capitolo 5 - Responsabilità

364 36 4
                                    

POV Albus:
Mi sveglio nel letto di Scorpius come ogni mattina. L'ultimo ricordo che ho è il mio ragazzo che usciva dalla stanza con una certa urgenza.
E cosa mi aveva detto? Ah si, di andare a colazione perchè sarebbe stato lì.
Che ore sono? CAZZO, la colazione sta per finire!
Mi alzo di fretta dal letto, infilo la divisa di hogwarts il più velocemente possibile e passo sopra la fascetta che regge la spada che mi è stata assegnata, in modo da portarmela dietro. Passo una mano tra i capelli spettinati e corro fuori dalla sala delle serpi.
Percorro le solite scalinate che, dopo tutto ciò che è successo, iniziano a muoversi solo raramente.
Passando, sento i quadri bisbigliare.
Una donna con un orso accanto, rinchiusa su una cornice, sussurra "povero ragazzo." Con pietà.
Cosa intende? Non lo so, ma non posso perdermi la colazione, in più oramai fermarsi nei corridoi è pericoloso.
Ogni un po' si vedono persone che spaccano i muri o sfondano le finestre per cercare una via di fuga, incoscienti del fatto che abbiano già controllato ovunque senza trovare uscite.
La sala grande si fa più vicina, ma al posto di sentire le solite chiacchiere, oggi l'aria è cupa, le persone sembrano semplicemente demoralizzate.
Entro nella sala alla ricerca dei pancakes. Dopotutto, in tutto questo inferno, me li merito.
Mi riempio il piatto prima di accorgermi che praticamente chiunque nella sala mi sta fissando.
Appena mi giro, spostano lo sguardo, eppure c'è qualcosa di strano. Questa storia mi puzza.
Percorro la sala grande in silenzio, sotto lo sguardo dei ragazzi.
Controllo di essere apposto, vestito decentemente e non essere impresentabile.
No, quello non è il problema, al momento sono bellissimo.

C'è qualcos'altro sotto, cosa che mi inquieta parecchio.
Non c'è seduto seduto al solito tavolo, così mi siedo e gusto i pancakes da solo. 10 minuti dopo ho finito e mi dirigo in direzione della sala di Serpeverde, sperando che i miei amici siano lì
Approfitto di un gruppetto di ragazzi che vanno nella mia stessa direzione e, senza rimaner solo, raggiungo la porta che cela la stanza.
Apro con nonchalance e rimango parecchio sorpreso quando trovo nel mezzo della sala Rose che pare in uno stato di panico assoluto. Quando gira lo sguardo e mi vede, i suoi occhi di colpo si riempiono di lacrime e corre nella mia direzione.
L'accolgo con un abbraccio e per pochi secondi stiamo in silenzio.
"Albus, mi dispiace tanto" dice lei singhiozzando.

"Di cosa?" Chiedo preoccupato.

Non ho quasi mai visto Rose piangere, la vista di questa situazione mi sconcerta.

"Come fai a non saperlo? Scorpius è stato avvisato per primo stamattina, ha detto che te lo avrebbe riferito subito."
Sostiene lei stupita, alzando la testa verso di me con gli occhi rossi.
"Cosa? Rose, io di questa storia non so nulla!"
"Io, ehm... non so come dirtelo."
"Sputa il rospo" incito spazientito e con il cuore a mille.
"Ieri c'è stato un attacco contro Lily, ora è in coma in infermeria." Dice con voce flebile, che quasi non sento.
Eppure capisco quel che dice, mentre tutto attorno a me sparisce.
Ci siamo solo io e mia sorella e James, giocando a quidditch quando io avevo 8 anni. Ridiamo senza problemi, senza preoccuparci di nulla.
Ora la mia sorellina è in un letto a combattere tra la vita e la morte.
"Devo andare." Rispondo io.
Mi stacco dall'abbraccio e mi dirigo verso l'uscita della sala, intenzionato a raggiungere il prima possibile l'infermeria. È uno scherzo, ne sono sicuro.
Tra poco spunterà Scorpius che mi calmerà perchè sono troppo agitato.
Sennò perchè non mi avrebbe detto nulla? È sicuramente uno scherzo, e di cattivo gusto se devo dirla tutta.
Sento Rose che mi chiama, ma non mi giro e proseguo per la mia strada, ripetendomi che è solamente uno scherzo.
Quando però apro la porta dell'infermeria e una chioma rossa sdraiata su un lettino e con le braccia attraversate da tubini magici attira la mia attenzione, crollo.
Senza che io dia l'ordine al mio cervello di camminare, mi avvicino al lettino dove sta mia sorella.
La chiamo.
"Lily. Lily. Ti prego dimmi che mi senti. Dimmi che è uno scherzo." Dico disperato, con l'ultimo fuoco di speranza che si spegne alla mancata risposta.
Le prendo la piccola mano tra le mie, poi mi lascio andare e cado in un incontrollabile e silenzioso pianto accanto a lei.

Fight for Him. [Scorbus 2]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon