Capitolo 36

129 9 2
                                    


POV ZULEMA

Scaraventai senza pensarci il telefono sul tavolino di fronte a me "E' cristallo!" gridò con voce acuta la vecchiaccia "Me ne sbatto i coglioni se il tuo tavolo è fatto di cristallo antico forgiato dai nani di sto cazzo, mia figlia è in pericolo e se devi stare qua a giudicarmi per ogni cosa che faccio perché non ti va a genio la mia presenza puoi anche levare i tacchi dalla stanza! Altrimenti posso fare tranquillamente da sola!" mi alzai di scatto dopo questo piccolo sfogo nei confronti della signora Nunier Osuna e prendendo la giacca andai fuori a sbollire l'agitazione.

Mancarono due tiri alla fine della sigaretta quando sentii una presenza dietro di me "Non ho bisogno di consigli alla Madre Teresa di Calcutta" si avvicinò lentamente ridendo "E io non sono qua per darteli" non era riuscita a cambiarsi, indossava ancora il tailleur con cui è andata a fare il colloquio sta mattina "Ero curiosa di vedere quanto ancora avresti aspettato" spostai la cicca nell'unghia dell'indice e con un gesto veloce la buttai nel giardino di quella brutta arpia "So che sentire le mie parole ora non servono a niente, ma l'unica cosa che voglio dirti è che sono fiera di te per come la stai gestendo e comunque andrà io sarò sempre al tuo fianco" se ne andò lasciandomi sola a pensare, ma non ci riuscì perché venni distratta dall'arrivo di una macchina che si parcheggiò nel vialetto di casa. Mentre si avvicinava notavo il suo andamento ondulante, sicuramente sarà zoppo pensai. Entrammo entrambi insieme, io con qualche secondo di anticipo. Cappotto grigio abbinato al cappello, occhiali da sole inutili perché sono le dieci di sera e fuori non c'è un filo di luce e guanti in pelle neri fuori moda. Appoggiò con delicatezza la valigetta che conteneva la spilla falsa e mentre l'apriva delicatamente la tensione prese possesso di ognuno di noi lasciando spazio poi allo stupore per la bellezza di quella spilla che era meravigliosamente uguale all'originale.

"Wow Giulio è stupendamente perfetta" si complimentò il signor Nunier Osuna mettendogli un braccio sulle spalle e accompagnandolo alla porta sussurrandogli qualcosa all'orecchio "Bene ora abbiamo la spilla" esordì Guzman "Fai il numero e chiama" ordinò la vecchia "Se lo avessi lo farei genio" sbottai senza farmi problemi su quello che avrebbero pensato, e dopo qualche secondo senza averlo fatto apposta vibrò il cellulare, era un messaggio 'Chiama questo numero 814-586-031 solo quando hai la spilla. Tic Toc' senza pensarci chiamai "Che velocità! Tra mezz'ora alla vecchia discarica, vieni sola o ci saranno conseguenze" attaccai afferrando con un gesto veloce la valigetta. Fui fermata dai riflessi veloci del ragazzo "Dove stai andando?" commentò serio "Vogliono solo me, non rovinerete il piano" tenendo salda la presa commentò "Loro sono in tre e tu sei sola" guardandolo fisso negli occhi "Non so se ti è chiaro il fatto che vogliono solo me o la uccideranno" a questa frase lasciò la presa, ma il vecchio mi bloccò la strada mettendosi davanti "Guzman ha ragione" disse lo sbirro "Veniamo anche noi e ci nasconderemo, pronti ad agire in caso di complicazioni" "Non ho bisogno del vostro aiuto, sono in grado di cavarmela da sola. Non mi fido di te!" urlai stremata "Siamo arrivati fino a qua insieme" iniziò il vecchio continuando a fare da palo di fronte a me "Posso immaginare quello che stai provando ora. Anche io sono genitore e ho perso una figlia per il mio egoismo, non far si che questo capiti anche a te" la sua voce tremava e vedevo la tristezza nei suoi occhi "Siamo qui per aiutare te e per salvare Jada, ormai siete parte della famiglia. Fatti aiutare e insieme vinceremo sconfiggendo con la stessa moneta quelle puttane" al suono di quella parola mi scappò una risata isterica "Ascolta questo consiglio da genitore a genitore". Sospirando dopo aver ascoltato un altro discorso da latte alle ginocchia, lasciai la presa pronta ad ascoltare il piano del poliziotto. 

