Capitolo 9 - amici

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Pensavo che, prese le decisioni la sera scorsa, ci sarebbero voluti alcuni giorni prima di iniziare ad agire.

Invece, quando mi sveglio durante la tarda mattinata e raggiungo la sala comune di Serpeverde, rimango sorpreso nel vedere che c'è già una grande bacheca in cui sono appese le iscrizioni per i progetti che abbiamo proposto ieri.

Sono state chiamate "èlite di guardia" e "èlite di ricerca".

Come aveva già previsto Rebecca, molti ragazzi si sono già iscritti per aiutare nella causa e, mentre do un'occhiata ai nomi che sono scritti nelle squadre, noto una calligrafia familiare.

n.9 : Albus Severus Potter

E' scritto in corsivo nella tabella. Il mio cuore sprofonda e, senza guardare altri nomi, scrivo con fretta il mio e vado in cerca di Albus.

Non è in dormitorio, così torno in sala comune e noto un ragazzo moro seduto su una poltrona, intento a leggere un libro con calma.

"Ma dico, sei scemo?!" Sbraito appena mi avvicino a lui. Al è sempre il solito, forse con uno sguardo meno sgargiante rispetto al solito e le occhiaie piuttosto marcate sotto agli occhi. Ha i capelli spettinati e indossa una tuta.

Indossando vestiti quotidiani e non la divisa di Hogwarts, si nota maggiormente il suo fisico atletico che gli dona particolarmente. Ai piedi della poltrona, la sua spada.

"Che cazzo ho fatto adesso?" Chiede lui nervoso, guardandomi con quegli occhi inespressivi che mi fanno tanto male al cuore. Se solo sapesse che tutto quello che sto facendo è per lui. Se solo lo sapesse non cambierebbe nulla, devo lasciarlo andare.

"Ti sei iscritto per l'èlite di guardia così da morire?"

"Credi che io non sappia difendermi?" Risponde scontroso lui.

"Penso che tua madre non abbia bisogno di un altro cadavere." Dico perdendo il controllo di quel che dico, sapendo di aver sbagliato a definire Lily un cadavere, dannatamente sbagliato. E' che pensare al moro che rischia la vita, vado fuori di testa, non posso permettere che succeda.

Lo sento guardarmi sconcertato e, di colpo, il suo sguardo è come un pugno allo stomaco. Pensare che poco tempo fa mi guardava con lo sguardo pieno d'amore, pieno di gioia, facendo gioire anche me, mi spezza il respiro.

"Io... mi dispiace, Al. Non volevo dire questo, lo sai." Cerco di farmi perdonare del mio errore.

"Si invece, volevi dire esattamente quello. Penso che tu te ne debba andare." Commenta freddo lui, chiudendo solo ora il libro che ha sulle gambe.

"No, non me ne vado." Mi impunto io. Speravo che, anche dopo averlo lasciato, riuscissimo a rimanere amici. Mai mi sarei immaginato che fosse così difficile.

"Me ne vado io allora, vado dal "cadavere 1", vedi non seguirmi." Risponde lui acido.

Si alza, afferra la sua spada e mi lancia un'occhiata di fuoco. Poi, senza che io possa fermarlo, se ne esce dalla stanza di Serpeverde.

Sospiro e mi butto sulla poltrona affranto.

"Stai facendo la cosa giusta." Sussurra un quadro appeso lì accanto. C'è una ragazzina piccolina, che mi ricorda Rebecca, la capogruppo di Tassorosso, estratta dal cappello parlante.

Prima che io le possa chiedere qualcosa, scompare dalla cornice, abbandonandomi nel mio dolore.

POV ALBUS

"non ho intenzione di parlarne, puoi per favore lasciar stare?" Mi lamento con Rose, mentre entrambi ci troviamo accanto al corpicino di Lily.

Fight for Him. [Scorbus 2]Where stories live. Discover now