Capitolo 8 - distanze

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POV SCORPIUS

"E così nemmeno posso baciarlo senza rischiare di ucciderlo, il karma è proprio una puttana."

Ammetto io, seduto su una piccola sedia accanto al letto di Lily, la mia piccola amica, nonchè la sorella di Albus.

Sono passati 2 giorni e 2 ore da quando ho chiuso del tutto con Albus nel dormitorio maschile, lasciandolo a piangere.

Il motivo? Potrei ucciderlo con un solo bacio e non posso correre questo rischio.

Al momento mi trovo nell'infermeria di Hogwarts, mentre tengo tra le mie mani fredde quelle ancora più congelate di Lily.

"Sono fredde perchè il cuore pompa poco sangue" mi aveva spiegato Ted Lupin, l'unico che sapeva il vero motivo per cui tenevo le distanze da Albus Potter.

Dopo quella duscussione post-rottura, ho iniziato a passare più tempo qui, con Lily, alla quale posso parlare di tutto, dato che è in "coma", come lo chiamano i babbani.

Mi sfogo, rifletto, qualche volta piango ed immagino com'è il mondo fuori da qui, come la nostra scomparsa abbia inciso sulle persone a noi vicine, a come reagiranno i genitori che vedranno i figli morti o feriti.

Ginny Potter, già la immagino mentre piange sul corpicino di Lily nel caso in cui non si svegliasse; mentre la immagino, stringo forte la sua mano.

Si deve svegliare, per Albus, per Ginny, per Harry.

"Lily, se mi senti, sappi che ho bisogno di te." Inizio a parlarle, fissandole gli occhi chiusi.

"Ti ricordi da piccoli, quando avevi litigato con tuo fratello ed io ero rimasto dalla sua parte nonostante tu avessi ragione?"

Ricordo io, chiudendo gli occhi e trasportandomi con il pensiero verso quei bei tempi, in cui tutto andava bene.

"Beh, la sera ti avevo scritto una lettera di scuse e, allegato, una margherita, prima di fartela arrivare.

Il giorno dopo, durante la colazione a casa Weasley, eri scesa altezzosa dalle scale e ti eri seduta accanto a me con un grande sorriso." Racconto.

"Lì ho pensato che saresti stata una mia grande amica, tu che capivi l'importanza delle parole scritte sulla carta." Finisco, facendo un sospiro.

"Mi manchi Lily, torna. Tuo fratello è a pezzi, io sono a pezzi. Torna da me, piccola Ginger." La chiamo con il nome che usavo quando eravamo piccolini, spostandole una ciocca di capelli dal viso.

Sento la pelle umida sul mio volto e provo ad asciugare tutto con la manica della mia felpa, mentre dei passi si avvicinano.

"Ehm... tutto ok?" Chiede una volce che ormai conosco a memoria, quella di Albus.

Asciugo le lacrime in fretta e mi alzo.

"Tutto ok. Vi lascio soli." Rispondo bruscamente io, alzandomi di fretta dalla sediolina accanto al letto, facendo un debole sorriso ad Albus e facendo per andarmene.

"Aspetta Scorpius..." cerca di chiamarmi lui.

"Devo andare, scusa." Me la svio io, mentre già sono dall'altra parte dell'infermeria e apro le porte per uscire.

E' diventato tutto così complicato, amarlo e non poterglielo nemmeno dire.

Vederlo a pezzi e sapere di essere uno dei motivi per cui sta così.

Infondo, spero tanto che, finito tutto questo, lui mi stia ancora aspettando e che io possa tornare con lui e amarlo come sempre, ma è solo un sogno probabilmente impossibile.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now