Capitolo 3 - un amico nel buio

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Pov Rose

Mi ritrovo su una piccola poltroncina nella mia sala comune di Grifondoro, le gambe strette forte al corpo come se potessero proteggermi dal dolore. Da qui riesco a vedere, attraverso una piccola finestrella, la pioggia che cade all' esterno, mentre noi ci ritroviamo qui chiusi come uccelli in gabbia.
Un lampo squarcia in due il cielo e per un momento io sono come quel cielo scuro.
Dentro mi sento rotta, come se qualcuno mi avesse divisa in due. So perfettamente che essere lasciati dal proprio ragazzo in questo momento non rientra neanche minimamente tra i problemi che dovrei avere. Eppure continuo a pensare a lui, a Ted Lupin.
Lui non era il mio ragazzo, neanche lontanamente, era molto di più.
Era il ragazzo che c'era quando avevo bisogno e mi amava per quello che sono, anche se non sono un granchè. Ma lui era lì. Era come il pavimento.
Ogni mattina ti svegli, ti togli le coperte e metti i piedi sul pavimento. Non ti passa nemmeno per la testa l'idea di guardare in basso per assicurarti che ci sia, perchè sai che il pavimento c'è e non si muove da lì.
Invece ora mi sento come se non sapessi più dove fare il prossimo passo, perchè il pavimento su cui ho sempre camminato è sparito di colpo ed io sono caduta giù.

Mi alzo perchè è arrivato il momento dello "smistamento delle armi", come lo chiamano tutti.
Esco dalla sala comune e mi incammino verso la grande sala.
Arrivo e ci sono moltissime persone di già. Di istinto guardo verso il tavolo di Tassorosso e lo noto subito, la sua chioma azzurra a contrasto con le altre. Dannato lui e il suo fantastico modo di distinguersi.
Mentre mi siedo al mio tavolo, ripenso a quando da piccola gli ho chiesto come mai avesse deciso di avere i capelli di un colore strano.

*flashback*
Eravamo alla Tana, la mia fantastica casa. Sia i Potter che i Malfoy erano nella casa per la festa del ringraziamento. Eravamo al secondo anno ad Hogwarts e, anche se i loro figli erano migliori amici, Draco Malfoy ed Harry Potter non lo erano. Cercavano di essere gentili l'un con l'altro ma la tensione era alta ed entrambi piuttosto tesi.
Ricordo di come io e Teddy, non ricordo come, avevamo fatto arrabbiare papà Ron ed eravamo finiti in castigo chiusi in camera mia. Teddy ed io parlavamo e parlavamo:
"Ted, posso chiederti una cosa?" Chiesi io.

"Certo Rose, sputa il rospo"

"Beh... pensavo, come mai hai deciso di avere i capelli di un colore così particolare quando sei un ragazzo piuttosto timido? Sei il primo che salta all' occhio in ogni gruppo" continuai.

Dopo la mia domanda la sua risposta fu una risposta di quelle che ti lasciano a bocca aperta e te le ricordi per tutta la vita.

"Beh vedi, hai mai visto un anime?" Chiese lui.

Scossi la testa, non sapendo cosa fossero.

"Sono dei "cartoni" piuttosto particolari, per diversi aspetti. Il mio anime preferito, da quando ho iniziato a guardarne, era uno il cui protagonista aveva i capelli di un colore incredibilmente sgargiante mentre gli altri avevano tutti i capelli di colori comuni e lui si distingueva sempre." Mi spiega lui

Annuì mostrando di star ascoltando e di  aver capito.

"Quindi ho deciso di avere i capelli di un colore che mi distinguesse dagli altri, ricordandomi che io ero il protagonista della mia vita e che nessuno può mettermi i piedi in testa. In più mia madre aveva i capelli di un colore sgargiante anche quando ha combattuto fino alla morte e voglio ricordare la grande combattente che è stata e mostrarle che prendo esempio da lei, da tutta la sua grinta fino alla fine, desiderosa di tornare da me."
Concluse il ragazzo.

Io non commentai ma ne rimasi colpita da come una cosa così comune fosse tanto importante per lui. Lui era un vero combattente, ce lo aveva nel sangue, come i suoi genitori.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now