Abbiamo concordato che raggiungerò la discarica con la macchina da sola, mentre sarò seguita dal furgone nero con all'interno: Maca, Guzman e lo sbirro, i vecchi saranno a casa in attesa dell'esito finale, non vogliamo provocargli infarti inutili. Andres è riuscito a contattare due cecchini che si sono già nascosti. Arrivai prima delle stronze e parcheggiai all'esterno della discarica. C'era un piazzale enorme fatto di ghiaia e sabbia che si alzò creando un polverone al loro arrivo. Dalla macchina scese solo Goya "C'era bisogno di arrivare a questo?" dissi con tono minaccioso "Non vedo la spilla Zulema" cercai di avvicinarmi lentamente "E io non vedo mia figlia" alzò la mano che teneva in tasca puntandomi una pistola "Prima voglio vederla e poi farò lo stesso" ordinò. Con tranquillità cercando di perdere tempo per far arrivare gli altri al loro posto, aprii la portiera e afferrai la valigetta tornando al mio posto "Avanti!" intimò muovendo la pistola "Siamo in posizione" sussurrò lo sbirro a bassa voce nel microfono che avevo all'interno dell'orecchio. Inserì la combinazione e tenendola tra le mani gliela feci vedere giusto il tempo per farle capire che era li dentro "Ora tocca a te" estrassi anche io la mia pistola dal giubbotto "Buttala a terra o non te la farò vedere" disse impaurita, lo vedevo da come tremava la sua mano. Con tranquillità mi abbassai appoggiandola al terreno e tirandole un calcio verso di lei, poi le feci segno di procedere "Fatela scendere" urlò e dalla macchina scesero le due cagnoline da guardia che andarono nel bagagliaio e lo aprirono facendola scendere. Al gesto che avevo appena visto, mi passò per la testa di volerle strangolare una a una, poi la presero a braccetto portandola al fianco di Goya "Toglile immediatamente quel sacchetto" urlai "Muovetevi!" quando glielo sfilarono via la vidi finalmente, era stanca. I suoi vestiti erano luridi, non indossava le scarpe e i capelli erano tutti sporchi. Sembrava un clown, il trucco era sbavato e il suo sguardo era fisso per terra "Jada" provai a chiamarla, il suo viso si alzò "Mamma" sussurrò accasciandosi per terra "E alzati!" le stronzette la tirarono su stringendola forte "Provate a toccarla di nuovo..." "Cosa vorresti fare Zulema?" domandò Goya, poi guardò l'orologio "Mancano dieci minuti a mezzanotte! Vuoi darmela o no?" disse avvicinandosi a Jada e spostando la pistola sulla sua tempia  "Va bene, va bene" la calmai "Le abbiamo sotto tiro tranquilla" mi tranquillizzò la voce dall'altra parte del microfono "Ora ti avvicini e lasci la valigetta sul cofano della macchina. Solo quando ritornerai al tuo posto la lascerò andare". Feci un respiro profondo pregando in Dio e in tutti i santi che andasse tutto bene, poi procedei fissando Jada che singhiozzava e ritornai al mio posto eseguendo tutti i punti nel miglior modo possibile "Hai la valigetta lasciala andare" afferrò le sue guance e le sussurrò qualcosa all'orecchio, non riuscii a sentire erano lontane. La liberarono tagliando le fascette alle mani e trascinandosi debolmente, ma più in fretta che poté cercò di raggiungermi fino a quando sentimmo uno sparo.



Buona sera piccoli diavoli dell'inferno, manca solo più un capitolo alla fine della storia! Rimanete sintonizzate per sapere il finale😈🖤

CRIMEUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum