Capitolo 12 - il tempo vola

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pov Scorpius

E' passato ormai un mese da quando, spezzando piatti di porcellana contro un fantasma, ho scoperto di un pozzo magico, il quale ha il potere di curare una persona e far sparire la sua malattia.

Fantastico, vero? Sembrerebbe che ogni mio problema sia risolto, eppure, c'è sempre un inganno in ogni cosa che sembra tanto facile. Il mio inganno è che la malattia che mi hanno portato quei mostri succhia sangue, coloro che hanno ucciso il mio amico di infanzia durante il primo giorno di scuola, che hanno portato in coma Lily, la sorella di Albus, e che hanno seminato il panico all'interno di Hogwarts, bloccando qualunque uscita, imprigionandoci qui, proprio causata da un loro morso, potrebbe guarire per un giorno solo, e non so nemmeno come io potrei tornare il giorno seguente: vivo? sano? più malato di prima?

"Ci sono troppe incognite, è stupido tentare e rischiare di peggiorare il tutto. E poi, anche se tutto andasse nel migliore dei modi, cosa improbabile conoscendo la magia, rimarresti comunque come prima, appena il giorno passerà riacquisirai tutti i sintomi della malattia, portandoti daccapo." Mi disse Teddy, stretto nei braccioli della sua poltrona nel quale era sprofondato quel giorno in cui gliene parlai.

Dopo un mese, tante cose all'interno di Hogwarts sono cambiate: le vittime ogni giorno sono pochissime, ma aumentano coloro che scompaiono; secondo me e Teddy, dire che sono "scomparsi" è solo un modo per non togliere la speranza, sennò dovrebbero dire a ragazzini che non si trova il corpo e si sostiene che esso sia stato assorbito dai mostri; queste sono le teorie più accreditate dai professori con cui parliamo.

Tornando a parlare del pozzo, dopo averne discusso con Teddy, ci siamo consultati con la preside McGranitt che, inizialmente incredula, ha convocato in fretta e furia i professori di pozioni e difesa dalle arti oscure. Con loro abbiamo iniziato uno studio del fenomeno, passando giornate intere all'interno della stanza delle necessità completamente in silenzio, persino Mirtilla, capendo la situazione, era sdraiata su un mobile con sguardo assente.

Per ora i risultati sono poco soddisfacenti, ma il professore di pozioni è deciso a estrarne una ciotola per studiare il contenuto, aspetta solo l'approvazione della preside, preoccupata per noi due ragazzi.

Fortunatamente, solo io, Teddy, la preside e i due professori, sappiamo dell'esistenza di quel pozzo: se si diffondesse in giro la notizia, la gente disperata tenterebbe di attingere da esso e, sicuramente, qualcuno morirebbe per sua colpa. D'altronde, bloccare l'accesso alla stanza delle necessità è fuori discussione, poiché la stanza ha avuto funzione di salvataggio in almeno due situazioni, poi gestite dalla preside.

In tutto ciò, una sola cosa mi sembra sia rimasta invariata: Albus Severus Potter. Lo incontro spesso in infermeria, con sguardo perso o che sposta i capelli ribelli di Lily. Mi guarda appena, so che il dolore che porta è grande.

In questo mese, gli sono cresciuti i capelli di pochi centimetri, il fisico si presenta più muscoloso grazie agli allenamenti che fa con le sue armi e, perso nei suoi pensieri, non smetto mai di pensare che sia bellissimo.

"Scorpius, ci vogliono dal preside" mi sussurra qualcuno all'orecchio. Mi giro di colpo, colto alla sprovvista mentre ero perso nei miei pensieri, notando il viso stanco del mio amico Teddy.

Mi alzo in silenzio e, facendo attenzione a non dare nell'occhio, mi dirigo assieme al ragazzo all'esterno della sala comune, alla mano solamente il mio gladio.

Percorriamo con attenzione corridoi vuoti, adornati da quadri che, nella loro bellezza, sembrano ridicolizzare la situazione del castello. Eppure, i personaggi che li popolano e borbottano come sempre, rappresentano pienamente il senso di vuoto.

Arrivati di fronte al gargoyle di pietra, ripetiamo la parola d'ordine ormai automaticamente dato le moltissime volte in cui ci siamo diretti all'interno della sala.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now