Capitolo 28

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POV JADA

Finito il pranzo tornammo a casa, stanchi e felici che sia andato tutto per il verso giusto. Guzmán scaricò i regali dalla macchina e li lasciò sul letto, mentre io mi buttai dentro la vasca a rilassarmi un po' "Amore dovrei aver preso tutto" lo ringraziai "Possiamo parlare?" entrò in bagno spogliandosi anche lui "Sinceramente voglio solo rilassarmi e non pensare alla cazzata che hai fatto qualche ora fa" presi la spugna alla mia destra e la inondai con il bagnoschiuma, notai il sogghigno di Guzmán "Perché ridi?" gli domandai innervosita "Ora ho capito perché il flacone è sempre vuoto" lo assecondai iniziando a lavarmi le gambe, incrociò le braccia sul bordo della vasca e ci appoggiò la testa sopra cercando di intenerirmi "E' inutile che mi guardi così, non mi fai pena" passai la spugna sulla pancia "Okay ammetto di aver sbagliato e di non averti consultata prima, ma è pur sempre tua madre" mi alzai di scatto creando delle piccole onde con l'acqua "Lei è Zulema!" feci un respiro "Mi sembra di aver già affrontato questo discorso" si spaventò al mio scatto "Amore mio, prima o poi bisogna affrontare il passato" "E se non volessi?" con una mano bloccò la mia, fermando il movimento della spugna "Ci metti una pietra sopra, lasciando il passato alle spalle, vivendo il presente giorno per giorno e preparandoti ad accogliere il futuro a braccia aperte" con l'altra mi prese il mento delicatamente spostando il mio sguardo nei suoi occhi "Ascoltami, non sono nessuno per dirti cosa devi fare, la vita è tua e anche la decisione che prenderai, ma dammi la possibilità di darti un consiglio: lasciala entrare nella tua vita a piccoli passi, sbucciala come una cipolla" scoppiammo a ridere alla sua citazione "Strato dopo strato capisci la sua intenzione, se trovi del marcio prova a toglierlo e se non se ne andrà allora avrai trovato la risposta, al contrario se riuscirai a raggiungere il centro senza problemi, avrai ritrovato tua madre" anche se l'ha paragonata a una cipolla, giuro che il suo discorso mi ha fatto riflettere "Allora non sei fatto solo di muscoli e cervello, hai anche un lato saggio" le sopracciglia si inarcarono e la sua espressione era perplessa "Scusa?" e in meno di pochi secondi si buttò all'interno della vasca vendicandosi della mia risposta.

La domenica arrivò iniziando come tutti gli altri giorni: colazione, doccia e camminata per i viali del quartiere "Pronto?" risposi attraverso le AirPods collegate al telefono "Buongiorno amore, mi sono spaventato quando non ti ho visto" la sua preoccupazione mi rendeva felice "Sai che non lascerei mai la mia collezione di Michael Kors" sentii chiudere una porta di sottofondo "Guzmán?" mi fermai interrompendo il percorso "Stavo controllando se le borse ci fossero ancora" una risata fece riprendere la camminata "Visto? Loro ci sono, io ci sono" "Mi è preso un colpo" osservai l'apple watch e indicava ancora trenta minuti al rientro "Amore mi devi fare un favore, devi andare a fare la spesa per sta sera, prendi un po' di tutto" "Tranquilla ci penso io, ci vediamo dopo".

Dopo una doccia rinfrescante e un pranzo leggero, mi dedicai completamente alla cena, iniziando a cucinare tutti i piatti. Avrei servito un mix di antipasti che comprendeva: polpette di melanzane, tartare di salmone e tonno crudo, ravioli di carne al vapore e un tagliere di formaggi e salumi tipici, giusto da accontentare ogni loro gusto, poi avrei servito una pasta, che dopo aver scoperto la loro preferenza, avrei condito con il sugo giusto, come secondo servirò del fritto misto e grigliata di pesce con delle verdure alla griglia e infine il mio dolce preferito: il tiramisù con una piccola differenza dall'originale, il tutto sarà accompagnato con del vino rosso, bianco e del moscato per il dolce.

Mentre Guzman accese il barbecue per il pesce, mi andai a cambiare indossando un vestito a fiori molto comodo per i miei continui spostamenti, poi mi dedicai alla preparazione della tavola, una decorazione molto semplice per non farle sentire fuori luogo, quando infilai l'ultima calla nel vaso sentii suonare il citofono e il cuore mi si bloccò iniziando ad accelerare sempre di più "Amore vai tu?" urlò dal giardino "Si!" risposi, contai fino a dieci, feci un respiro e mi alzai dirigendomi all'ingresso, allungai la mano e con decisione aprii la porta facendo comparire sul mio volto un grande sorriso "Benvenute" erano ferme a bocca aperta sullo zerbino di casa "Tu abiti qua?" annuii "Cavoli, tu si che stai bene" disse estasiata Maca, mi spostai a lato facendole entrare "Datemi pure le giacche" notai che la bionda tirò una gomitata a Zulema "Oh ecco questo è per te, volevo dire voi" disse porgendomi una scatola di legno con all'interno del whisky "Grazie, non dovevi" le sue labbra si stesero leggermente creando un piccolo sorriso, le indicai il soggiorno mentre posavo le giacche nell'appendiabiti, poi le raggiunsi.

Eravamo sedute tutte e tre sui divani, loro due vicine e io difronte separata dal tavolino, rimanemmo per qualche minuto in silenzio, loro che osservavano la casa e io che osservavo loro: entrambe si erano fatte crescere i capelli, Maca di più, indossava una t-shirt arancione con la faccia di una tigre abbinata a dei jeans larghi a vita alta, mentre Zulema aveva i pantaloni di pelle, una felpa nera con una stampa della regina Elsa di Frozen e delle Dr Martens nere, notai che sotto l'occhio c'era una linea nera, come se una lacrima avesse fatto colare il mascara, poi capii che era troppo perfetta per esserlo, quando il suo sguardo si spostò sul mio, mi risvegliai dal momento in trance "Cosa vi posso offrire da bere?" scattai in piedi dirigendomi all'angolo bar "Mojito per me" disse seguendomi la bionda "Negroni per lei" mi sussurrò "Negroni" aggiunse Zulema "Visto" mi fece l'occhiolino "Benvenute" arrivò anche Guzmán "Amore guarda" indicai la scatola del Whisky che ci avevano regalato "Grazie tante non dovevate" Zule gli si avvicinò sorseggiando il cocktail appena preparato "Questo è niente per la coppietta" con due spritz in mano andai a salvarlo dalle sue grinfie, lo presi a braccetto e indicai la sala da pranzo "Portate pure le vostre bevande, se non è un problema inizierei a servire gli antipasti" andai in cucina e riempii il carrello con i vassoi che avrei posato sul tavolo "Wow che bontà amore" disse Guzman mettendosi il tovagliolo sulle gambe "Ha paura di noi che la domestica cucina senza servirci?" tirò una delle sue frecciatine colpendomi in pieno, buttai giù tutto lo spritz cogliendo l'occasione di alzami per farne un'altro "La nostra domestica è in ferie, la cena di questa sera l'ha preparata Jada con le sue mani" rispose Guzmán.



SPAZIO AUTORE

Posso confermare di essere tornata dalle vacanze e ora più che mai recupererò i giorni persi,  perché capitolo dopo capitolo capiremo l'intenzione di Zulema nei confronti di Jada. Secondo voi come si svolgerà? Scrivetemelo nei commenti o se volete cliccate quella stellina in alto a destra. Mi è mancato scrivere e mi siete mancati anche voi <3

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