è ora di colazione, così mi cambio indossando un semplice maglione a collo alto con lo stemma di serpeverde e dei pantaloni neri. Mi sistemo i capelli senza farne davvero attenzione, perdo qualche secondo per osservare le borse che circondano i miei occhi. Come unica cosa positiva della giornata, il braccio non mi fa male, la ferita rimane al suo posto.

Prima di aprire la porta della mia stanza per dirigermi in Sala Comune, faccio un gran respiro, ricordandomi di posare sul viso la maschera del ragazzo indifferente.

Eppure, quando la spalanco, mai mi sarei immaginato di far crollare quella maschera in un secondo: appena fuori, Albus Severus Potter è fuori dalla mia porta, in piedi, aspettando proprio me. Inizialmente, l'ira per i fatti di ieri mi assale, poi, guardando gli occhi di Albus, tranquilli, forse persino dispiaciuti, mi calmo.

"Albus, che ci fai qui?"

"Dovevo aspettare Ted per andare a colazione assieme, ho pensato che non c'è motivo perché non venga anche tu. Riguardo a ieri, so che ho fatto una cosa sbagliata ieri sera, che non avrei dovuto usare una pozione"

"Al, tranquillo. Non ti fidavi di me, questo mi ha fatto scattare. Ma ora lo capisco, e non porto rancore." Lo interrompo, tentando di sfoggiare un timido sorriso.

"Volevo chiederti un'altra cosa" Continua Potter.

"Hai ancora qualche goccia di veritaserum per me?" Rispondo sarcastico.

Lui, invece, arrossisce leggermente, cosciente di aver fatto qualcosa di completamente sbagliato. "No, non ne ho. Voglio sapere perché non mi hai spiegato tutto subito: al posto di dire la verità mi hai lasciato, rendendo le cose tra noi mille volte più complicate. Scorpius, perché?"

Sospiro teatralmente, sapendo che la domanda sarebbe arrivata.

"La verità te la so dire anche senza venir drogato con una pozione. Ti amavo, Albus; ti amavo e sapevo che se te lo avessi detto, tu non avresti avuto la forza di andare avanti, di vedere altre persone e di essere di nuovo felice. Ti saresti chiuso in una relazione in cui io non potevo darti assolutamente nulla, se non la morte. Ora stai andando avanti e io non potrei esserne più felice, davvero. Spero che quella ragazza sia perfetta per te." Spiego, nascondendo tutto il dolore che ho in corpo.

"No ma io non se lei..." Cerca di difendersi Albus.

"Albus, dai, basta. Siamo stati migliori amici per anni, ci siamo promessi che qualunque cosa fosse successa, non avremmo smesso di parlarci per orgoglio. Ci mettiamo una pietra sopra da amici?" Continuo.

"Io, ehm... va bene" Accetta lui, stringendomi la mano e sorridendo.

"Oh, finalmente, avevo quasi paura che ti avesse già fatto a pezzi prima della colazione!" Sento affermare da Teddy, appena entrato in Sala Comune. Sorrido, sapendo che è stato proprio il primo pensiero di questa mattina.

Mentre usciamo dalla sala comune e saliamo verso la Sala Grande per la colazione, rifletto sulla conversazione appena avuta: ha fatto bene Albus ad imbottirmi di veritaserum, sono un gran bugiardo. Spero solo che quella ragazza si riveli la peggiore che potesse trovare, perché io non ho mai smesso di amarlo, nemmeno per un istante.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now