Capitolo riassuntivo - Lily, se solo fossi qui

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Come dice il titolo, questo è un capitolo riassuntivo: a causa degli aggiornamenti lentissimi, ho deciso di riassumere tutto quel che è successo per permettere a chiunque di riprendere la storia da dove l'ha lasciata. Se ricordate già tutto, potete benissimo saltare al prossimo capitolo senza perdervi nulla.

Cara Lily,

come stai? Non passa giorno in cui io non arrivi a trovare il tuo lettino nell'infermeria, guardando quella chioma rossa come il sangue raccolta in una coda delicata mentre la tua pelle impallidisce ogni istante sempre di più. Da quando i tuoi occhi si sono chiusi, lasciandoti in questo coma che sembra lasciar poche soluzioni, sono successe moltissime cose.

Ti ricordi quando eravamo alla Tana durante le vacanze di Pasqua? Ricordi di quando, mentre tutti gli altri volavano sulle scope fingendosi campioni di Quidditch, correvamo sotto il pesco che ha piantato Nonna Molly e leggevamo le storie di Beda il Bardo?

Le ore volavano e ogni storia sembrava uscire dalle pagine ad ogni parola che leggevi ad alta voce. Quei momenti erano interrotti solamente da Albus che veniva a cercarci ogni volta perché aveva fame e voleva rientrare.

E' proprio lì che ti ho rivelato per la prima volta quel che provavo per tuo fratello: era così solare e buono, con i suoi capelli corvini troppo lunghi che gli abbiam poi tagliato con la forbice di notte per dispetto.

Se solo aprissi gli occhi, ti sorprenderesti di come tuo fratello è cambiato, forse più di te: da quando questa presenza misteriosa ci ha intrappolati nel castello, lasciandoci senza magia, senza possibilità di comunicare con l'esterno né smaterializzarci e nel pericolo di questi misteriosi attacchi, è un'altra persona. Come faccio ad amarlo ancora, nonostante la persona che è diventata?

Eravamo così felici Lily, così felici che nemmeno la morte mi spaventava: e forse, è questo che ci ha fregati. E proprio come quelle storie che leggevano all'ombra del pesco, adesso ti racconto la nostra storia, mia e di Albus, l'unica così bella e dolorosa che sia degna di esser raccontata.

Poco dopo che sono state consegnate armi da babbani ad ogni studente, come spade e archi, poco dopo che hanno sospeso tutte le lezioni e istituito due gruppi di ispezione, l'èlite di ricerca, di cui fa parte Teddy, e l'èlite di guardia, quella di cui io e Albus siamo a capo, sei stata aggredita: ma questo lo sai già. Non ti sei svegliata da allora: sei in uno stato vegetativo.

Dopo di te Teddy è stato ferito al polpaccio: zoppica un po', ma sta bene. Prima che lo scoprissi anche io nel modo peggiore possibile, lui ha fatto molte ricerche: chiunque venga ferito da quelle creature rischia di causare una malattia interna che uccide in poche ore chiunque entri a stretto contatto con liquidi come sudore e saliva dell'infettato. (proprio come il covid. Sono un'autrice veggente?)

Lo stesso giorno in cui tu sei caduta in questo stato vegetativo, anche io sono stato attaccato: ferita al braccio, che Teddy ha prontamente guarito. A quel punto, come potevo pretendere che Albus mi rimanesse accanto senza di metterlo a rischio? Era il mio ragazzo, non potevo chiedergli il sacrificio di amarmi da lontano per sempre.
E se non guarissi mai? Lui deve andare avanti con la sua vita, non può sprecarla per me. Sapevo che non sarebbe stato facile, ma per lui avrei passato le pene dell'inferno.
Così ho fatto l'unica cosa sensata: ho finto di non amarlo più, terminando tutto quello che c'era tra noi. Se solo fossi qui, forse capiresti quanto è difficile amarlo e comportarmi come se lo odiassi, fingere che tutto vada bene e vederlo sorridere assieme a qualcuno che non sono io. Volevo che andasse avanti, ma non sapevo fosse così doloroso restare indietro.

Ho iniziato a mentire a tutti e a nascondere le ferite, facendo migliaia di ricerche con Teddy Lupin per trovare un antidoto, una soluzione alla nostra condanna. Una sola cosa ci ha dato speranza: un pozzo, situato nel mezzo della Stanza delle Necessità, in grado di guarire per un giorno intero chiunque beva da esso. Un secondo sorso, fatto senza nobilissime volontà, è capace di uccidere all'istante. È stata Mirtilla Malcontenta a raccontarmi la storia: la stessa noiosa e cantilenante ragazzina fantasma che conosci da sempre.
Ne ho bevuto un sorso, illudendo me stesso di star andando verso la salvezza: per ora, non sappiamo ancora se potrà salvarci, solo il tempo e le ricerche potranno dircelo. Quel giorno, guarito da ogni male, sono tornato un'ultima volta da Albus, baciandolo come se non lo avessi mai fatto, come se ogni tocco fosse l'ultimo: e probabilmente è proprio così. Gli ho detto che lo amavo, che lo avrei sempre fatto; lui mi guardava dritto negli occhi e sorrideva, come se avessimo tutto il tempo del mondo solo per noi, come se il mondo avesse smesso di ruotare per dare energia al nostro amore.

Eppure non avevo altra scelta: il giorno dopo l'ho lasciato solo di nuovo, e ancora sono incapace di perdonarmi quell'errore, incapace di perdonarmi la codardia. Sono tornato sui miei passi, nascondendogli i motivi di ogni mia azione e impilando bugie. Eppure conosci tuo fratello: è tante cose, ma di sicuro non ingenuo.
E' bastata una fiala di veritaserum che ha versato di nascosto nel mio tè e tutti i segreti che io e Ted custodivamo con avidità si sono riversati in un fiume di parole. Avresti dovuto vedere i suoi occhi mentre spezzavo l'ultimo filo che ci legava, tradendo la sua fiducia definitivamente. Uno dei tanti frammenti del mio cuore è rimasto lì.

Mi ha perdonato: sai che è buono, a volte forse troppo. E' anche andato avanti: la Grifondoro che lo ha aiutato a distillare Veritaserum, Serena, è la sua nuova ragazza: chioma bionda e fluente, viso ingenuo, profumo nauseante di ciliegia e lingua da serpe. Lei sa che quello che rimane non detto tra me ed Albus non si dissolverà per magia: lei sa che, per separarci per davvero, deve mentire, portandoci l'uno contro l'altro; non si è fatta problemi ad applicare i suoi piani, mentendo più e più volte.
La verità è che sono rimasto solo e non so quanto tempo mi rimane da vivere: da quando sono stato infettato peggioro a vista d'occhio e, se non troveremo una cura al più presto, potrei lasciare questo mondo senza riuscire a dire tutto ciò che mi porto dentro. Forse sto già perdendo la ragione, sento in ogni momento, persino ora, delle voci che mi sussurrano cose indicibili: violenza e sangue mi rimbombano nelle orecchie ad ogni ora del giorno e della notte: sono forse io pazzo o è il castello che cerca di dirmi qualcosa? Forse è segno che è troppo tardi per tornare sulla mia strada?

Non c'è giorno in cui non vorrei tornare indietro sui miei passi, chiedere scusa per tutto quel che ho fatto e abbracciare Albus, ma non posso: non ora, non dopo quel che è successo. Finalmente lo vedo più sereno, persino preso dall'amore. Finalmente, rivedo il ragazzo di cui mi sono innamorato per la prima volta, reinnamorarsi di nuovo.

Il mio cuore apparterrà per sempre a lui, come la Luna appartiene alla notte e i capelli rossi appartengono a voi Weasley. So che, finché lui è felice, posso nascondermi dietro a una maschera di emozioni finte e vivere, o perlomeno, sopravvivere per il tempo che mi resta.

Solo il tempo saprà dirmi se ogni mio sforzo sarà stato vano.

                             Lily, se solo fossi qui, questo baratro dove il male mi incatena sarebbe meno profondo

                                                                                                                                        Tuo, Scorpius M.

*angolo autrice*

ecco qui il capitolo riassuntivo: ho dovuto decidere un punto di vista e ho scelto quello di Scorpius perché è probabilmente il più interessante e travagliato. Ovviamente ho dovuto tralasciare alcuni dettagli, spero che comunque vi abbia schiarito le idee :)

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now